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Dalle ceneri dell’Udc grigionese nasce un nuovo partito

Keystone

La sezione retica dell'Unione democratica di centro (Udc), esclusa dal partito svizzero, ha scelto la strada dell'indipendenza. In accordo con i dissidenti democentristi di Berna e Glarona è stato infatti fondato il "Bürgerliche Partei Schweiz".

Allo stato attuale delle cose, i 200 delegati riuniti lunedì sera a Landquart non godevano certo di un ampio margine di manovra.

Formalmente, avevano ancora la possibilità di presentare ricorso contro l’espulsione sancita a grande maggioranza dal Comitato centrale dell’Udc svizzera, il 1° giugno. L’ultima parola sarebbe allora spettata all’assemblea generale in programma a luglio. Un ricorso che però è stato giudicato inutile da 139 rappresentanti contro 39.

Dalle ceneri dell’Udc grigionese, l’assemblea dei delegati ha dunque deciso di creare una nuova formazione politica, il Bürgerliche Partei Schweiz, Graubünden”, di tendenza liberale, con un programma che dovrebbe ricalcare quello democentrista.

L’obiettivo è quello di costituire un partito nazionale entro il 28 agosto, assieme ai dissidenti Udc dei cantoni di Berna e Glarona. L’assemblea sarà poi chiamata a votare i nuovi statuti e a scegliere i membri della direzione.

Il nuovo partito potrà contare sull’appoggio di due consiglieri federali, la grande esclusa Eveline Widmer-Schlumpf e il dissidente bernese Samuel Schmid. In parlamento, invece, la speranza è di raggiungere il numero di rappresentanti necessario per formare un gruppo.

Il nome scelto non è certamente il massimo, ha precisato il presidente ad interim Ueli Bleiker. “Ciò che conta comunque è riuscire a promuovere una politica comune con i nostri alleati glaronesi e bernesi”. I grigionesi avrebbero infatti preferito inserire il termine “democratico” o “liberale” nella denominazione scelta lunedì sera.

Una rottura annunciata

In ogni caso, questo dibattito ha più a che vedere con le radici storiche del movimento politico che non con una strategia di marketing. L’Udc svizzera è stata fondata nel 1971, dalla fusione tra Partito dei contadini, degli artigiani e dei borghesi, presente soprattutto nel canton Berna, e i partiti democratici dei cantoni Grigioni e Glarona.

Questa spaccatura in seno all’Udc è la conseguenza diretta della mancata riconferma del ministro di giustizia e polizia Christoph Blocher e dell’elezione di Eveline Widmer-Schlumpf, esponente dell’ala più moderata, in Consiglio federale il 12 dicembre. I vertici del partito nazionale non hanno mai accettato la scelta del Parlamento, decidendo così di passare all’opposizione e di non riconoscere più i due ministri Udc.

Dal momento che la sezione grigionese si è rifiutata di espellere Eveline Widmer-Schlumpf, il Comitato centrale dell’Udc svizzera ha optato per una soluzione ancora più drastica, escludendo la sezione retica dal partito nazionale.

I rapporti in seno al partito erano comunque già tesi prima delle elezioni federali di dicembre. Il mese precedente, infatti, il gruppo parlamentare aveva precluso a due esponenti grigionesi l’accesso a delle commissioni parlamentari di importanza strategica.

Indipendente, ma non centralizzato

“Da diversi anni non condivido più le idee portati avanti a livello nazionale da alcuni esponenti dell’Udc. La tendenza a gestire in modo centralizzato il partito si distanzia molto dall’ideale promosso nel 1971”, ha sottolineato Leon Schlumpf.

Padre della ministra di giustizia e polizia, Leon Schlumpf ha partecipato attivamente alla creazione dell’Udc svizzera nel 1971 e ha ricoperto la carica di consigliere federale dal 1979 al 1987. La sezione democentrista retica è sempre stata liberale, indipendente e non centralizzata, ha precisato.

Di parere opposto, invece, l’attuale presidente del Consiglio degli Stati (Camera alta) Christoffel Brändli che rimprovera alla dirigenza di non aver fatto il possibile per evitare la scissione. “Probabilmente c’erano persone a cui stava a cuore questa soluzione estrema”.

In quanto formazione minoritaria l’Udc grigionese perderà gran parte della sua influenza in seno al Parlamento, ha ammonito Brändli che, “almeno temporaneamente”, non aderirà a nessuno dei due partiti.

Più consenso e più dialogo

Il nuovo partito borghese dei Grigioni dovrebbe essere guidato da Marcus Hasler, deputato Udc in Gran Consiglio dal 2006. “Finora abbiamo sempre cercato il consenso e lavorato in modo costruttivo. Per questo motivo non possiamo accettare la scelta di passare all’opposizione. Vogliamo partecipare alla creazione della nostra società”.

In conformità con i valori democentristi, Hasler si è poi espresso sui concetti di diritto e ordine, libertà e responsabilità, sul principio della produttività e a favore di una politica di asilo più rigida. Il nuovo partito si differenzia dall’Udc svizzera per un maggiore rispetto dell’importanza del dialogo e per visione più aperta della politica europea. “Siamo sicuramente contro un’adesione ai Ventisette, ma favorevoli alla via bilaterale”.

swissinfo, Andreas Keiser, Landquart
(Traduzione e adattamento di Stefania Summermatter)

Il 12 dicembre 2007 al posto dell’Udc Christoph Blocher, la maggioranza del parlamento elegge la collega di partito Eveline Widmer-Schlumpf, sebbene la grigionese non sia candidata.

Il 13 dicembre Widmer-Schlumpf accetta il mandato, nonostante il parere contrario del proprio partito.

L’Udc dichiara di non sentirsi più rappresentata nell’esecutivo dai suoi due ministri e annuncia il passaggio all’opposizione.

Il 1° gennaio 2008 Eveline Widmer-Schlumpf entra in carica.

Il 2 aprile, dopo la diffusione di un reportage della televisione svizzera tedesca SF1, la direzione dell’Udc svizzera intima alla ministra di dimettersi dal partito e dal governo entro l’11 aprile, accusandola di aver tramato assieme al Partito socialista per scalzare Blocher e prenderne il posto.

Widmer-Schlumpf non ubbidisce e la direzione della sezione cantonale si schiera compatta al suo fianco. L’assemblea dei delegati dell’Udc grigionese si pronuncia contro l’espulsione il 23 aprile.

Il 1° giugno, l’Udc svizzera dà il suo nullaosta all’espulsione dell’intera sezione grigionese.

Il 16 giugno l’assemblea dei delegati della sezione grigionese dell’udc accoglie a grande maggioranza la proposta di istituire un nuovo partito, denominato Bürgerliche Partei Schweiz.

A poche ore dalla nascita, il nuovo partito è già confrontato alle prime difficoltà a causa della sua denominazione.

Il «Bürgerpartei der Schweiz», una piccola formazione attiva a Berna dal 1996, non tollera infatti «l’abuso del nome»: l’utilizzo della stessa abbreviazione «BPS» rappresenta un affronto, indica in una nota, invitando i dissidenti democentristi a cambiare nome entro il 30 giugno.

Altrimenti saranno avviate azioni legali.

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