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Dimmi come voti e ti dirò chi sei

Il sondaggio dell'Istituto GfS dimostra che ogni partito ha il suo fedele elettorato. L'êtà, il reddito e il luogo di residenza sono criteri importanti per la scelta di un partito.

L’UDC è la formazione che attira più ambienti sociali diversi.

L'”agraria” Unione democratica di centro è logicamente il partito più apprezzato nelle zone rurali, dove il 29% degli abitanti dice di voler votare per l’UDC l’anno prossimo. Anche i democristiani sono ben visti in queste regioni. Il 23% si esprime per il PPD.

La forza dell’UDC sta tuttavia nel fatto che alle prossime elezioni potrebbe ottenere voti anche nei cinque grandi agglomerati del Paese (25%) e nelle città di media grandezza (22%). Solo i radicali sono pure presenti dappertutto: 19% nelle campagne, 21% nelle città di media grandezza, 19% nei grandi agglomerati.

Meno equlibrata la situazione per gli altri due partiti di governo.Il partito socialista è presente soprattutto nelle aree urbane (29% nei grandi centri ma solo 17% nelle campagne). Per i democristiani è il contrario: solo il 5% degli intervistati dei grandi centri urbani voterebbe per il PPD.

Gli intellettuali votano socialista

Il livello di formazione ha la sua importanza nella scelta di un partito. Le persone che hanno seguito degli studi superiori votano in ragione del 28% per il PS e del 23% per i radicali.

Solo l’11% degli “intellettuali” è invece disposto a votare per il PPD e il 16% per l’UDC. Questi due partiti attirano molto di più degli altri anche le simpatie delle persone che hanno seguito solo la scuola dell’obbligo.

Anche il reddito familiare costituisce un criterio interessante. I redditi più deboli (meno di 3’000 franchi al mese) votano in modo equilibrato per socialisti, democristiani e democratici di centro.

I grafici del sondaggio dell’Istituto GfS mostrano chiaramente due curve ben distinte. Da un lato i redditi medi (fra i 3’000 e i 5’000 franchi), che plebiscitano l’UDC (36%). Dall’altro lato i redditi alti (più di 9’000 franchi) che votano per i radicali (34%), i socialisti (24%), l’UDC (18%) e il PPD (14%).

Ed infine anche l’età, svolge un ruolo importante. Gli anziani (oltre i 66 anni) seguono il richiamo dell’UDC. Il 32% di queste persone si prepara a votare per questo partito, il 19% per i radicali, il 18% per il PPD e il 17% per i socialisti.

I giovani (meno di 40 anni), invece, sono attirati soprattutto dal partito socialista (26%) ma anche l’UDC e i radicali incontrano i favori dei giovani (22% delle intenzioni di voto). Solo i democristiani dovrebbero preoccuparsi. Il PPD interessa infatti solo il 10% degli elettori sotto ai 40 anni.

swissinfo, Olivier Pauchard

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