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Esperti auspicano un organo generale di vigilanza per banche e assicurazioni

Jean-Baptiste Zufferey, professore a Friburgo, ha guidato il lavoro del gruppo di esperti Keystone

Visti i rapidi mutamenti strutturali, occorre riunire le forze che si occupano di sorvegliare i mercati finanziari. Lo raccomanda un gruppo d'esperti incaricati dal Consiglio federale di analizzare la situazione degli organi di vigilanza.

La nuova unità dovrebbe raggruppare le attività della Commissione federale delle banche (CFP) e dell’Ufficio federale delle assicurazioni private (UFAP), organi attualmente organizzati in modo distinto, indica il gruppo d’esperti, diretto dal professore friburghese Jean-Baptiste Zufferey, nel rapporto presentato giovedì a Berna.

Fanno parte del gruppo di 13 specialisti anche l’ex procuratore pubblico ticinese Paolo Bernasconi e Giovanni Antonio Colombo, delegato alle questioni monetarie e finanziarie internazionali presso l’Amministrazione federale delle finanze (AFF). Il rapporto era stato commissionato nel dicembre 1998 dal consigliere federale Kaspar Villiger. Esso contiene 42 raccomandazioni sulla regolamentazione e sull’organizzazione della vigilanza della piazza finanziaria svizzera. Gli specialisti hanno anche fatto paragoni con le raccomandazioni di organismi internazionali, nonché con le prescrizioni e l’organizzazione delle più importanti autorità di vigilanza estere.

In generale, la Commissione di esperti giudica buona la vigente regolamentazione e vigilanza. Non occorre una nuova legge sui servizi finanziari, ma bisogna adeguare le strutture esistenti, ha indicato Jean-Baptiste Zufferey. In primo luogo vanno individati i settori in cui occorre agire, poi vanno stabilite norme giuridiche specifiche.

Due le priorità, secondo Zufferey: l’integrazione di CFB e UFAP e la regolamentazione e vigilanza dei gestori patrimoniali indipendenti. Il regime in vigore in Svizzera non corrisponde più allo standard internazionale; esiste la necessità di proteggere preventivamente i clienti e, nell’interesse della piazza svizzera, occorre garantire la qualità dei servizi forniti dai gestori indipendenti, indica il rapporto. I gestori di patrimoni non sono assoggettati ad alcuna sorveglianza amministrativa specifica, salvo in Ticino, dove però vige un controllo che il gruppo di lavoro giudica insufficiente.

La vigilanza dovrebbe riguardare anche i commercianti di divise e gli «introducing broker», ossia intermediari tra clienti e broker. Per le tre categorie di intermediari finanziari, sarebbe garantita dalla stessa autorità che vigila sulle banche. Tale autorità, secondo le raccomandazioni degli esperti, dovrebbe assicurare anche la vigilanza relativa alla lotta contro il riciclaggio.

Non si conosce con esattezza il numero di amministratori indipendenti. Le stime – ha aggiunto il professore dell’Università di Friburgo – vanno da 1’500 a 10’000. La consistenza dei mezzi gestiti è valutata al 10 per cento della massa totale depositata presso le banche svizzere, a pari a 3000 miliardi di franchi.

Secondo gli esperti, una maggiore differenziazione della regolamentazione dei mercati finanziari è inevitabile qualora si voglia tener conto in modo adeguato delle particolarità di singole banche, di gruppi bancari e di altri operatori finanziari.

Nell’esame della bancassicurazione e dei conglomerati finanziari, occorre in primo luogo tener conto delle differenti forme in cui si manifestano. Le dipendenze tra i rischi nei conglomerati finanziari dovranno essere analizzate in modo più approfondito, dato che finora gli studi in merito sono rari.

Il Dipartimento federale delle finanze consulterà le cerchie direttamente interessate entro la fine del mese di gennaio 2001. Unitamente alla sua valutazione del rapporto, questi pareri costituiranno le basi per le decisioni del Governo. L’elaborazione dei testi legislativi che verranno poi posti in una vasta consultazione prima di essere trasmessi al Parlamento si protrarrà fin verso metà del 2003.

L’Associazione svizzera d’assicurazioni (ASA) ha accolto positivamente il rapporto del gruppo di esperti sulla regolamentazione e la vigilanza della piazza finanziaria svizzera. Il settore si dice aperto a nuovi sviluppi nel campo della sorveglianza.

La creazione di un organo di vigilanza integrato deve però tener conto delle caratteristiche specifiche del settore assicurativo, scrive l’ASA in una nota. La nuova autorità di sorveglianza dovrebbe anche considerare le differenze tra le varie società.

La Commissione federale delle banche (CFB), come pure l’Ufficio federale delle assicurazioni private, in linea di massima si dice aperta alle proposte del gruppo d’esperti, ha osservato il vicedirettore Andreas Bühlmann. La CFB – ha aggiunto – deve però ancora studiare il rapporto prima di prendere posizione definitivamente.

swissinfo e agenzie

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