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G8: manifestazione pacifica a Losanna

Manifestanti anti-G8 a Losanna scimmiottano i leader mondiali invitati ad Evian Keystone

Primo test riuscito per il lungo fine settimana "caldo" anti-G8 in Svizzera: la manifestazione tenuta giovedì a Losanna si è svolta nella calma.

Nonostante alcuni momenti di tensione, l’azione di protesta ha seguito il copione previsto dagli organizzatori.

La sponda svizzera del Lemano ha sopportato senza grandi scossoni il primo impatto con il movimento di protesta anti-G8, il vertice internazionale in programma dal 1 al 3 giugno nella località francese di Evian.

Solo da 4 a 5’000 persone hanno partecipato, giovedì a Losanna, alla prima di una serie di manifestazioni previste almeno fino a domenica, nelle regione del grande lago franco-svizzero. Molto meno rispetto alle decine di migliaia di manifestanti attesi alcuni mesi orsono.

In una città che sembrava in stato di assedio, con centinaia di poliziotti in tenuta anti-sommossa e con la metà dei negozi protetti da barricate di legno, il corteo di protesta è sfilato senza grandi incidenti di rilievo.

Un bunker

Alla manifestazione hanno partecipato quasi soltanto dei giovani, mentre vi hanno disertato le famiglie e le persone più “mature”, forse preoccupate per i pericoli di violenza preannuciati da tempo dalla stampa e quasi confermati dall’enorme dispositivo di sicurezza.

“La città è impazzita, sembra un bunker ” ha dichiarato Didier, membro del comitato organizzatore, visibilmente deluso per il numero piuttosto ridotto di manifestanti.

Ma le esperienze del passato incitavano alla prudenza: in occasione della manifestazione per il primo maggio, tenuta quest’anno a Losanna, sono bastati due minuti di violenza da parte di 6 o 7 teppisti per provocare oltre 100’000 franchi di danni al grande albergo Palace.

No ad un mondo ingiusto

“Per un mondo migliore, per un mondo più umano” e “Fuoco a chi vuole dominare il mondo” hanno cantato in coro i partecipanti alla manifestazione, giunti per la grande maggioranza dalla Svizzera, ma anche da Francia, Germania e dall’Italia.

“Sono solo in otto e noi siamo miliardi” si leggeva invece sugli striscioni, come pure “Niente vertice dell’ingiustizia” e “Stop agli affamatori, agli inquinatori e agli sfruttatori”.

Tra i manifestanti erano rappresentati quasi tutti i movimenti e le organizzazioni che si battono da anni contro il processo di globalizzazione in corso: anarchici, verdi, pacifisti, sindacalisti, militanti contro il razzismo e simpatizzanti della resistenza palestinese, curda o latinoamericana.

Quasi assenti invece i membri della sinistra storica svizzera che hanno preferito dissociarsi dall’azione di protesta, in mancanza di garanzie sul suo svolgimento pacifico, ma anche per non dover sopportare prevedibili attacchi nel caso in cui la manifestazione fosse scaduta nella violenza.

Momenti di tensione

Solo in due o tre occasioni la manifestazione ha rischiato di degenerare. I soliti gruppuscoli estremisti hanno sfruttato le poche apparizioni delle forze dell’ordine – rimaste appositamente molto discrete – per tentare di avviare uno scontro diretto.

Da 30 a 40 giovani svizzero-tedeschi – con il viso ricoperto da fazzoletti, maschere o passamontagna – hanno lanciato oggetti contro i poliziotti e hanno cercato di rompere alcune delle poche vetrine non nascoste sotto le tavole di legno.

“Sono degli animali”, il commento di Stefano, un giovane milanese giunto a Losanna in bicicletta, assieme ad altri 16 compagni italiani, per sostenere le proteste anti G8. “Non è con la violenza che bisogna lottare contro le guerre, la fame e il mondo che vogliono i padroni del G8”.

Pronto intervento degli organizzatori

Mentre le forze dell’ordine non hanno risposto agli attacchi, i focolai di tensione sono comunque stati rapidamente spenti dai membri del servizio d’ordine, predisposto dagli organizzatori della marcia.

Il corteo è così giunto sulla Place de la Riponne, al centro di Losanna, dove si è svolto un raduno di protesta che ha assunto le sembianze di una grande festa popolare.

Rispetto alle paure gonfiate in questi ultimi mesi, si può dire che non è successo praticamente niente” è il bilancio di Daniel Bolomey, segretario generale di Amnesty svizzera, che ha seguito la manifestazione in qualità di osservatore.

swissinfo, Armando Mombelli

1 – 3 giugno: vertice del G8 a Evian.
29 maggio – 1 giugno: manifestazioni di protesta a Losanna e Ginevra.
Da 30’000 a 50’000 partecipanti, secondo le stime.
Oltre 10’000 poliziotti e militi in servizio in Svizzera.
15’000 – 20’000 agenti delle forze dell’ordine in Francia.

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