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Perché i residenti stranieri hanno più fiducia degli svizzeri nelle autorità

Un permis de résidence (permis B) photographié dans un office cantonal de la population en Suisse.
Un permesso di dimora (permesso B) fotografato presso un ufficio cantonale della popolazione in Svizzera. © Keystone / Christian Beutler

La fiducia che gli stranieri residenti in Svizzera ripongono nelle istituzioni politiche del Paese supera quella degli svizzeri, già elevata. I sociologi forniscono diverse spiegazioni.

L’Osservatorio del volontariato è un punto di riferimento per la ricerca sul volontariato in Svizzera. Dopo i precedenti sondaggi del 2007, 2010 e 2016, il rapporto 2020 è stato pubblicato il 18 giugno di quest’anno. Oltre a fornire un quadro dettagliato del volontariato, la pubblicazione analizza la fiducia che la popolazione ripone negli altri e nelle istituzioni, perché fiducia e impegno sono intimamente legati.

Tra i punti salienti, i ricercatori alla base dello studio osservano che “gli stranieri residenti sul territorio elvetico hanno più fiducia nelle istituzioni politiche del Paese rispetto alla popolazione svizzera” – che già accorda uno dei più alti livelli di fiducia al mondo alle proprie autorità.

In effetti, la differenza è abbastanza chiara. Quasi due terzi degli stranieri intervistati dichiarano un elevato grado di fiducia nelle istituzioni, rispetto alla metà dei cittadini svizzeri. “Se consideriamo la percentuale di popolazione che si dice ‘molto fiduciosa’, questo vale per un quarto degli stranieri e solo l’8% degli svizzeri”, rileva il sociologo Adrian Fischer dell’istituto di ricerche Lamprecht & Stamm, che ha commissionato lo studio.


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Ciò è tanto più sorprendente in quanto gli stranieri, anche se vivono in Svizzera da decenni e vi pagano le tasse, non hanno quasi diritti politici. Solo poco più di 600 comuni su 2202 concedono agli stranieri il diritto di voto a livello comunale.

Va sottolineato che la categoria “stranieri” non è omogenea. Non fa distinzione tra i criteri che possono avere una forte influenza sulle risposte, come il paese d’origine, il tempo trascorso in Svizzera, lo stato di residenza, la classe sociale o il livello di istruzione. Ciononostante, questi risultati sono stabili rispetto al 2016 e sono in linea con l’ultima pubblicazione dell’Ufficio federale di statistica (UST) sull’argomento.

Confronto a favore della Svizzera?

Questa discrepanza è forse legata al fatto che molti stranieri confrontano le istituzioni del loro Paese di origine con quelle svizzere. Una parte degli immigrati considererebbe il sistema svizzero particolarmente efficiente, onesto, ecc. rispetto a quello del proprio Paese. Questa ipotesi non può essere esclusa, ma dovrebbe logicamente valere soprattutto per le persone provenienti da Paesi meno democratici della Svizzera.

Tuttavia, i dati dell’UST, suddivisi in base all’area di provenienza degli stranieri, mostrano che gli immigrati provenienti dall’Europa settentrionale o occidentale – dove le istituzioni politiche godono generalmente di un elevato livello di fiducia – sono anche quelli che danno più credito alle autorità svizzere. Questo suggerisce che vi siano altri fattori più soggettivi.

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“Maggiore pressione per seguire le regole”

Sandro Cattacin, direttore dell’Istituto di ricerche sociologiche dell’Università di Ginevra, ritiene che questo di divario sia soprattutto dovuto ad una “maggiore pressione a seguire le regole” avvertita dagli stranieri. Secondo il sociologo specializzato in questioni migratorie, “per essere accettati nel Paese che li ospita, gli immigrati sentono la pressione di comportarsi in modo più conforme” rispetto alla popolazione locale.

Ciò potrebbe portare anche ad un maggior impegno nei confronti della politica e/o delle associazioni – il che va di pari passo con la fiducia nelle istituzioni – e, più in generale, a un comportamento considerato più corretto verso lo Stato. “Quando sei svizzero puoi permetterti di esprimere la tua sfiducia nei confronti delle istituzioni, ma non quando sei straniero”, dice il ricercatore, che è anche membro del comitato scientifico dell’Osservatorio del volontariato.

Il sociologo avanza addirittura l’ipotesi che in Svizzera, in assenza di altri chiari segni di identità nazionale, l’integrazione degli stranieri passerebbe attraverso questo “patriottismo istituzionale”. In altre parole, “qui non si diventa svizzeri mangiando la ‘fondue’, ma credendo nel federalismo e nella democrazia diretta”, suppone Cattacin.

Il “processo perturbatore” della migrazione

Tuttavia, non è solo in Svizzera che si denota un aumento della fiducia degli immigrati nelle istituzioni del paese ospitante. Anita Manatschal, professoressa assistente di politica migratoria all’Università di Neuchâtel, fa riferimento a uno studio del 2010 sulla fiducia e la soddisfazione politica degli immigrati in una ventina di paesi europei.

Questa ricerca collega la fiducia a “fattori soggettivi di integrazione legati alle fasi della migrazione”. Secondo l’autrice dello studio, “gli immigrati di prima generazione, che attraversano il processo perturbatore del cambiamento tra i Paesi, hanno minori aspettative e più probabilità di valutare in modo positivo la società ospitante”.

Lo studio dimostra inoltre che gli stranieri di seconda generazione hanno un grado di fiducia e di soddisfazione politica simile a quello dei cittadini svizzeri. “Sono cresciuti nella stessa società e probabilmente condividono gli stessi punti di vista sulle istituzioni politiche”, osserva lo studio.

Un punto del rapporto dell’Osservatorio del volontariato sembra confermare queste argomentazioni: con il 57%, la percentuale di cittadini con doppia cittadinanza che ha un alto livello di fiducia nelle autorità è esattamente a metà strada tra quella degli stranieri e quella dei cittadini svizzeri. Questo risultato suggerisce che il divario di percezione si riduce man mano che le persone diventano più integrate nella società e acquisiscono una reale esperienza delle sue istituzioni.

La fiducia generale nelle istituzioni è molto alta in Svizzera

Le autorità svizzere godono di uno dei più alti livelli di fiducia pubblica al mondo. I dati di Eurostat, trasmessi dal sito web Our World in data, indicano inoltre che la Svizzera è l’unico Paese europeo in cui il livello di fiducia nelle istituzioni politiche è superiore alla fiducia interpersonale. Il federalismo, la democrazia diretta e la stretta vicinanza tra le istituzioni e la popolazione contribuiscono certamente a spiegare questo alto grado di fiducia.


Traduzione di Armando Mombelli

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