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Chiasso: al via la collaborazione italo-svizzera

Il nuovo centro permetterà un contatto costante fra gli operatori dei due paesi Keystone

Presto funzionale a Chiasso, il centro di cooperazione tra polizie e dogane dei due Stati.

Dalla sua attività ci si aspetta una maggiore coordinazione ed efficacia fra le autorità doganali e di polizia della zona di confine.

Inizialmente prevista per marzo, l’apertura del centro di cooperazione italo-svizzero di polizia di Chiasso è slittata di alcuni mesi. L’atto costitutivo sarà firmato questo martedì mentre il centro funzionerà a partire da metà ottobre.

Via quindi alla collaborazione fattiva in materia penale tra la Svizzera e l’Italia. Auspicata sin dal 1995 nell’intento di rafforzare la lotta alla criminalità organizzata, è sfociata nel 1998 in tre accordi stipulati con la Repubblica italiana.

Collaborazione immediata

Il centro, che darà avvio alla sua attività tra circa un mese, permetterà quindi una cooperazione diretta tra le unità operative nella zona di frontiera. Il traguardo delle autorità svizzere ed italiane è di riuscire a contrastare efficacemente la criminalità di confine, in costante evoluzione.

La struttura comune di polizia e dogana potrà anche abbattere le barriere burocratiche che sono d’intralcio nella lotta alla delinquenza.

I punti cardine

Concretamente il nuovo centro di Chiasso si occuperà di analisi in materia di sicurezza, elaborazione di strategie coordinate nella zona frontiera, istituzione di procedure informative e piani d’intervento congiunti.

In quest’ultimo caso, svizzeri ed italiani coordineranno il loro operato per quanto riguarda: avvenimenti a rischio per la sicurezza o l’ordine pubblico (manifestazioni, dimostrazioni ecc), crimini gravi che si verificano in uno dei due paesi con implicazioni nella nazione confinante, incremento del transito di persone alla frontiera e infine coordinamento in caso di eventi gravi (incidenti ferroviari, alluvioni, ecc.)

Coordinazione fra corpi cantonali

Al di là del suo ruolo transfrontaliero, il centro di Chiasso vuole anche fungere da tramite fra le polizie cantonali dei cantoni di lingua francese e tedesca e la polizia federale da un lato e, dall’altro, gli organi di polizia italiani.

La sua sede logistica, presso la stazione internazionale di Chiasso, accoglierà, per la Svizzera, la Polizia cantonale, l’Ufficio federale di polizia, il Corpo delle guardie di confine federale e l’Ufficio federale dei rifugiati; per l’Italia, la Polizia di Stato, i Carabinieri, la Guardia di finanza e le dogane.

Gemma d’Urso/Chiasso

Il Centro comune di cooperazione di polizia e doganale (CCPD) è a disposizione di tutti i servizi in materia di polizia e dogane, in vista di un’ottimizzazione della cooperazione transfrontaliera.
Il Ticino conta poco più di 300’000 abitanti, la popolazione delle regioni italiane confinanti raggiunge i sei milioni di abitanti in un raggio di 60 km.
Dai suoi valichi, in particolar modo quello di Chiasso, transitano giornalmente 150’000 veicoli, 4000 autocarri e 7500 pedoni.

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