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Condanna della Svizzera per l’agguato mortale a Hebron

La bara contenente la salma della 25 enne svizzera Catherine Berruex sulle spalle dei colleghi del TIPH lungo le strade di Hebron dove è stata uccisa martedì assieme ad un collega turco Keystone

Il ministro svizzero degli esteri Joseph Deiss ha condannato l'assassinio di due osservatori internazionali, di cui una svizzera, martedì sera a Hebron.

I due osservatori internazionali, la 25 enne svizzera Catherine Berreux ed un delegato turco, sono rimasti uccisi martedì sera a Hebron, nel sud della Cisgiordania. Le attività della missione di sorveglianza sono state sospese.

Il Dipartimento federale degli affari esteri ha precisato che la donna uccisa era una romanda. L’incaricato d’affari dell’ambasciata svizzera in Israele si è recato nella località della Cisgiordania per assistere la delegazione elvetica, composta di otto osservatori.

Il governo svizzero ha condannato l’atto di violenza che è costato la vita ai due osservatori. Il ministro degli esteri ha precisato che intende chiedere l’istituzione di una commissione d’inchiesta di cui facciano parte israeliani, palestinesi e membri della forza internazionale.

Israele e i palestinesi si rimbalzano la responsabilità dell’uccisione dei due osservatori, che sono stati colpiti da pallottole mentre transitavano a bordo di un’autovettura presso il villaggio palestinese di Halhul, che sorge non lontano da una colonia ebraica.

Gli osservatori svizzeri presenti a Hebron dal ’97

Partecipavano alla missione TIPH, ossia alla Presenza internazionale temporanea a Hebron, dislocata in seguito al massacro di 29 fedeli palestinesi compiuto nel 1994 da un colono israeliano, Baruch Goldstein, sulla Tomba dei Patriarchi, un luogo sacro sia per gli ebrei sia per i palestinesi. La Svizzera partecipa alla missione civile, e quindi non armata, a Hebron dal 1997.

La TIPH è composta di 85 persone. Non sono armate e per proteggersi dispongono soltanto di un casco e di un giubbotto antiproiettili. Gli osservatori provengono da Svizzera, Turchia, Italia, Danimarca, Norvegia e Svezia. Il suo mandato viene rinnovato ogni sei mesi. Hebron è una città a maggioranza palestinese con una piccola enclave israeliana.

Accuse e contro accuse

Un componente della missione di osservatori internazionali rimasto ferito ha suffragato le accuse israeliane, affermando che uno degli aggressori portava una divisa della polizia palestinese. «L’ho visto, portava una divisa della polizia palestinese e aveva un kalashnikov» – ha raccontato a un giornalista della radio pubblica israeliana l’osservatore ferito, il turco Huseyn Ozarslan. «Gli abbiamo gridato che eravamo della TIPH, ma non ne ha tenuto conto. Ha svuotato il caricatore ed è fuggito» – ha aggiunto Ozarslan, che è stato colpito da tre pallottole.

Un portavoce dell’esercito israeliano ha detto che gli osservatori sono stati presi di mira «per sbaglio» da palestinesi appostati nei pressi di una strada sulla quale transitano abitualmente militari israeliani e coloni.

Ma la direzione palestinese dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) ha accusato l’esercito israeliano di essere «interamente responsabile» della morte di due componenti della TIPH – la civile svizzero romanda di cui non si conosce l’identità e il maggiore dell’esercito turco Cengiz Soytunc. «L’esercito israeliano è interamente responsabile di questo crimine», afferma un comunicato dell’ANP, che accusa le forze israeliane di aver «aperto il fuoco contro l’automobile nella quale si trovavano tre membri della TIPH».

swissinfo e agenzie

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