Volontariato, un pilastro dell’integrazione degli stranieri
Favorire l’integrazione degli stranieri in Svizzera, attraverso il contatto quotidiano con la popolazione: è questa la missione della Confederazione, che dal 2012 promuove dei progetti di incontro e di scambio a livello locale. Come in Ticino, dove la cucina eritrea va a braccetto col risotto alla milanese.
L’apprendimento di una lingua e l’accesso al mercato del lavoro sono i primi passi verso un’integrazione riuscita. Ma non bastano, ha dichiarato la consigliera federale Simonetta Sommaruga. “Un’integrazione riuscita presuppone che la popolazione nativa vada incontro ai migranti mostrando loro com’è strutturata la vita quotidiana”.
I rifugiati, ad esempio, “possono imparare a conoscere gli usi e costumi locali e superare gli ostacoli che incontrano nella vita quotidiana, per esempio in un condominio, soltanto a contatto con la popolazione locale”, ha dichiarato Simonetta Sommaruga.
Per il periodo 2016 – 2017, la Confederazione ha così selezionato 56 progetti in tutta la Svizzera, per un budget di circa 300mila franchi. Sei di questi progetti si trovano in Ticino, dove l’integrazione passa per la cucina, il racconto di sé o anche la tecnologia.
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