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Chimici dal mondo intero in Ticino

Il manifesto del congresso. www.watoc02.ch

Il sesto congresso mondiale dei chimici sullo sfondo, della riorganizzazione della ricerca scientifica nella Svizzera Italiana.

Circa 650 scienziati sono riuniti a Lugano, dal 4 al 9 agosto, per la sesta sesta edizione di un convegno mondiale che si svolge ogni tre anni in materia di chimica, in particolare per quanto riguarda gli studi teorici nel settore, che si basano in modo sempre più importante sulle simulazioni al computer.

I congressisti sono infatti in gran parte esperti di “computational chemistry” o “computer modeling”, cioè simulazione al computer nel campo della chimica, della biochimica e della scienza dei materiali.

Chimica computazionale

Sono in Ticino su invito del Politecnico di Zurigo (ETHZ), dell’Università della Svizzera Italiana (USI) e del Centro Svizzero di Calcolo Scientifico (CSCS) con sede a Manno.

Un ruolo importante, nella decisione di portare il convegno a Lugano, è stato giocato proprio dalla presenza in Ticino del CSCS, che recentemente ha vissuto un riorientamento delle sue attività verso un importante impegno di ricerca nel campo della chimica computazionale mediante l’utilizzo di supercomputer. Una “virata” suggellata dalla nomina del nuovo direttore, l’italiano Michele Parrinello, già indicato da molti come possibile futuro Premio Nobel.

Un altro elemento che ha pesato sulla scelta di Lugano è stata lo svolgimento negli scorsi anni presso il CSCS di corsi estivi di chimica computazionale avanzata, sostenuti da un altro scienziato di fama mondiale in odore di Premio Nobel, l’americano Henry F. Schaefer, attuale presidente dell’associazione WATOC (World Association of Theoretically Oriented Chemists).

Nuova facoltà scientifica?

Sono tutte iniziative che accompagnano il sorgere in Ticino di una nuova facoltà universitaria in ambito scientifico: se ne parla ormai da tempo e c’è già chi dice che i corsi potrebbero partire nell’autunno 2003.

Il nuovo corso di laurea dell’USI, che affiancherebbe quelli già esistenti in architettura, economia e scienze della comunicazione, sarebbe stato concepito “in scienze” (questa la denominazione ufficiosa) e sarebbe orientato principalmente sull’informatica applicata alle scienze, come appunto la chimica o biochimica.

Il “cervellone” del CSCS aiuterebbe così a simulare sul computer strutture molecolari e reazioni chimiche, contribuendo in maniera importante alle attività della nuova facoltà.

Meta: SiliconTicino

Il congresso mondiale di questi giorni sembra così sempre più un “preludio” a nuovi sviluppi della ricerca in Ticino.

Nove sessioni per gli scienziati, esposizione al Palacongressi per sponsor istituzionali e industriali, più di 500 poster dimostrativi sugli studi e sulle simulazioni al computer, manifestazioni collaterali.

Un ricco programma per specialisti, che potrebbe annunciare un altrettanto articolato piano universitario di corsi e ricerche per gli studiosi di domani.

Alessandra Zumthor

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