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Germania e Svizzera unite contro il terrorismo

Joseph Deis (sinistra) con Joschka Fischer Keystone

Lotta al terrorismo al centro dei colloqui svoltisi giovedì a Berlino tra il ministro degli esteri elvetico Joseph Deiss e l'omologo tedesco Joschka Fischer.

«Abbiamo esaminato la nuova situazione internazionale venutasi a creare dopo gli attentati dell’11 settembre», ha detto Fischer al termine dell’incontro, durato oltre due ore. E Deiss ha ribadito che «la Svizzera è fermamente intenzionata a dare il proprio contributo per annientare i circuiti finanziari legati al terrorismo».

Un capitolo dei colloqui è stato dedicato all’aiuto umanitario in Afghanistan. «Ci siamo scambiati esperienze sulle missioni umanitarie», ha detto Fischer, precisando che la Germania ha assunto la direzione – dopo la Svizzera – del «Gruppo di sostegno all’Afghanistan», che riunisce alcuni paesi donatori.

Le relazioni bilaterali «hanno occupato solo una piccola parte delle discussioni», in considerazione dei buoni rapporti tra i due paesi, ha detto il ministro tedesco. Deiss si è rallegrato che la Germania abbia portato a termine la procedura di ratifica degli accordi Svizzera-UE: all’appello mancano ora solo Francia, Belgio e Irlanda. «Speriamo che gli accordi possano entrare il vigore all’inizio del 2002», ha affermato il consigliere federale.

Non è mancato un accenno ai trasporti lungo l’arco alpino, dopo la catastrofe del San Gottardo e la relativa chiusura della galleria stradale. «Stiamo cercando soluzioni assieme ai nostri partner europei». Ma sul lungo periodo, ha detto Deiss, sarà necessario riflettere sul piano europeo sull’opportunità di trasferire il traffico dalla strada alla ferrovia.

swissinfo e agenzie

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