Le conseguenze della “canicola del secolo”
Ad un anno di distanza, numerosi corsi d’acqua svizzeri non sono ancora ritornati ai livelli abituali.
In collaborazione con MeteoSvizzera, due uffici federali hanno pubblicato lunedì un bilancio globale sulle conseguenze del caldo straordinario dell’estate 2003.
La canicola e la siccità dell’estate 2003 hanno influito in diversi modi sulle acque svizzere, come indica un rapporto pubblicato lunedì dagli Uffici federali dell’ambiente (Ufafp) e delle acque (Ufaeg), in collaborazione con MeteoSvizzera.
Se si considerano globalmente i dati e le osservazioni relativi al 2003, «allo stato attuale delle conoscenze non sono necessarie misure immediate di modifica della legislazione federale», cita il rapporto.
Tuttavia, i cambiamenti climatici lasciano prevedere che eventi estremi simili si ripeteranno con maggiore frequenza.
Secondo il direttore dell’Ufafp Philippe Roch “è indispensabile proseguire a lungo termine gli sforzi nell’ambito della protezione del clima”.
Moria di pesci
Un’inchiesta effettuata presso i cantoni ha rivelato che, nell’estate 2003, almeno 350 corsi d’acqua – per una lunghezza complessiva di 245 chilometri – sono stati parzialmente o totalmente prosciugati a causa delle scarse precipitazioni.
La fauna ittica ha così dovuto far fronte ad una doppia minaccia: l’abbassamento dei livelli delle acque e l’aumento della temperatura dell’acqua stessa che, per alcune specie quali la trota ed il temolo, può essere fatale.
L’evento più spettacolare è stato la moria di oltre 50’000 temoli nel Reno, a valle del Lago di Costanza.
In molti cantoni, i servizi addetti alla pesca sono stati costantemente impegnati a mettere in salvo i pesci: almeno 120’000 sono stati trasferiti in tratti di fiumi e ruscelli con un deflusso sufficiente.
Girasoli sulle sponde del fiume
Sebbene flora e fauna dei luoghi umidi abbiano sofferto meno a seguito della canicola e della siccità, si sono comunque verificati fenomeni straordinari: nel letto del fiume Thur ad esempio, nel canton Turgovia, sono cresciuti girasoli e piante di pomodoro.
Sulle sponde del Lago Maggiore è cresciuto uno spesso tappeto verde di piante che, in quella zona, non si erano più osservate da decenni.
Nel lago di Neuchâtel sono invece comparse piccole meduse d’acqua dolce – innocue per l’uomo – che si riproducono solo a temperature elevate.
I conflitti con gli agricoltori
Le autorità hanno dovuto far fronte ad un tipico problema delle estati torride: il conflitto d’interessi tra la protezione delle acque e le necessità di prelievo per irrigare le colture minacciate dalla siccità.
Ogni cantone ha affrontato la difficile situazione in modo diverso, rileva il rapporto.
A volte è stato necessario introdurre restrizioni o vietare temporaneamente il prelievo per garantire un deflusso minimo, il che ha causato conflitti isolati tra autorità e agricoltori.
Nessun problema di inquinamento
Non si è avuta notizia di aumenti della concentrazione di sostanze chimiche o di una più intensa attività batterica e non sono stati segnalati neppure problemi particolari d’igiene delle acque di balneazione.
L’approvvigionamento di acqua potabile dei grandi agglomerati e dei comuni collegati a una rete non ha particolarmente sofferto. Gli importanti investimenti degli ultimi anni hanno dato i loro frutti.
Le falde freatiche, da cui proviene circa l’80 percento dell’acqua potabile, hanno beneficiato del livello d’acqua eccezionalmente alto di inizio 2003.
I grandi fiumi alpini sono stati alimentati dal massiccio scioglimento delle nevi e dei ghiacciai, la cui perdita di massa è stata di circa quattro volte superiore a quella degli anni precedenti.
Nelle piccole valli dell’Altopiano e del Ticino meridionale, i livelli sono invece in parte scesi sotto i valori minimi finora registrati.
Effetti ancora visibili
Ad inizio agosto di quest’anno, la gran parte dei corsi d’acqua svizzeri – in particolare nella Svizzera romanda ed in Ticino – hanno avuto un deflusso inferiore a quello dei valori medi in passato. La ragione è da ricercare nelle scarse precipitazioni di questo primo semestre.
Per quel che riguarda il livello delle acque sotterranee e la portata delle sorgenti, la situazione si è normalizzata.
swissinfo e agenzie
Bilancio della canicola dell’estate 2003:
Lo scioglimento dei ghiacciai è stato quattro volte maggiore agli anni passati, ciò che ha fatto salire il livello dei fiumi alpini.
Nel Giura e sull’Altipiano, alcuni corsi d’acqua si sono addirittura prosciugati.
La diminuzione dell’afflusso d’acqua e l’aumento della temperatura hanno provocato la morte di decine di migliaia di pesci.
La qualità dell’acqua e la balneabilità non sono state toccate.
41,5 gradi il record di temperatura registrato a Grono (Grigioni) nell’agosto 2003.
Il valore è superiore di 2,5 gradi a quello straordinario registrato nel 1952 a Basilea.
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