Prospettive svizzere in 10 lingue

Cocktail chimico minaccia la fauna ittica

I pesci si fanno sempre più rari nelle acque svizzere Keystone

Il numero di pesci è diminuito notevolmente in Svizzera negli ultimi 20 anni, nonostante i programmi di ripopolamento dei corsi d'acqua.

Secondo uno studio, il fenomeno è dovuto a diversi fattori, tra cui l’inquinamento chimico, l’aumento della temperatura dell’acqua e le malattie.

Le quantità di pesce pescato si sono ridotte di oltre il 60% in un due decenni, nonostante l’introduzione nell’ambiente di 15 milioni di esemplari l’anno.

Ad esempio, 1,2 milioni di trote sono state pescate nel 1980, mentre nel 2001 soltanto 400’000 sono finite nelle reti dei pescatori.

Il problema si è ulteriormente accentuato nel corso della caldissima estate 2003, che ha provocato un’eccezionale moria di pesci soprattutto nei fiumi e nei torrenti.

Uno dei casi più drammatici è stato osservato lungo il corso del Reno tra Sciaffusa e Stein am Rhein: secondo gli esperti, le alte temperature hanno praticamente eliminato una popolazione di temoli, stimata a 40’000 esemplari.

5 anni di studi

Per cercare di capire le cause della diminuzione della fauna ittica, un vasto progetto di studio è stato lanciato nel 1998 dall’Istituto federale per l’approvvigionamento, la depurazione e la protezione delle acque (IFADPA) e dall’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP).

Alla realizzazione di questo progetto – denominato “Fischnetz” e durato 5 anni – hanno contribuito alcune centinaia di esperti dei cantoni, delle associazioni dei pescatori, dell’industria chimica e delle Università di Basilea e Berna.

Lo studio, costato 3 milioni di franchi e presentato venerdì, si è basato su 13 ipotesi che sono state verificate nel corso di 70 progetti.

Le ricerche hanno riguardato in particolare il riscaldamento dell’acqua, l’inquinamento, la scomparsa degli ambienti naturali, le malattie, la mancanza di cibo, la diminuzione dei pescatori, l’aumento degli uccelli predatori.

Fattori concomitanti

Secondo Patricia Holm, professoressa di ecologia all’Università di Basilea, nessun fattore, da solo, può essere considerato responsabile della moria dei pesci.

“Le cause principali possono essere considerate la perdita di spazi vitali, l’inquinamento chimico, la malattia renale proliferativa PKD (proliferative kidney disease) e l’innalzamento della temperatura dell’acqua” spiega l’esperta a swissinfo.

La riduzione della popolazione ittica viene però attribuita soprattutto all’effetto congiunto di vari fattori. La stessa apparizione di malattie, ad esempio, è causata dall’aumento della temperatura dell’acqua e dalle sostanze chimiche presenti.

È il caso, in particolare, della PKD che colpisce, tra l’altro, le trote e i temoli. Questa malattia infettiva, diffusa ormai in tutta la Svizzera, si rivela specialmente pericolosa per i pesci già indeboliti dall’inquinamento chimico.

La PKD ha generalmente effetti letali soltanto quando la temperatura dell’acqua supera per oltre due settimane i 15 gradi. Un fenomeno che si è registrato a più riprese negli ultimi anni.

In seguito al riscaldamento del pianeta e alle acque di scarico, nel giro di due decenni, le temperature dell’acqua sono aumentate di circa due gradi in Svizzera.

Costruzioni e inquinamento

Un altro problema riguarda la correzione e l’arginatura dei corsi d’acqua che comportano quasi sempre la distruzione della vegetazione ai bordi di fiumi e torrenti.

L’habitat naturale dei pesci viene pesantemente compromesso: non trovano più facilmente luoghi adatti per la riproduzione o un rifugio per sfuggire ai predatori.

Forse ancora più grave il fenomeno dell’inquinamento. Benché si denoti un certo calo negli ultimi tre decenni, dovuto ai provvedimenti adottati dalle autorità, numerose sostanze chimiche continuano ad avere effetti tossici per i pesci.

Tra gli inquinanti chimici più pericolosi figurano i composti azotati, il nitrito, l’ammonio, i pesticidi e perturbatori endocrini. Ma le conseguenze più drammatiche sono dovute, anche in quest’ambito, alla combinazione di diverse sostanze.

Secondo i ricercatori dell’Unione europea, sul nostro continente vi sarebbero almeno 100’000 sostanze chimiche, di cui circa 30’000 figurano nella categoria delle sostanze pericolose.

“Ancora oggi vi è una grande lacuna a livello di conoscenze scientifiche sugli effetti di molte sostanze chimiche e, in particolare, sui cocktail tra queste sostanze” sottolinea Patricia Holm.

Programmi di risanamento in ritardo

Se lo studio permette di capire meglio la dinamica della riduzione della fauna ittica nelle acque svizzere, rimangono ancora numerosi interrogativi in merito alle misure che dovranno venir adottate per risolvere il problema. Anche perché numerosi interventi si scontrano contro scogli politici e finanziari.

Una buona parte dei provvedimenti necessari rischiano ancora una volta di venir sacrificati per mancanza di soldi parte dei poteri pubblici. È il caso dei progetti che mirano a ripristinare un ambiente naturale in riva ai corsi d’acqua.

A livello politico, la Confederazione dovrà inoltre far pressione sui Cantoni affinché concretizzino più rapidamente le misure di risanamento delle loro acque.

Ben 12 anni dopo l’introduzione della nuova legge federale sulla protezione dell’acqua, vari Cantoni evidenziano infatti grandi ritardi nelle ricerche e nelle misure destinate a migliorare la qualità di questo bene vitale.

swissinfo, Katrin Holenstein
(adattamento Armando Mombelli)

Il numero di pesci pescati si è ridotto del 60% nel giro di 20 anni.
1,2 milioni di trote pescate nel 1980.
Solanto 400’000 nel 2001.

In Svizzera si contano una settantina di specie diverse di pesci.

Di queste, 8 sono quasi scomparse, 5 sono in via di estinzione e 45 sono considerate minacciate.

Le ragioni principali della moria dei pesci sono la perdita di spazi vitali, l’inquinamento chimico, la malattia renale proliferativa PKD e l’innalzamento della temperatura dell’acqua.

Per proteggere la fauna ittica, il rapporto Fischnetz propone una serie di misure, tra cui il ripristino di un habitat naturale in riva ai corsi d’acqua, la riduzione dell’impiego di pesticidi e fertilizzanti, il potenziamento degli impianti di depurazione.

In tale ambito è innanzitutto necessaria una più severa applicazione della Legge federale sulla protezione dell’acqua.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR