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Un popolo di inquilini

La situazione attuale non piace né agli inquilini né ai proprietari Un grand nombre de Suisses est locataire.

La Svizzera è un paese di inquilini: i due terzi della popolazione non sono infatti proprietari del loro alloggio.

Gli interessi contrastanti in gioco fanno di una revisione legislativa un’operazione delicata. Gli inquilini ci provano con un’iniziativa popolare.

Prima di trovare un accordo su un controprogetto da opporre all’iniziativa “per pigioni corrette” c’è voluta una staffetta da una camera all’altra del parlamento durata ben tre anni. Alla fine, per risolvere le ultime divergenze è stato addirittura necessario convocare una conferenza di conciliazione.

Un diritto insoddisfacente

Bisogna sapere che l’attuale diritto di locazione è entrato in vigore il 1° luglio 1990 e da allora sia i locatari che i proprietari di immobili hanno regolarmente chiesto modifiche legislative. Insomma, un diritto, quello attuale, che non soddisfa nessuno.

Non soddisfa i difensori degli inquilini perché gli aumenti del tasso ipotecario si ripercuotono rapidamente e brutalmente sulle pigioni, mentre gli inquilini ottengono soltanto con grande fatica un affitto più vantaggioso quando il tasso ipotecario diminuisce. La procedura in vigore scoraggia inoltre la contestazione dell’affitto iniziale.

Ma le attuali disposizioni non soddisfano nemmeno gli ambienti immobiliari: per loro, esse ostacolano il libero mercato.

Un’iniziativa lanciata sei anni fa

Sta di fatto che l’Associazione svizzera degli inquilini ha deciso di lanciare un’iniziativa popolare denominata “per delle pigioni corrette”. Iniziativa formalmente riuscita esattamente sei anni fa, nel 1997.

Se questa iniziativa fosse accolta da popolo e Cantoni, le pigioni non sarebbero più calcolate sulla base delle singole variazioni del tasso ipotecario, ma tenendo conto di un tasso medio delle ipoteche calcolato su un periodo di cinque anni. Si tratta del cosiddetto “saggio ipotecario addomesticato”. Inoltre, gli aumenti delle pigioni connessi con un cambiamento di proprietario sarebbero limitati e scaglionati nel tempo.

Altro punto importante, all’inizio del contratto di affitto la procedura per la contestazione della pigione è semplificata. Durante la durata del contratto, soltanto la variazione dei costi, del saggio ipotecario addomesticato, del 40% dell’indice dei prezzi al consumo e lavori di riattamento che determinano un maggior valore dell’immobile o dell’appartamento possono giustificare un aumento della pigione.

Infine, l’iniziativa migliora la protezione contro gli sfratti.

Iniziativa bocciata


La proposta dell’Associazione svizzera degli inquilini non ha però trovato grazia in parlamento, dove è stata bocciata da entrambi i rami. Consensi sono giunti dalla sinistra e dai verdi.

Le critiche riguardano la pertinenza dell’iniziativa, che viene considerata ormai superata, troppo rigida e suscettibile di scoraggiare gli investitori. Anche il concetto di saggio ipotecario addomesticato è percepito come una realtà artificiale lontana dal mercato. Inoltre, le disposizioni per la protezione degli inquilini sono ritenute esagerate.

Un controprogetto indiretto


Cosciente delle imperfezioni della legislazione attuale, il governo, seguito dalla maggioranza del parlamento, ha però voluto procedere a una revisione parziale del diritto della locazione. Questa revisione è presentata come un controprogetto indiretto all’iniziativa.

L’aspetto essenziale riguarda l’abbandono dell’indicizzazione delle pigioni in base al tasso ipotecario. Le pigioni varieranno in funzione dell’80% dell’indice dei prezzi al consumo. Per quanto riguarda gli abusi, la proposta di governo e parlamento accantona la nozione alquanto vaga di “rendimento eccessivo” e stipula invece che un affitto è esagerato quando supera di oltre il 15% le pigioni paragonabili.

Questa revisione non entusiasma gli ambienti vicini ai proprietari d’immobili, che l’accettano però come un compromesso ragionevole.

Una bocciatura secca viene invece dall’Associazione svizzera degli inquilini, che non demorde dalla sua iniziativa popolare. Per questa associazione, la revisione condurrà allo smantellamento della protezione degli inquilini. Inevitabile, dunque, il lancio di un referendum per combatterla. Referendum riuscito ufficialmente il 6 maggio, con oltre 90.000 firme raccolte, mentre 50.000 sarebbero bastate.

swissinfo, Mariano Masserini

L’iniziativa popolare chiede che le pigioni siano indicizzate con il tasso ipotecario medio calcolato su un periodo di cinque anni.

Il controprogetto propone una revisione del diritto attuale che vincoli le pigioni all’evoluzione dell’indice dei prezzi al consumo.

L’Associazione svizzera degli inquilini ha già raccolto le firme necessarie per un referendum contro la revisione.

Il 68% degli svizzeri vive in affitto
L’iniziativa “per pigioni corrette” è stata depositata nel 1997
È stata firmata da 113.901 cittadini
102 deputati contro 60 raccomandano di respingerla
35 senatori contro 4 l’hanno bocciata

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