Economiesuisse contraria a nuove misure anticrisi

L'organizzazione padronale Economiesuisse si oppone al terzo pacchetto congiunturale contro la crisi, che il governo intende presentare prossimamente. Queste spese non farebbe che aumentare l'indebitamento e nuocerebbero all'interesse della piazza economica svizzera.

Misure supplementari di politica finanziaria e fiscale avrebbero effetti insoddisfacenti sulla congiuntura, hanno sottolineato i rappresentanti di Economiesuisse durante una conferenza stampa tenuta lunedì a Zurigo. Quella che stiamo vivendo è “la più profonda crisi dopo la Seconda Guerra mondiale”, ha affermato il presidente dell’organizzazione Gerold Bührer. Bisogna però evitare di cedere alla pressione di un attivismo a corto termine e puntare su una “politica di crescita durevole”.

Economiesuisse si oppone ad ulteriori spese, i cui effetti risulterebbero discutibili. Secondo uno studio dell’organizzazione mantello dell’economia, un programma volto a rilanciare la domanda male si adatta ed un piccolo paese come la Svizzera. “Una grande fetta di questi soldi finirebbero all’estero”, ha detto l’autore dello studio Christoph Schaltegger.

Per il direttore di Economiesuisse Pascal Gentinetta, le risposte “più efficaci” alla crisi sono “la politica monetaria e gli stabilizzatori economici”, come l’assicurazione contro la disoccupazione. “Si tratta – ha detto Gentinetta – di far progredire le riforme previste. Bisogna inoltre continuare a migliorare l’accesso delle nostre imprese ai mercati esteri importanti”. L’organizzazione non è per principio contraria a un finanziamento addizionale all’assicurazione invalidità (AI) per una durata limitata, ma non in piena recessione.

swissinfo.ch e agenzie