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Clariant taglia 2200 impieghi

Clariant è fra i leader mondiali nella produzione di prodotti chimici speciali Keystone

Il gruppo chimico basilese ha annunciato martedì che entro la fine del 2009 ridurrà i suoi effettivi del 10%. Saranno così soppressi 2200 posti di lavoro.

Con questo provvedimento Clariant spera in una crescita duratura dopo che nel terzo trimestre del 2006 il gruppo si era inaspettatamente ritrovato nelle cifre rosse.

Durante i primi nove mesi dell’anno, Clariant aveva visto il suo utile netto diminuire del 56% a 108 milioni di franchi.

Nel solo terzo trimestre, il gruppo chimico con sede a Muttenz, vicino a Basilea, aveva annunciato una perdita di 14 milioni, contro i 110 milioni di utile registrati durante lo stesso periodo dell’anno precedente.

Questo risultato, che aveva sorpreso gli analisti, ha spinto Clariant a decidere drastici provvedimenti.

Tagli profondi

Entro tre anni Clariant ha così previsto di tagliare 2200 posti di lavori, pari al 10% dei suoi effettivi, si legge in una nota diffusa martedì. Per il momento non sono forniti dettagli sulla ripartizione geografica dei licenziamenti.

Il gruppo renano ha anche reso noto che chiuderà il 10% delle sue fabbriche, principalmente in Europa, e che taglierà di almeno un quarto la sua gamma di prodotti. Un primo provvedimento in tal senso è stato preso l’anno passato: nel comparto coloranti tessili, la gamma offerta è scesa da 3000 a 500 posizioni. Secondo le stime dei vertici, il programma di ristrutturazione comporterà costi pari a 500 milioni di franchi.

Entro il 2009 il suo ritorno degli investimenti (l’indice di capitale investito – ROI) dovrebbe in tal modo aumentare del 25%, un tasso superiore alla media del settore.

Puntare sui mercati promettenti

La multinazionale elvetica intende compiere maggiori sforzi per crescere ulteriormente sui mercati promettenti, in particolare in Cina e in India, dove è già presente.

In particolare si tratta di predisporre ulteriori capacità di produzione per soddisfare la vivace domanda interna.

Per rafforzare la capacità innovativa, il gruppo si basa sugli investimenti recenti e sugli accordi di collaborazione con giovani imprese e università. Nei prossimi quattro anni si propone di investire 100 milioni di franchi in vari progetti, che attualmente sono ancora nella fase iniziale di studio.

Indignazione

Il sindacato Unia ha reagito con indignazione all’ennesimo annuncio della Clariant. Aldiko Ats, rappresentante di un’agenzia regionale di Unia, teme che gran parte dei licenziamenti concerneranno lavoratori in Svizzera. Il sindacato, che è venuto a conoscenza della situazione attraverso i media, deplora inoltre il fatto di non essere stato direttamente informato dal gruppo renano.

I 2200 licenziamenti annunciati martedì vanno ad aggiungersi alle altre riduzioni degli effettivi decise negli ultimi anni. Nel 2003, Clariant aveva già soppresso 840 impieghi in tutto il mondo. L’anno seguente aveva annunciato un’ulteriore forte riduzione di posti di lavoro, conseguenza di un programma di ristrutturazione che i sindacati avevano definito un pesante tributo per l’acquisizione errata dello specialista inglese della chimica BTP. Un rilevamento avvenuto sei anni fa e costato 3,2 miliardi di franchi.

swissinfo e agenzie

La Clariant – ex Sandoz – produce dal 1886 preparati chimici e pigmenti per l’industria tessile, del cuoio e della carta. È pure attiva nei settori farmaceutico e agrochimico.

La sede principale di questa multinazionale si trova a Muttenz, vicino a Basilea.

Oggi, la Clariant, che impiega circa 22.000 collaboratori nel mondo, offre anche prestazioni nei campi dell’ingegneria chimica, del controllo della qualità, della sicurezza, dell’ambiente e della logistica.

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