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Decolla il titolo Swissair dopo l’accordo sulla Sabena

Dopo la crisi, la Swissair sembra poter emergere dalle nubi dell'incertezza Keystone

L'accordo annunciato martedì tra Swissair Group e lo stato belga sul futuro della Sabena ha messo le ali al titolo del gruppo aereo elvetico, che mercoledì mattina ha fatto registrare un aumento di oltre il 20 percento, per poi assestarsi in giornata attorno al 15 percento circa. Il compromesso raggiunto da Mario Corti in generale è stato valutato positivamente. Rimangono tuttavia alcune incertezze.

A quattro mesi dalla sua nomina a presidente e amministratore delegato di Swissair Group, Corti è riuscito a raggiungere un’intesa con lo Stato belga, che libera il gruppo elvetico dall’obbligo di portare la sua partecipazione nella Sabena dal 49,5 all’85 percento e gli evita procedimenti legali in Belgio. L’operazione ha però un prezzo: 390 milioni di franchi, da versare alla Sabena in quattro tranche nei prossimi due anni. La compagnia svizzera si è inoltre impegnata a farsi carico di nove Airbus A319/320, ordinati da Sabena.

Prezzo alto ma sopportabile

Per Paola Oerler, analista presso la Banca del Gottardo, i 390milioni di franchi pattuiti superano la prima offerta della Swissair, pari a 250 milioni di franchi, ma sono inferiori alle attese dei mercati. Secondo l’esperta, si tratta di una somma sopportabile per il gruppo elvetico, visti gli accantonamenti già costituiti e il fatto che il versamento è scalato su due anni. La prima tranche di 130 milioni dovrà essere versata in ottobre, l’ultima nell’aprile 2003.

Il ritiro da parte della filiale Flightlease dei nove Airbus, per un valore tra 400 e 500 milioni di franchi, rappresenta tuttavia un fattore d’incertezza. L’analista ha detto però di avere fiducia nelle capacità dei dirigenti di Swissair di trovare una soluzione.

Titolo sopravvalutato

Secondo Damien Horth, della ABN Amro di Londra, quelle di martedì sono «buone notizie per Swissair»: i rischi per il gruppo si sono ridotti. L’elenco dei problemi è però ancora lungo. La situazione in Francia è tuttora aperta e le capacità finanziarie di Swissair Group sono limitate. Per Horth, il titolo del gruppo elvetico è sopravvalutato.

Secondo Dieter Winet, della banca ginevrina Pictet & Cie, Swissair Group uscirà dalla Sabena. Una manovra che lo stesso governo belga potrebbe augurarsi, secondo l’analista, al fine di trovare un partner più importante. L’apporto finanziario annunciato ieri rappresenta «un’ultima chance» per la Sabena, ha detto l’esperto.

Positivi anche i sindacati

In Belgio i sindacati complessivamente hanno accolto positivamente l’accordo tra Swissair e il governo belga. John Gilbert, delegato della Federazione generale dei lavoratori del Belgio (FGTB), ha osservato che occorre ancora valutare i margini di manovra resi possibili dai fondi che saranno iniettati e gli effetti del ritiro dei nove Airbus da parte di Swissair. Secondo il sindacalista, la somma messa a disposizione, 400 milioni di euro (650 milioni di franchi) compreso il contributo dello Stato belga, si situa ai livelli più bassi di quanto atteso.

Nei prossimi 5 – 8 giorni, Christoph Müller, presidente della direzione di Sabena, presenterà il piano di ristrutturazione della compagnia. Il sindacato non accetterà licenziamenti, se non vi sarà un piano sociale, secondo Gilbert. Martedì, Jan Coolbrandt, della Confederazione dei sindacati cristiani (CSC), aveva reagito con moderata soddisfazione all’intesa tra i due azionisti della compagnia belga.

swissinfo e agenzie

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