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Il boom del microcredito

Anche i coltivatori di canna da zucchero in Africa potranno assicurarsi contro le perdite dovute alla siccità. imagepoint

Il gigante delle assicurazioni Swiss Re ha lanciato un'iniziativa destinata ai contadini africani. Una polizza per garantire la copertura delle perdite nel raccolto provocate dalla siccità.

Swiss Re non è sola: cresce il business delle microassicurazioni ed anche altre aziende puntano alle persone a basso reddito. Come la Zurich Financial Services (ZFS), che ha stretto un accordo di partenariato con la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC).

Il microcredito nasce verso la fine degli anni Settanta. Ma é stato in tempi più recenti che il fenomeno ha preso progressivamente a crescere, quando le aziende si sono rese conto dei vantaggi offerti da forme di business etico e dall’opportunità di sfruttare una nuova fetta di mercato.

A fine settembre Swiss Re ha annunciato che la nuova iniziativa intende offrire copertura dalle avversità meteorologiche ad un massimo di 400’000 persone fra Etiopia, Ghana, Kenia, Malawi, Mali, Nigeria, Ruanda, Senegal, Tanzania e Uganda. All’inizio del mese era stato lanciato un altro piano assicurativo, del valore complessivo di 2,34 milioni di franchi, destinato a proteggere 150’000 contadini di Etiopia, Kenia e Mali dalle ricadute economiche di una grave siccità.

Il portavoce di Swiss Re Henner Alms spiega a swissinfo che è stato “dopo avere assistito alla terribile catastrofe naturale del 2004 – lo Tsunami che ha colpito l’Oceano Indiano, dove chi non era assicurato si é ritrovato ridotto in miseria – ci siamo chiesti: cosa possiamo offrire a persone che non hanno un solido capitale alle spalle? È ovvio”, aggiunge, “che nella faccenda c’é un aspetto assai interessante in un’ottica d’impresa: se le soluzioni pensate per i contadini africani avranno successo, potranno essere esportate ovunque”.

L’allarme dello sviluppo sostenibile

Swiss Re non è nuova all’avventura delle microassicurazioni. Al contrario ne è stata una pioniera quando, tre anni fa, ha lanciato sul mercato indiano delle polizze assicurative per i danni provocati da condizioni meteorologiche avverse.

Zürich Financial Services (ZSF) è invece presente in Bolivia dal 1999 e propone, tra le altre cose, assicurazioni sulla vita collegate al conto in banca: ai familiari vengono pagate quote proporzionali al risparmio presente sul conto. La compagnia assicurativa ora ha siglato un accordo con la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) e con l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) per estendere le microassicurazioni su vita, beni e proprietà ad Africa, Asia (Cina specialmente) ed America Latina. “Abbiamo scelto di sottoscrivere questo partenariato per trasformare il progetto in una reale, efficace strategia per lo sviluppo e la responsabilità sociale d’impresa”, spiega Brandon Matthews, che è a capo del settore microassicurazioni di ZSF.

Gli strumenti per la microfinanza sono stati accolti con favore da Alliance Sud, rete che raccoglie sei organizzazioni di punta in Svizzera nel campo dell’aiuto allo sviluppo. L’organizzazione però mette in guardia: per evitare brutte sorprese, sarà necessario vigilare su come queste innovazioni saranno messe in pratica.

Il partenariato è la chiave di volta

“Insieme al denaro contante, é necessario offrire sviluppo sostenibile”, argomenta il portavoce di Alliance Sud Bruno Stöckli. “Altrimenti ci sarà un cambiamento di attitudine: la gente tenderà a concentrarsi sul denaro senza più pensare a lungo termine. Le aziende svizzere devono accertarsi che i loro partner locali siano effettivamente in grado di gestire questo flusso di capitali”.

Avvertimento che pare aver raggiunto Swiss Re, che ha scelto di lavorare in partenariato con l’organizzazione non governativa Millennium Promise (promessa del millennio). Dal canto suo Zürich Financial Services si avventura in nuovi mercati con le spalle coperte dall’esperienza della Direzione dello sviluppo e della cooperazione. Spiega Brandon Matthews: “La DSC lavora con molte popolazioni che potrebbero avere bisogno dei nostri prodotti, e attraverso un impegno di decenni ha maturato una profonda conoscenza delle popolazioni e dei mercati”.

swissinfo, Matthew Allen, Zurigo
(traduzione di Serena Tinari)

Con microfinanza si intendono una serie di strumenti finanziari destinati ai clienti a basso reddito per il prestito, il risparmio ed il trasferimento di denaro.
Per la prima volta l’idea fu lanciata in Bangladesh nel 1976 dal professor Muhammad Yunus. Implementata dalla Grameen Bank, è stata in seguito estesa ad altri paesi in via di sviluppo. Per questa iniziativa il professor Yunus e la Grameen Bank nel 2006 sono stati insigniti del premio Nobel per la pace.
Secondo la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC), nei paesi in via di sviluppo fino al 90 per cento della popolazione non ha accesso a strumenti finanziari come conti di risparmio, prestiti, trasferimenti di denaro e assicurazioni.
Le Nazioni Unite hanno fatto del 2005 l’anno del microcredito. Quasi 100 paesi si sono detti pronti a sostenerlo.
A novembre circa 200 esperti del settore si incontreranno a convegno a Mumbai, in India.

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