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Crocevia di storie, di culture e memorie

Una rivista per promuovere l'integrazione in Ticino sulla base di un dialogo aperto alla reciproca conoscenza swissinfo.ch

"Bazarmagazine" è la prima rivista interculturale online in Svizzera. E' nata in Ticino come strumento di integrazione e di comunicazione. Ma non solo.

La rivista vuole anche essere luogo di incontro: un bazar non solo dal potere evocativo di profumi e spezie, ma dove realmente cercare ciò che facilmente non si trova.

Spesso è proprio nei bazar che si concludono lunghe ricerche: per trovare oggetti che non si trovano altrove, per trovare un po’ di tutto in un solo luogo, per scovare qualcosa di davvero speciale in mezzo ad un’ apparente confusione ma dove, per finire, tutto ha un posto. Un valore.

Ed è proprio “valore” una delle parole chiave di questo progetto, presentato a Bellinzona: valore delle persone, delle storie personali, dello stare al mondo, ma anche valore delle parole, quelle davvero necessarie, come sottolinea Goffredo Fofi, saggista, critico cinematografico e direttore dalla rivista italiana “Lo straniero”.

Qualità della comunicazione

Sostenuta dal Dipartimento delle Istituzioni e dalla Commissione per l’integrazione degli stranieri e la lotta contro il razzismo, la rivista rientra negli obiettivi prioritari. “In questo momento – spiega Ermete Gauro, delegato cantonale – il tema delle migrazioni ha assunto un grande rilievo”.

“Un rilievo riscontrabile a più livelli: politico, pubblico, mediatico. Troppo spesso però le informazioni che circolano sono imprecise, se non addirittura fuorvianti, colme di luoghi comuni e fondate spesso su una conoscenza approssimativa della realtà”.

“Lo scopo nella rivista – aggiunge Gauro – si prefigge di rispondere su un piano qualitativo a queste semplificazioni, al diffondersi di luoghi comuni e pregiudizi. Ma vuole soprattutto essere un veicolo di trasmissione di conoscenze, esperienze, competenze”. Un luogo dove fermarsi a riflettere.

“La rivista online – commenta il delegato cantonale – favorisce lo sguardo sul presente e sullo sviluppo di nuove relazioni, la versione cartacea garantisce una versione temporale più ampia e la trasmissione della memoria storica”.

Contro l’intolleranza, per il dialogo

Tra gli obiettivi prioritari del progetto, la creazione di una comunità aperta al dialogo, aperta alla conoscenza reciproca, l’avvio di un percorso tra e nelle cose del mondo che non sia calato dall’alto, ma sentito e vissuto.

Di fronte al diffondersi di pericolose tendenze e derive intolleranti e pregiudiziali – come il caso di due agenti della polizia cantonale ticinese sospesi per abuso di autorità nei confronti di alcuni richiedenti l’asilo – il Canton Ticino ritiene importante promuovere la prevenzione.

“Tra i numerosi i progetti in corso – annota il presidente della Commissione cantonale per l’integrazione Fulvio Pezzati – anche momenti formativi rivolti a tutti coloro che entrano in relazione con i migranti: funzionari pubblici, personale sanitario, polizia”.

Occorre però uscire anche da certi ghetti concettuali e dalla trappola dell’identità. Il vibrante appello è stato lanciato dall’economista Christian Marazzi che ha ricordato come i flussi migratori siano figli della globalizzazione. “In un momento di grandi incertezze, chi oggi si sente veramente a casa propria?”.

“Nel nome dell’identità, più o meno precisate, si fanno le guerre. Occorre invece riappropriarsi del concetto di appartenenza. Dare voce a chi voce non ha, come prevede questa rivista. Che spero sappia creare un laboratorio di memoria su cui costruire il nostro futuro”.

Siamo tutti un po’ migranti

Lavorare insieme, senza differenze. E’ così che il direttore di “bazarmagazine” Massimo Daviddi si immagina questo nuovo percorso. E perché proprio una rivista online?

“A volte le cose nascono per esigenze concrete. Una pubblicazione cartacea, per quanto bella, è molto più costosa a livello economico. E non consentiva – spiega a swissinfo il direttore – di toccare un pubblico che giustificasse questo investimento”.

“Inserire sul web il discorso interculturale, senza snaturarne la densità degli argomenti, mi pare anche una sfida interessante”.

Tra gli obiettivi della rivista, “ridurre l’eccesso di culturalismo”, produrre narrazioni alternative. “Parleremo di più delle storie e delle persone. E di come queste storie si sviluppano in un certo luogo e in un certo spazio”.

“Parleremo – aggiunge Massimo Daviddi – di come possiamo essere vicino agli altri più di quanto noi stessi pensiamo, scoprendo così anche l’alterità e la differenza che c’è in noi stessi. Naturalmente i migranti saranno attori e protagonisti”.

“In fondo siamo tutti un po’ migranti. E credo che ciò che più conti – conclude Daviddi – sia individuare un nuovo modo di stare insieme, di condividere, di pensare. “Bazaramagazine” sarà un po’ come un serbatoio di pensieri che si alimenterà di voci, esperienze, sguardi”.

swissinfo, Françoise Gehring, Bellinzona

8 le rubriche della rivista bimestrale: Orizzonti, Comunità, Periferie, Tribù, Caffè, Agenda, Eventi Forum
Chiasso la sede della redazione
Alla rivista saranno affiancati altri supporti, compresa una versione cartacea
7-8 le lingue straniere in cui saranno tradotti prossimamente le sintesi degli articoli

La rivista online “bazarmagazine” è stata presentata nei giorni scorsi a Bellinzona. Nella produzione è direttamente coinvolto il Comune di Chiasso, pioniere in Ticino nel campo dell’integrazione.

Il consigliere di Stato Luigi Pedrazzini ha ribadito l’impegno del Cantone, formalizzato nero su bianco in un documento programmatico.

Il Ticino, per esempio, vuole dotarsi di un Centro di consulenza, informazione e documentazione sull’integrazione degli stranieri e la lotta contro il razzismo.

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