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Consiglio federale: tutto ruota intorno a Blocher

Keystone

Poco prima dell'elezione del governo svizzero i giochi sono ancora aperti. Il PS e la maggioranza del PPD non vogliono rieleggere Christoph Blocher. Il verde Luc Recordon è l'unico sfidante.

Il presidente del PPD Christophe Darbellay ha invece rinunciato a lanciarsi nella corsa. Tutto rimarrà come prima?

La notte si profila comunque densa di trattative e la poltrona di Blocher sembra traballante. I gruppi socialista (PS) e popolare democratico (PPD) alle Camere si riuniranno nuovamente mercoledì alle 07:00 per affinare le strategie.

PS e Verdi hanno sempre detto che non avrebbero votato per il rappresentante zurighese dell’Unione democratica di centro (UDC, destra nazionalista) il 12 dicembre. Per i rosso-verdi si tratta ora di trovare un’intesa su un candidato comune con i numerosi PPD che vogliono prendersi la rivincita dopo l’estromissione di Ruth Metzler nel 2003 e forse anche con qualche liberale radicale (PLR).

Nelle mani del PPD

La volontà della maggioranza del gruppo PPD/Verdi liberali/Partito evangelico di non sostenere Christoph Blocher offrirebbe la possibilità di costituire una coalizione per estromettere lo zurighese UDC dal governo. Ma non è dato sapere quanti democristiani sostengano questa opzione. Con 128 seggi su 246, sulla carta, la sinistra e tutto il gruppo di centro disporrebbero dei numeri necessari.

Il PPD ha però ufficialmente annunciato che non presenterà un secondo candidato a fianco dell’uscente Doris Leuthard. Il capogruppo Urs Schwaller ha dichiarato martedì in una conferenza stampa che al momento il partito non cercherà di riconquistare il seggio perso nell’esecutivo quattro anni fa. Per farlo, “in linea di principio”, aspetterà finché uno dei due attuali ministri del PLR se ne andrà.

D’altra parte il PPD non intende sostenere la candidatura dell’ecologista Luc Recordon. I Verdi, che detengono 24 voti, sono apparentemente soli a sostenere il loro candidato. Sarebbero comunque disposti a ritirarlo in favore di un candidato PPD.

Candidatura selvaggia?

“Penso che la maggioranza del mio gruppo che non vuole Christoph Blocher voterà in favore di un altro UDC, anche se taluni opteranno forse per una scheda bianca”, ha affermato Schwaller.

Anche il PS (52 voti) non esclude la possibilità di sostenere un altro UDC. Secondo la capogruppo Ursula Wyss, circolavano diversi nomi di potenziali candidati alternativi. In particolare la parlamentare ha citato la consigliera di Stato grigione Eveline Widmer-Schlumpf, i deputati zurighese Bruno Zuppiger e di Basilea campagna Caspar Baader.

UDC all’opposizione?

Dal canto suo, l’UDC ha ribadito la minaccia di passare all’opposizione qualora entrambi i suoi ministri uscenti Samuel Schmid e Christoph Blocher non fossero riconfermati.

Nel caso in cui uno dei due non fosse rieletto, l’UDC avverte che lo presenterà contro gli altri consiglieri federali. Per il resto, il gruppo UDC/Lega dei Ticinesi/Unione democratica federale sosterrà la formula attuale del governo, a condizione che gli altri votino per i suoi candidati.

Tutto dipende dalle dichiarazioni che farà il capogruppo PPD mercoledì mattina davanti all’Assemblea federale, ha detto il suo omologo UDC Caspar Baader. Se il democristiano ripeterà che la maggioranza del suo gruppo non voterà Blocher, l’UDC farà lo stesso con Doris Leuthard. Il gruppo UDC rappresenta 71 voti.

Oltre che sull’appoggio del suo partito, Blocher può contare su quello di una minoranza del PPD e su quello del gruppo PLR. Quest’ultimo non ha cambiato di una virgola la posizione iniziale: ha nuovamente assicurato che rieleggerà tutti i sette ministri uscenti.

Corina Casanova favorita per la Cancelleria federale

Circa il futuro o la futura cancelliere(a) della Confederazione, la candidata PPD grigione Corina Casanova parte con buone probabilità di successo. Oltre al suo partito, è sostenuta dai rosso-verdi. In lizza per succedere alla dimissionaria Annemarie Huber-Hotz ci sono anche l’UDC Nathalie Falcone e il PLR Markus Seiler.

swissinfo e agenzie

Alle 08:00 le Camere si riuniscono in Assemblea federale. Sono presenti anche il governo in corpore e la cancelliera della Confederazione dimissionaria.

Dapprima viene reso omaggio alla cancelliera Anne-Marie Huber-Hotz, dalla quale si prende congedo. Quest’ultima e il governo lasciano quindi l’emiciclo. Poi l’Assemblea dà il via al voto.

I gruppi parlamentari hanno la possibilità di esprimersi. Seguono le elezioni di conferma nell’ordine di anzianità di mandato dei ministri. Il primo ad essere sottoposto a scrutinio è il consigliere federale Moritz Leuenberger, seguito da Pascal Couchepin, Samuel Schmid, Micheline Calmy-Rey, Christoph Blocher, Hans-Rudolf Merz e Doris Leuthard.

Una volta eletto l’esecutivo al completo, si passa alla designazione del o della nuovo(a) cancelliere(a) della Confederazione. In corsa ci sono due candidate e un candidato.

Dopo il giuramento dei consiglieri federali e del/della cancelliere(a), vengono eletti il presidente della Confederazione e il suo vice per il 2008. Pacal Couchpin è candidato alla presidenza, Christoph Blocher alla vicepresidenza.

Il sistema d’elezione del Consiglio federale garantisce la formazione del governo.

Per ogni seggio si inizia con due turni di scrutinio ai quali chiunque può candidarsi contro l’uscente che si ripresenta.

In teoria qualsiasi cittadino svizzero che gode dei diritti politici può scendere in lizza. Il numero dei candidati non è limitato.

Il primo che raggiunge la maggioranza assoluta (teoricamente 124 suffragi se tutti i deputati e i senatori partecipano al voto) è eletto.

Se più candidati raggiungono la maggioranza assoluta, è eletto chi ha il maggior numero di suffragi.

Se nessuno ottiene la maggioranza, chi ha il minor numero di voti è eliminato.

Si prosegue finché tutti i sette componenti dell’esecutivo sono designati.

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