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Di nuovo sul ghiaccio

Detentore del titolo di campione, il Lugano parte ancora tra i favoriti Keystone Archive

In un quadro controverso, riprende venerdì il campionato svizzero di hockey su ghiaccio.

Al centro delle polemiche, i cerotti di una formula a 13 squadre, le difficoltà finanziarie di molti club e gli scandali dirigenziali del recente passato.

Si riparte, onore al merito, dal brillante Lugano campione. Una squadra che lo scorso anno era riuscita a spodestare un HC Davos dato da molti come probabile trionfatore.

E pure quest’anno, la principale favorita alla …propria successione sembra essere la stessa compagine ticinese.

“Tutti ci stanno incollando l’etichetta di favoriti, lo sappiamo. Ed è anche normale, visto che siamo i campioni in carica”, riconosce Larry Huras, l’allenatore canadese dei bianconeri. “Ma ritengo che squadre come Berna, Zurigo o Davos siano al chiaramente al nostro livello”.

Sul ghiaccio e fuori

La scorsa stagione non è stata segnata soltanto da grandi prestazioni sportive. Gli strascichi degli affari “Kohler” e “Friborgo Gottéron” sono in effetti tutt’ora presenti. E non sono ancora stati digeriti, tanto che influenzeranno non poco il nuovo campionato.

In pieno marasma finanziario, la Lega svizzera di hockey su ghiaccio è sempre in discussione con il gruppo IMG Svizzera per questioni riguardanti i diritti di marketing.

Un affare che aveva provocato le rumorose dimissioni di Werner Kohler. L’ex presidente della Lega e uomo d’affari grigionese avrebbe intascato delle tangenti nell’ambito dei contratti conclusi con la IMG diretta da Marc Biver.

Oltre a questi grattacapi, la stessa Lega dovrà rispondere alle scontate critiche che si abbatteranno su di lei a proposito della traballante formula del campionato.

Verso il basso?

In effetti, in seguito ad una gestione molto diplomatica di un errore del HC Friborgo Gottéron (i burgundi avevano allineato un giocatore non qualificato in una delle ultime partite dello scorso campionato), i dirigenti della Lega nazionale avevano deciso di sopprimere il torneo contro la relegazione.

Nessuna squadra retrocessa dunque, ma una promozione. Il Basilea. E dunque, durante la stagione che sta per iniziare, la Lega Nazionale A sarà composta da 13 squadre.

Una situazione che non piace alla maggior parte dei tecnici. Vuoi per il conseguente calendario zoppicante. Vuoi per i timori di un livellamento verso il basso della qualità dell’hockey elvetico. La Svizzera non disporrebbe di un sufficiente numero di giocatori di talento per completare i quadri di 13 squadre d’élite.

Tagli ai budget

Come alla Lega, le difficoltà finanziarie non mancano neppure alla maggior parte dei club. Pure due società di vertice, come Davos o i Lions di Zurigo, hanno chiuso l’esercizio precedente con più di un milione di deficit.

Una situazione che ha imposto loro un certo ridimensionamento delle ambizioni sportive.

La speranza è che il fascino esercitato dalle dinamiche esibizioni dei campioni sul ghiaccio riesca ad mettere in secondo piano questo quadro piuttosto cupo.

Con Berna, ZSC Lions, Davos ed il giovanissimo Kloten a cercare di fare quello che lo scorso anno era riuscito proprio ai campioni in carica luganesi: sovvertire i pronostici e vincere, stupendo gli esperti che, oggi, propendono per uno status quo in favore della compagine sottocenerina.

swissinfo

La stagione regolare inizia venerdì 11 settembre e termina domenica 29 febbraio;
Seguiranno i playoffs che designeranno il nuovo campione svizzero.

I campioni in carica del Lugano sono anche quest’anno tra i principali favoriti;

Dall’introduzione dei playoffs nel 1985, il Lugano è la squadra che ha vinto più titoli, ben sei;

I loro principali avversari dovrebbero rivelarsi Berna, ZSC Lions, Davos e Kloten.

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