Il centesimo sparisce, il cinque resta

La moneta da cinque centesimi non verrà soppressa in Svizzera, per contro l'ora è suonata per il pezzo da un centesimo.
Dal primo gennaio 2007 la monetina verrà messa fuori corso, ha deciso mercoledì il Governo.
Dopo le numerose opposizioni manifestatesi nel corso della procedura di consultazione, il Governo svizzero ha deciso mercoledì di fare marcia indietro sul suo progetto di sopprimere la moneta da cinque centesimi.
Il pezzo da un centesimo, per contro, non avrà più corso dal prossimo primo gennaio. Oggi questa moneta non riveste più nessuna importanza nel traffico quotidiano dei pagamenti e viene utilizzato per lo più solo come portafortuna o a scopi pubblicitari.
Prezzo di produzione troppo alto
Dopo la messa fuori corso il primo gennaio 2007, la popolazione potrà scambiare le monete da un centesimo al loro valore nominale presso la Banca nazionale svizzera, le Ferrovie federali e la Posta per due anni.
«Naturalmente tutti i prezzi potranno ancora essere scritti al centesimo e successivamente arrotondati, come è peraltro usuale per beni come la benzina», si legge nel comunicato diramato dal Dipartimento federale delle finanze.
Dopo il ritiro del 2 centesimi nel 1978, swissmint – l’ex zecca federale – avrebbe voluto abolire le due monetine perché il costo di produzione è più elevato del valore nominale. La produzione di una singola moneta da un centesimo costa ad esempio circa 11 centesimi e swissmint fatica a trovare sul mercato la speciale lega di bronzo utilizzata per la sua produzione, spiega il Dipartimento federale delle finanze (DFF).
Timori di inflazione
L’annunciata soppressione delle monetine color oro da cinque centesimi ha per contro raccolto molte opposizioni. La Federazione romanda dei consumatori e la Fondazione per la protezione dei consumatori hanno difeso il mantenimento del pezzo temendo un effetto inflativo, ad esempio per gli invii postali (un invio non prioritario costa in Svizzera 85 centesimi).
L’aumento dei prezzi avrebbe riguardato in particolare i prodotti a basso costo, essenzialmente gli alimentari, avevano denunciato le organizzazioni di consumatori. Spesso, nelle strategie della vendita al dettaglio molti articoli a basso costo vengono venduti ad esempio a 9,95 al posto di 10 franchi. Queste associazioni non avevano invece contestato l’abbandono del centesimo, ormai «senza importanza nella vita quotidiana dei consumatori».
L’Unione svizzera dei dettaglianti si era opposta all’abolizione dei cinque centesimi per altre ragioni: un ritiro avrebbe obbligato i commercianti ad adattamenti tecnici, poi ripercossi sulla clientela.
Svizzeri favorevoli al ritiro
Stando a un sondaggio pubblicato lo scorso febbraio dal giornale «Cooperazione», gli svizzeri non sarebbero comunque particolarmente affezionati ai cinque centesimi: il 52% degli intervistati si era detto favorevole al ritiro, mentre solo il 41% si era dichiarato contrario.
La soppressione della moneta da cinque centesimi era una delle 150 misure previste nel programma di abbandono di determinati compiti dell’Amministrazione federale per gli anni 2005-2008.
Il DFF prevedeva un risparmio di circa 300’000 franchi, risparmio che sarà comunque compensato da un programma di riduzione dei costi, si legge nel comunicato.
swissinfo e agenzie
L’attuale pezzo da cinque centesimi è dal 1981 di color oro.
Si stima che siano in circolazione 785 milioni di pezzi da cinque centesimi.
Secondo le statistiche, una moneta su cinque in Svizzera è un cinque centesimi.
In Svizzera, esiste una politica monetaria comune dal 1798, quando Napoleone trasformò la Confederazione in uno Stato unitario centralizzato, la Repubblica elvetica.
Prima di questa data ogni cantone aveva una politica monetaria propria.
Fu però solo nel 1850, grazie alla riforma monetaria, che fu posto fine al caos in questo settore.
Oggi, le competenze monetarie sono nelle mani della Confederazione. Le monete sono coniate da swissmint, la zecca federale con sede a Berna della Confederazione svizzera.
La Banca nazionale svizzera è dal canto suo competente per la messa in circolazione delle monete.
Tutte le disposizioni importanti concernenti la fabbricazione e l’emissione delle monete sono contenute nella Legge sull’unità monetaria e i mezzi di pagamento del 22 dicembre 1999.

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