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Carcere per Jürg Stäubli

Stäubli vuole ricorrere in appello Keystone

La giustizia vodese ha condannato l'uomo d'affari bernese a due anni e quattro mesi di prigione per amministrazione infedele e falso in documenti.

Principale vittima di un ammanco di 250 milioni di franchi, la Banca cantonale di Ginevra è però ritenuta corresponsabile dei danni subiti.

«Non ho detto l’ultima parola: ho perso una battaglia ma non la guerra» ha dichiarato l’imputato dopo la lettura della sentenza. «Non sono un truffatore» ha aggiunto riferendosi al fatto che la Corte lo abbia prosciolto dalle dieci truffe addebitategli dal ministero pubblico.

Colpe gravi

Dei 85 reati imputati all’uomo d’affari, il Tribunale di Nyon ha conservato soltanto una decina di casi di falsità in documenti (su 57) e un caso di amministrazione infedele (su 17). Ciononostante, le colpe del promotore immobiliare sono ritenute «gravi» dalla Corte.

«L’imputato ha sottratto svariate centinaia di migliaia di franchi, ma non sembra cosciente della portata degli atti commessi. Non ha espresso alcun rimorso», ha sottolineato il presidente Jean- Pierre Lador, per cui Stäubli è «una persona poco scrupolosa».

L’uomo d’affari ha agito «per puro egoismo, per non perdere la faccia». Era d’altronde «disposto a ricorrere a qualsiasi mezzo per bloccare la procedura», compreso il tentato furto di un CD-ROM nello studio dell’avvocato della Banca cantonale di Ginevra (BCGe), per il quale è stato condannato a 45 giorni di carcere.

I due anni e quattro mesi inflitti oggi comprendono d’altronde la pena pronunciata a Ginevra. A favore dell’imputato, la Corte ha ritenuto la «buona collaborazione» al processo, durato quasi due mesi.

Banca corresponsabile

Il Tribunale vodese ritiene peraltro che la BCGe, parte civile al processo, non sia stata truffata, ma sia corresponsabile del danno subito, stimato a circa 150 milioni di franchi. Avvertita già nel 1990, la banca «avrebbe potuto rendersi conto della situazione del gruppo JS Holding», ha detto il presidente Lador. Due rappresentanti della BCGe sedevano nel consiglio di amministrazione del gruppo.

Il pubblico ministero, che aveva chiesto quattro anni e dieci mesi, farà probabilmente ricorso. Gli avvocati dell’imputato, che avevano invece proposto una pena massima di 18 mesi con la condizionale, hanno già annunciato la loro opposizione.

Il pubblico ministero accusava Stäubli di aver manipolato, dal 1989 al 1996, i conti delle società che acquistava, per «svuotarle di qualsiasi sostanza» a vantaggio di sé stesso e della sua JS Holding, un conglomerato di società attive principalmente nel settore immobiliare. I documenti manipolati sarebbero pure serviti a ottenere prestiti presso la Banca cantonale di Ginevra (BCGe) e altri istituti.

Arrestato nel 1996, Stäubli, 47 anni, ha trascorso 81 giorni in detenzione preventiva. Il processo nei suoi riguardi era iniziato lo scorso marzo, dopo un’indagine durata sette anni. I ricorsi dovrebbero essere esaminati dalla Corte di cassazione del Tribunale cantonale vodese.

swissinfo e agenzie

L’inchiesta, scattata a causa di un buco di 250 milioni di franchi, è durata 7 anni.
Il processo si è protratto per quasi due mesi, con l’audizione di oltre 100 testimoni.

Il tribunale correzionale di Nyon ha condannato Jürg Stäubli a 28 mesi di carcere per amministrazione infedele e falso in documenti. Il finanziere è invece stato assolto dall’accusa di truffa e bancarotta fraudolenta. Il pubblico ministero chiedeva una condanna di quattro anni e dieci mesi. I difensori puntavano invece alla condizionale.

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