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Convenzione delle Alpi: firmato il protocollo sui trasporti

Il ministro dei trasporti ha approfittato della conferenza di Lucerna per visitare insieme agli ospiti stranieri il portale nord della galleria ferroviaria del San Gottardo Keystone

A Lucerna, i ministri dell'ambiente dei paesi alpini hanno firmato martedì il protocollo sui trasporti, frutto di lunghi negoziati. Dopo le battute d'arresto degli ultimi anni, la Convenzione delle Alpi potrebbe conoscere ora un nuovo slancio.

Il protocollo sui trasporti rappresentava da anni l’ostacolo maggiore verso un’applicazione delle misure di protezione e di sfruttamento dell’arco alpino, concordate dai paesi membri della Convenzione delle Alpi, ossia Germania, Francia, Italia, Austria, Slovenia, Liechtenstein, Principato di Monaco e Svizzera. Questo protocollo vincola infatti la costruzione di nuove strade transalpine al rispetto di determinati criteri ambientali e paesaggistici.

La realizzazione delle infrastrutture di trasporto deve inoltre essere coordinata tra i paesi interessati, allo scopo di garantire una migliore protezione delle regioni alpine. I firmatari della Convenzione delle Alpi s’impegnano in particolare a seguire una politica sostenibile a livello ambientale e sociale, favorendo mezzi di trasporto compatibili con l’ecosistema.

Le obiezioni maggiori erano venute da paesi come l’Italia e soprattutto dall’Austria, che nella regione del Vorarlberg ha in cantiere due grandi progetti stradali. Il governo austriaco aveva dichiarato di voler approvare il testo del protocollo, solo se fossero state accettate delle eccezioni al divieto di costruire nuove strade. Un compromesso in questo senso è stato dunque raggiunto alla riunione di Lucerna.

Per quanto riguarda la Svizzera, il protocollo sui trasporti rientra nelle misure già previste a livello federale, a cominciare dal progetto di trasferimento del traffico merci dalla strada alla ferrovia. Il protocollo non preclude, tra l’altro, la realizzazione di una seconda galleria stradale sotto il massiccio del San Gottardo.

Alla riunione di Lucerna, alla quale hanno preso parte anche numerose organizzazioni non governative, è stata approvata anche la proposta di creare un segretariato permanente. Uno degli scopi di questo nuovo organo permanente sarà di coordinare l’applicazione dei singoli protocolli e la presentazione di nuovi progetti.

Gli accordi raggiunti a Lucerna dovrebbero ora permettere di rilanciare la Convenzione delle Alpi che, dalla sua entrata in vigore nel 1995, non ha apportato grandi miglioramenti per quanto riguarda lo sviluppo sociale e ambientale nelle regioni alpine. A differenza della Convenzione, che si limita a fissare norme generali e poco vincolanti, protocolli come quello dei trasporti contengono misure di applicazione molto più precise e severe.

Da notare che la firma del protocollo sui trasporti ha già sollevato le critiche di Economiesuisse e dell’Unione svizzera delle arti e mestieri. Le due organizzazioni economiche ritengono che l’accordo minaccia lo sviluppo economico di 60 percento del territorio svizzero.

La presidenza della Convenzione delle Alpi, assunta fino alla fine del 2000 dalla Svizzera, verrà affidata per i prossimi due anni all’Italia.

Armando Mombelli

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