Fisco, il PLR approva la strategia del denaro pulito
Il Partito liberale radicale (PLR) ha adottato una nuova strategia per la piazza finanziaria svizzera che mantiene la distinzione tra evasione e frode fiscale, ma rinuncia all’obbligo per le banche di controllare gli averi dei clienti stranieri.
Riuniti sabato a Berna, i delegati del partito hanno approvato – con 181 voti contro 148 – una versione edulcorata della cosiddetta «strategia del denaro pulito», presentata a marzo dal presidente Fulvio Pelli. Per il PLR le banche non devono in alcun modo sostenere l’evasione fiscale, ma il segreto bancario deve rimanere. La soluzione proposta prevede l’istituzione di un’imposta liberatoria che permetterebbe ai clienti stranieri di adempiere ai loro obblighi fiscali senza intrusione nella loro sfera privata.
Il progetto iniziale aveva sollevato un’accesa controversia in seno al partito, accentuando il divario tra l’ala industriale e quella finanziaria. Le sezioni zurighese e ginevrina avevano respinto l’idea di obbligare le banche a controllare le dichiarazioni dei clienti stranieri e il documento originale era dunque stato modificato.
Come assicurarsi tuttavia che il denaro depositato venga dichiarato? La maggioranza dei delegati ha deciso sabato di responsabilizzare maggiormente i clienti, obbligandoli a presentare un’autodichiarazione sulla provenienza dei loro fondi. Il documento prevede che l’Autorità federale di vigilanza dei mercati finanziari (FINMA) controlli, attraverso regole di comportamento, l’atteggiamento delle banche nei confronti dei clienti stranieri.
Per quanto riguarda i clienti svizzeri, invece, il segreto bancario deve restare immutato, con la distinzione tra evasione semplice e frode fiscale. Il progetto iniziale di Fulvio Pelli prevedeva invece di mettere sullo stesso piano queste due pratiche. La nuova strategia finanziaria dei radicali boccia infine lo scambio automatico d’informazioni tra istituti di credito e fisco, chiede un rafforzamento della FINMA e una nuova disposizione legale per reprimere il furto di dati bancari.
swissinfo.ch e agenzie

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