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Ed ecco di nuovo i Black Block

Vestiti di nero, ma non solo; per l'anarchia, ma non solo: black block in azione Keystone

Dopo i disordini avvenuti a Berna questo fine settimana i "Black Block" sono tornati al centro dell'attenzione. Da anni la polizia federale scruta questo movimento.

I loro atti violenti suscitano una certa apprensione tra la popolazione. Il “Blocco nero” non rappresenta però un pericolo per la sicurezza interna della Svizzera.

Black Block: queste due parole sono sulla bocca di tutti in Svizzera dopo le violenze scoppiate questo fine settimana nella capitale federale nel quadro della manifestazione contro il corteo dell’Unione democratica di centro (UDC).

Ma chi sono queste persone che con bottiglie, pietre e spranghe attaccano esponenti della destra, poliziotti e simboli del capitalismo? Rappresentanto un pericolo per la sicurezza del paese?

“Penso che la maggior parte delle persone coinvolte nelle violenze siano giovani tra i 16 e i 20 anni, per lo più apolitici”, afferma il politologo Mark Balsiger, che sabato nella città vecchia di Berna ha assistito ai disordini.

Gregari

L’autore dell’opera “Campagna elettorale in Svizzera” suppone che molti di loro abbiano preso parte ai tumulti “per mostrare i muscoli”. In molti casi si trattava verosimilmente di gregari. “Non tutti erano vestiti come i tipici dimostranti semiprofessionisti, ossia con occhiali da sci, foulard, berretto nero e muniti di pietre o di liquidi (alcuni dimostranti hanno bersagliato i poliziotti con un liquido non identificato, ndr)”, afferma Balsiger.

Il politologo non vuole però spoliticizzare tutti i dimostranti: “Penso che tra di loro ve ne fossero anche alcuni che professano l’anarchia”. Altri si sono sentiti probabilmente provocati dallo “stile molto aggressivo della campagna dell’UDC”.

Nessun “turista” della dimostrazione

Contrariamente a quanto sostenuto da un giornale popolare della Svizzera tedesca, la Polizia federale (fedpol) non ha constatato la presenza di dimostranti provenienti dall’estero. “Non vi è nessun riscontro che la manifestazione contro l’UDC abbia suscitato una mobilitazione a livello internazionale”, indica a swissinfo Jürg Bühler, viceresponsabile del Servizio di analisi e prevenzione (SAP) dell’Ufficio federale di polizia.

E all’interno della Svizzera non sono neppure stati osservati degli spostamenti organizzati. Un turismo della dimostrazione esiste per appuntamento come i vertici del G8 o il Forum economico mondiale di Davos (WEF).

Bühler non vuol sentir parlare di provocazioni. “Di regola non c’è bisogno di provocare i Black Block perché vi siano dei disordini”, afferma.

Malgrado lo scalpore destato dai disordini di sabato, i Black Block non rappresentano un pericolo per la sicurezza interna del paese, indica il responsabile del SAP.

“Il suo impatto deve essere molto relativizzato. Questi gruppi sono troppo deboli, male organizzati e poco radicati per raggiungere il loro scopo”, afferma Bühler. Lo scopo? Sovvertire la società per instaurare l’anarchia.

Senso di insicurezza

Tuttavia i Black Block riescono spesso a disturbare delle manifestazioni e a provocare grossi danni. Secondo il rappresentante di fedpol, ciò ha per effetto di causare una certa insicurezza tra la popolazione e di generare grosse spese per le autorità.

Alla domanda che si pone la popolazione di sapere come gli attivisti abbiano potuto prendersi gioco del massiccio dispiegamento di forze dell’ordine (800 gli agenti impiegati) Bühler non vuole rispondere. Il contesto nel quale la polizia ha dovuto intervenire – osserva però Bühler – ha reso le cose difficili: in una città bisogna fare attenzione alla popolazione.

Jürg Bühler indica inoltre che le autorità federali hanno fornito le informazioni a loro disposizione alla polizia comunale di Berna. “È nel nostro interesse condividere le nostre informazioni per garantire la sicurezza e assicurare un intervento di polizia efficace”.

swissinfo, Renat Künzi
traduzione, Daniele Mariani

Dei Black Block si è cominciato a parlare in occasione del vertice dell’OMC di Seattle nel 1999. Questo movimento è attivo soprattutto durante riunioni importanti, come il G8 o, in Svizzera, il WEF di Davos.

In Italia, i Black Block sono balzati all’onore della cronaca nel 2001, quando misero a ferro e a fuoco Genova in occasione del G8.

Secondo la polizia federale, in Svizzera i movimenti di estrema sinistra possono contare su circa 2’000 simpatizzanti.

I Black Block, che per tradizione si vestono di nero, non si rifanno ad un’unica organizzazione o ad un’unica ideologia.

La polizia federale li ripartisce in quattro categorie.

La prima comprende una cinquantina di persone e costituisce lo zoccolo duro.

La seconda include un centinaio di attivisti di gruppi più locali.

La terza cerchia è composta da circa 700 militanti, non tutti mossi da motivazioni politiche.

I gregari, diversi centinaia di persone, costituiscono la quarta categoria. Inclini alla violenza ma spesso apolitici.

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