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Elezioni: vince la Lega in Ticino, stabilità a Lucerna e Vaud

I rappresentanti della maggioranza borghese del canton Vaud soddisfatti per l'elezione Keystone

Nel canton Ticino la Lega ha sconvolto le previsioni, registrando una forte progressione. Rieletti 4 ministri uscenti, quasi certa la sconfitta di Marina Masoni.

Gli elettori hanno scelto la stabilità negli scrutini cantonali tenuti questo fine settimana nei cantoni Vaud e Lucerna, riconfermando chiaramente le maggioranze borghesi in carica.

Anche se i dati definitivi non sono ancora noti, dalle urne delle elezioni cantonali ticinesi emerge un dato incontrovertibile: il successo della Lega di ticinesi che smentisce in modo clamoroso chi la dava al capolinea.

In base alle proiezioni, in governo la Lega diventa il secondo partito (24,9%), dietro il Partito liberale radicale (PLR), in netta perdita di velocità ma che resta il primo partito del canton Ticino (25,9%)

Sempre secondo le proiezioni quattro ministri su cinque sono stati riconfermati: il liberale Gabriele Gendotti, il leghista Marco Borradori, la socialista Patrizia Pesenti e il popolare democratico Luigi Pedrazzini.

Lotta serratissima tra le due candidate in casa PLR: sul filo del rasoio l’uscente Marina Masoni (esponente dall’area liberista) ha dovuto cedere il seggio alla sfidante Laura Sadis (esponente dell’area radicale) che entra in Governo.

Confronto sul filo del rasoio anche per il terzo posto nella graduatoria del peso politico delle forze politiche, che dovrebbe essere conquistato dal Partito socialista (PS), seguito a ruota dal Partito popolare democratico (PPD) con il 21,7% delle preferenze.

Stabilità nel canton Vaud

La sinistra non è riuscita a strappare la maggioranza in seno al governo del canton Vaud, in occasione del secondo turno di voto tenuto questa fine settimana, in cui erano ancora in palio 4 delle 7 poltrone.

Dopo aver già riconfermato in carica, l’11 marzo scorso, Pascal Broulis del PLR e Jean-Claude Mermoud dell’UDC, i partiti borghesi si sono aggiudicati due seggi anche nel voto di ballottaggio.

Si tratta della rappresentante del PLR Jacqueline de Quattro e dell’esponente del Partito liberale Philippe Leuba, i quali occuperanno i seggi liberati dai dimissionari Jacqueline Maurer e Charles-Louis Rochat.

La sinistra, che aveva già conquistato un seggio al primo turno dello scorso 11 marzo, con il socialista Pierre-Yves Maillard, è riuscita a far eleggere al secondo turno soltanto la collega di partito Anne-Catherine Lyon e l’ecologista François Marthaler, entrambi già in carica.

Fallito invece il tentativo di ritornare in governo del rappresentante di “A gauche toute!” Joseph Zisyadis. Il consigliere nazionale del Partito operaio popolare è giunto al quinto posto dello scrutinio vodese.

Sberla a Lucerna

Nessuna grande sorpresa neppure nel canton Lucerna, dove 4 dei 5 ministri in carica sono stati riconfermati al primo turno. Il miglior risultato è stato conseguito dal direttore della pubblica educazione Anton Schwingruber del PPD.

Seguono il suo collega di partito e capo del Dipartimento della sanità Markus Dürr, il capo del Dipartimento dell’ambiente e dell’economia Max Pfister (PLR) e la direttrice della sicurezza Yvonne Schärli (PS).

Gli elettori hanno invece inflitto uno schiaffo al ministro delle finanze Daniel Bühlmann, finito più volte negativamente sotto i riflettori della stampa negli ultimi anni, sia in ambito professionale che personale. Il rappresentante dell’UDC non è riuscito a farsi eleggere al primo turno ed è stato perfino superato dalla candidata dei verdi Rosa Rumi-Bürkli.

I partiti di centro si sono invece imposti nelle elezioni legislative, guadagnando alcuni seggi a scapito della sinistra e della destra. Questa la nuova composizione del parlamento cantonale: PPD 46 (+2), PLR 29 (+1), UDC 23 (-3), PS 13 (-3), Verdi 9 (+3).

swissinfo e agenzie

La Svizzera è composta da 20 cantoni e da 6 semi-cantoni, che possono essere paragonati ai Länder tedeschi o agli Stati degli USA.

Assieme, questi 26 Stati sovrani, che possiedono un proprio governo e un proprio parlamento, formano la Confederazione elvetica.

Dalla creazione dello Stato federale nel 1848, le competenze dei cantoni sono state ridotte. Tuttavia, dispongono ancora oggi di una grande autonomia, in particolare nel settore fiscale ed educativo.

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