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Eredità a rischio

Ovunque nel mondo guerre, catastrofi naturali, inquinamento, furti e incuria minacciano il patrimonio culturale.

L’Icomos, una sorta di Amnesty International della cultura, veglia sui rischi cui è esposta l’eredità storica dell’umanità.

Berna, Svizzera: nell’ambito di lavori d’ampliamento per un parcheggio sotterraneo nella città vecchia, vengono alla luce tracce di edifici risalenti a un periodo compreso fra XIII e XVIII secolo.

I reperti – documenti preziosi per la storia della città – sono misurati e fotografati dagli archeologi, ma sono destinati alla distruzione. Un’altra importante porzione del sottosuolo storico bernese è sacrificata alle esigenze della città contemporanea. Tutto questo in una località che fa parte della lista Unesco del patrimonio dell’umanità.

Si tratta di uno dei tanti esempi di distruzione di beni culturali documentati nel secondo rapporto “Heritage at Risk” del Consiglio internazionale dei monumenti e dei siti (Icomos).

Altri casi sono più noti e più eclatanti, come la distruzione della statua di Budda a Bamian, in Afghanistan, nel 2001. Ma spesso il danneggiamento di monumenti e siti di valore storico in tutto il mondo avviene lontano dagli occhi dell’opinione pubblica.

Conoscere per salvare

Scopo del rapporto Icomos è proprio quello di accrescere la consapevolezza dei rischi cui il patrimonio culturale è esposto, per favorirne la salvaguardia e anche per mettere in evidenza il ruolo che l’eredità storica può avere nello sviluppo sostenibile di un paese.

La lista dei danni provocati da guerre, catastrofi naturali, sviluppo urbano incontrollato, inquinamento, teppismo, e così via, è impressionante. In alcuni paesi che, come la Georgia, hanno attraversato lunghi periodi di instabilità politica ed economica, l’Icomos rileva che quasi l’intero patrimonio culturale è a rischio.

In altri, dove pure vi è una lunga tradizione di tutela dei beni culturali, non sempre la situazione è migliore.

“Heritage at risk” presenta ad esempio lo stato di incuria del sito archeologico di Ercolano, in Italia. Nel precedente rapporto, del 2000, analoghe osservazioni erano state fatte per la città di Pompei.

In alcuni occasioni tuttavia, l’Icomos constata anche il successo di interventi di salvaguardia. È il caso del campanile della chiesa di San Augustin, a Puebla (Messico), gravemente danneggiato dal terremoto del 1999 e nel frattempo restaurato grazie ai fondi Unesco per il patrimonio mondiale.

Andrea Tognina, swissinfo

“Heritage at Risk” Icomos World Report 2001/2002 on Monuments and Sites in Danger, München, K. G. Saur, 2001

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