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Etter, l’apprendista stregone della politica ticinese

Etter, travolto dallo scandalo Keystone

Aveva atteggiamenti da campione della morale e in nome del suo partito fulminava contro gli intrallazzi dei politici. Roger Etter aveva però anche un lato molto oscuro. Colto con le mani nel sacco, è stato condannato a 11 anni di carcere.

L’ex deputato dell’Unione democratica di centro ticinese è stato riconosciuto colpevole di mancato assassinio e ripetuta appropriazione indebita.

Lunedì sera, al termine di un processo durato due settimane, la Corte delle assise criminali di Lugano è giunta alla conclusione che Etter, la sera del 24 febbraio del 2003, invitò nella sua villa l’imprenditore ticinese Ernesto Zanini e gli sparò alla testa con l’intenzione di ucciderlo. I giudici hanno scartato l’ipotesi dell’incidente, avanzata dall’imputato.

L’ex granconsigliere, secondo il tribunale, agì nell’intento di coprire tutta una serie di malversazioni: è infatti stato accertato che Etter gestiva un conto segreto di Zanini, di cui era amico: sull’arco di dieci anni si è così impossessato di oltre 3,2 milioni di franchi.

La procuratrice pubblica aveva chiesto una condanna a 15 anni di carcere e la difesa una condanna massima a quattro anni e tre mesi per lesioni personali colpose.

Una vicenda che ha sconvolto il Ticino

Le due settimane di dibattimento sono state molto seguite dalla popolazione e l’aula del tribunale si è riempita ogni giorno. L’interesse di questa vicenda va ben oltre il puro fatto di cronaca nera e ha assunto una chiara dimensione politica. Roger Etter era l’astro nascente dell’UDC ticinese, un cantone dove questa formazione della destra dura non è mai riuscita ad affermarsi come lo ha fatto a livello nazionale.

Etter si atteggiava a istanza morale e impartiva lezioni nella politica dell’asilo e degli stranieri, condannando anche duramente altri politici presi con le mani nel sacco. Lui stesso era però già stato protagonista di un episodio ambiguo, quando aveva partecipato all’estero a un raduno di veterani ex-SS. Ma l’UDC sembrava finalmente avere trovato la personalità con cui sfondare a sud della Alpi. E invece, tutto è crollato quella notte di febbraio del 2003.

Qualche riflessione

Tra i principali giornali ticinesi, è “La Regione Ticino” ad avere seguito il processo più da vicino. Nell’edizione di martedì dedica addirittura uno speciale di due pagine alla vicenda. “Ha rubato all’amico più fidato per dieci anni, scrive, ha gestito fondi neri, ha comperato sempre in nero, suggeriva all’amico di portare i soldi fuori dalla Svizzera, si è prestato per ben strane triangolazioni finanziarie, affittava appartamenti alle ballerine da night e, per finire, ha cercato di risolvere ogni cosa sparando in testa al padrino di sua figlia.”

Per la “Regione”, la sentenza propone tre grandi capitoli di riflessione. Il primo riguarda la figura dell’uomo politico: l’ex parlamentare UDC frequentava e rappresentava una larga parte della società.

Il secondo capitolo tocca la dimensione della giustizia: “Da qualche tempo le nostre aule hanno cominciato a conoscere effervescenze tattiche e verbali a cui non erano abituate.” Il giornale si riferisce all’esempio italiano della giustizia spettacolo, che sembra avere contagiato anche questo processo.

Il terzo filone, allarmante, su cui riflettere è quello degli attacchi sferrati contro la giustizia, con vari tentativi di delegittimarla perché vista come un fattore di disturbo da parte di avvocati, operatori finanziari o politici.

Anche il Corriere del Ticino, l’altro grande giornale cantonale, dedica un commento alla conclusione del processo, senza tuttavia dilungarsi troppo. Oltre alla notizia, il giornale propone un commento che si concentra sulla figura di Etter, abbandonato da tutti, solo in aula davanti al suo crimine. Il Corriere non si attarda su altre piste di riflessione da proporre ai suoi lettori.

La vicenda non è però apparentemente destinata a concludersi qui, perché l’avvocato difensore dell’ex parlamentare ha annunciato di volere ricorrere contro la sentenza.

swissinfo

Il deputato dell’UDC nel parlamento ticinese Roger Etter è stato condannato a 11 anni di carcere per avere tentato di uccidere un amico di cui “gestiva” un conto.

Etter, per dieci anni, aveva prelevato dal conto dell’amico oltre tre milioni di franchi, con cui, tra l’altro, si era fatto costruire una villa.

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