Liechtenstein non è più un paradiso fiscale
Il Principato può tirare un sospiro di sollievo. Sette settimane dopo la Svizzera il Principato è stato infatti stralciato dalla lista grigia stilata dall'OCSE.
All’indomani della firma dell’undicesimo e dodicesimo accordo con l’Olanda e il Belgio per lo scambio di informazioni fiscali, il Liechtenstein è stato tolto dalla lista grigia dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse).
In precedenza il Principato aveva trovato un’intesa anche con altri stati, fra i quali ci sono Stati Uniti, Germania, Francia e Gran Bretagna. Al momento sono ancora in corso i negoziati con otto paesi, tra cui l’Italia, rende noto il governo di Vaduz in un comunicato.
Il capo del governo Klaus Tschütscher ha espresso soddisfazione per il traguardo raggiunto e ha sottolineato come si tratti di «un passo importante nella riorganizzazione della piazza finanziaria del Liechtenstein».
La Svizzera è uscita dalla lista grigia dei paradisi fiscali in settembre, dopo aver firmato dodici accordi di doppia imposizione conforme agli standard dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).
swissinfo.ch e agenzie

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