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Constatazione dei danni del maltempo

Soldati svizzeri intenti a sgomberare il quartiere Matte di Berna dai detriti trasportati dall'Aare Keystone

Dopo le gravi inondazioni che hanno colpito il Paese all'inizio della settimana, giovedì sono cominciati i lavori di sgombero del materiale.

Mentre diminuisce il livello delle acque, si contano cinque morti e un disperso. Gli assicuratori stimano i danni ad almeno un miliardo di franchi.

In molte delle zone svizzere colpite dall’alluvione, quella di giovedì è stata la giornata della ripresa. Anche se la situazione migliora un po’ ovunque non si può però ancora parlare di normalizzazione, soprattutto nel quartiere Matte di Berna e a Engelberg, nel canton Obwaldo.

Diversi collegamenti ferroviari e stradali sono stati ristabiliti, ma l’asse nord-sud attraverso il San Gottardo rimane ancora impraticabile. Intanto è stato rinvenuto a Brienz il corpo esanime di una donna travolta dalla furia delle acque e data per dispersa. Sale così a cinque il bilancio delle vittime, mentre una 72enne risulta ancora dispersa nei Grigioni a Küblis ed un’altra è scomparsa fra le acque del fiume a Bauma, nel cantone di Zurigo.

Nel frattempo, gli esperti delle assicurazioni hanno cominciato a stimare i danni, che dovrebbero superare il miliardo di franchi.

Edifici pericolosi

Nel canton Berna i laghi stanno rientrando negli argini, ma i responsabili faticano a liberare le acque dal legname, che potrebbe provocare grossi problemi soprattutto nel Lago di Thun.

Nella capitale, le autorità hanno evacuato la totalità del quartiere Matte, sulle sponde del fiume Aare. Sussiste infatti il pericolo che alcuni edifici possano crollare, minati alle fondamenta dalle forti correnti.

All’aeroporto di Berna-Belp la situazione è quasi tornata alla normalità.

Nelle zone della Svizzera orientale è tornata l’acqua potabile e numerose vie d’accesso sono di nuovo transitabili. A Zurigo la situazione si è stabilizzata, ma il livello del lago rimane alto.

Problemi d’inquinamento

Nella Svizzera centrale il livello della Reuss è sceso in maniera significativa. Le inondazioni stanno però provocando problemi ambientali nel canton Svitto: l’acqua che ha sommerso campi e prati risulta infatti contaminata da feci, olii e sostanze chimiche.

Situazione simile anche a Lucerna, dove l’Ufficio cantonale dell’ambiente ha individuato un pericolo d’inquinamento della falda freatica e delle riserve di acqua potabile. Per ora non si segnalano però casi gravi.

A Engelberg, uno dei villaggi più colpiti e completamente isolato da lunedì, vi sono circa 1200 turisti sfollati. Le operazioni avvengono con elicotteri, che trasportano cibo e medicinali e ritornano carichi di persone. Nel comune le acque si ritirano solo lentamente, ma «si comincia a intravedere la terra», ha detto il portavoce della cellula di crisi Beat Christen. Strada e ferrovia sono state spazzate via dalla furia delle acque.

Migliora la situazione nella Svizzera francese

Nella Svizzera romanda sta tornando la normalità e si cominciano a tirare i primi bilanci, anche se per avanzare cifre precise è ancora troppo presto.

A Bienne è stato scongiurato il pericolo di inquinamento della falda freatica. Qui il lago sta tornando a livelli normali, mentre a Neuchâtel tale operazione potrebbe durare ancora due settimane.

Anche a Friborgo la situazione si è stabilizzata. I fiumi si sono abbassati e tutte le strade sono nuovamente transitabili.

Ancora disagi al traffico

Per quanto riguarda il traffico permangono numerosi disagi.

La linea ferroviaria del San Gottardo rimarrà chiusa anche per l’intera giornata di giovedì, secondo quanto affermato alla radio svizzera di lingua italiana dal responsabile delle ferrovie federali svizzere a Bellinzona, Ivo Imperatori. Nel canton Uri sono però già state riaperte alcune tratte ferroviarie regionali.

La circolazione sull’asse stradale nord-sud rimane ancora bloccata e per la riapertura dell’autostrada A2 bisognerà attendere che il livello del Lago dei Quattro cantoni scenda ulteriormente. Rimane chiusa al traffico anche l’A4, interrotta tra Sisikon (nel canton Uri) e Brunnen (nel canton Svitto).

A Klosters, nel canton Grigioni, un’ottantina di persone sono ancora evacuate, mentre a Susch, in Bassa Engadina, 70 sfollati hanno potuto far ritorno nelle loro case. La strada cantonale che attraversa la valle e il trasporto di automobili attraverso il Vereina dovrebbero essere ripristinati entro giovedì sera. Tra Ardez e Scuol sono cominciati i lavori per ricostruire i tre ponti della Ferrovia retica distrutti negli scorsi giorni. La riapertura del tracciato è prevista solo fra tre settimane.

Esercito soddisfatto

Riuniti in conferenza stampa a Berna, i vertici dell’esercito hanno stilato giovedì un primo bilancio positivo del proprio intervento nelle zone sinistrate.

«Abbiamo agito in modo rapido e professionale», hanno sottolineato alti ufficiali, rispondendo indirettamente alle critiche espresse negli scorsi giorni da alcuni media. «Questi interventi mostrano che il modello Esercito XXI funziona», ha dal canto suo osservato con soddisfazione il capo dell’esercito Christophe Keckeis.

I militari affermano di disporre di mezzi tecnici e umani a sufficienza per rispondere alle necessità. Nelle varie operazioni sono momentaneamente impiegati oltre mille soldati, sette elicotteri Alouette III e quattro elicotteri Super Puma.

swissinfo e agenzie

La Catena della solidarietà ha indetto per il 31 agosto una giornata nazionale di raccolta di fondi in favore delle vittime del maltempo.

Dalle 06.00 alle 24.00 sei centrali telefoniche saranno attive per raccogliere le promesse di versamento.

Il numero di conto è 10-15000-6, menzione «Maltempo in Svizzera». Si può fare un’offerta anche sul sito internet www.catena-della-solidarieta.ch.

Fino a giovedì pomeriggio, l’organizzazione aveva già ricevuto circa mezzo milione di franchi.

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