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Economiesuisse: più tasse universitarie

Per gli studenti, un aumento delle tasse universitarie è un ostacolo al libero accesso agli studi Keystone Archive

La proposta della Federazione padronale suscita proteste e incomprensioni nel mondo accademico elvetico.

Economiesuisse auspica da tempo un aumento delle tasse universitarie: una proposta invisa agli studenti ed al corpo docente che temono una maggiore discriminazione sociale.

“Chi termina gli studi guadagna di più ed ottiene generalmente un’ottima situazione professionale”, spiega Rudolf Walser, responsabile della politica economica di economiesuisse. È quindi giusto che gli universitari contribuiscano al finanziamento degli studi.

Proposta socialmente ingiusta per gli studenti

Si tratta in realtà di un’opinione discriminatoria: un aumento delle tasse universitarie sarà un nuovo ostacolo sociale al libero accesso agli studi superiori, come del resto già purtroppo avviene negli Stati Uniti ed in Gran Bretagna, risponde Stephan Tschöpe, copresidente dell’Unione nazionale degli studenti di Svizzera. Un parere pienamente condiviso da Jean-Marc Rapp, presidente della Conferenza dei rettori delle università svizzere.

Economiesuisse respinge questa tesi e sottolinea di non volere un rialzo indiscriminato delle tasse. Una misura del genere deve essere accompagnata da un sistema di agevolazioni finanziarie e di prestiti ai giovani di famiglie disagiate, osserva Rudolf Walser.

Minimo vitale

Gli studenti ribattono che questo ragionamento parte da una premessa sbagliata. “Non è vero” – afferma Stephan Tschöpe – “che i laureati guadagnano più degli altri. Una volta terminati gli studi, un terzo degli universitari ha un reddito di poco superiore al minimo vitale”.

Invece di prestiti e di aumenti delle tasse, sarebbe meglio parlare di un migliore e più equo sistema delle borse, aggiunge il portavoce degli studenti, ricordando che spesso i diplomati delle scuole universitarie professionali sono meglio pagati degli universitari.

Un’inchiesta effettuata l’anno scorso dall’Ufficio federale di statistica conferma del resto questa tendenza: i giovani che escono dalla Scuole universitarie professionali guadagnano in media 73.440 franchi all’anno quando sbarcano sul mercato del lavoro mentre un universitario deve ‘accontentarsi’ di 69.780 franchi.

Pochi laureati rispetto alla media europea

Jean-Marc Rapp, rettore dell’università di Losanna, vede altri motivi per opporsi alla proposta di aumenti. Se si parte dal principio, come fa economiesuisse, che gli universitari hanno redditi più elevati, è nell’interesse generale che il maggior numero di persone abbiano accesso agli studi superiori. Tanto più che la Svizzera, paragonata al resto dell’Europa, ha una bassa percentuale di laureati universitari o di altri istituti superiori.

Ma non è tutto, osserva ancora il rettore dell’ateneo losannese: le difficoltà finanziarie delle università non possono essere risolte semplicemente con un incremento delle tasse. “Soltanto il 2 per cento dei redditi dell’Università di Losanna proviene dalle quote semestrali versate dagli studenti. L’aumento di questi contribuiti non è quindi una soluzione al problema”.

swissinfo e agenzie

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