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Gli ospedali svizzeri si danno buoni voti

Charles Favre, presidente di H+, illustra i meriti del settor ospedaliero svizzero Keystone

Gli indicatori internazionali attestano l'alta qualità degli ospedali e delle cliniche svizzere. Lo ha ricordato l'associazione degli ospedali svizzeri H+ in una conferenza stampa a Berna.

L’associazione – che risponde così a uno studio del sito internet per la comparazione dei prezzi Comparis- vuole lanciare un marchio di qualità per gli stabilimenti di cura.

Stando allo studio di comparis pubblicato martedì e che si basa su un campione di 5800 pazienti, l’11% dei malati ha contratto un’infezione durante il proprio soggiorno in un nosocomio. Particolarmente alta sarebbe l’incidenza delle infezioni negli ospedali universitari.

Alcune strutture, come l’Inselspital di Berna e l’Ospedale universitario di Zurigo, hanno criticato il metodo utilizzato da comparis giudicandolo poco o punto scientifico.

Non esistendo alcun altro studio comparativo del genere, è difficile dire dove stia la ragione: vi sono tuttavia diversi indicatori che mostrano come la qualità delle cure mediche in Svizzera sia decisamente alta, ha affermato il direttore di H+ Bernhard Wegmüller.

H+ ha quindi deciso di introdurre un’etichetta – «H+ qualité» – destinata a ospedali, cliniche e istituti per degenti di lungo corso. Per ottenere tale «marchio di qualità», queste strutture dovranno impegnarsi a rispettare 15 indicatori riconosciuti a livello nazionale.

L’entrata nella lista, che sarà pubblica, è libera, ha sottolineato H+. L’associazione renderà noti i primi risultati entro la fine di quest’anno e pubblicherà poi annualmente bollettini informativi. Nel 2010, sulla base dei dati raccolti, verrà presentata per la prima la guida del mondo ospedaliero elvetico.

Interpellato da swissinfo, Dominique Sprumont – professore di diritto sanitario all’Università di Neuchâtel – ha dichiarato che l’idea di introdurre detto marchio di qualità «costituisce la naturale conclusione di un percorso durante il quale i nosocomi svizzeri si sono resi conto di quanto sia fondamentale offrire non soltanto cure di qualità, ma anche servizi alberghieri e di assistenza del medesimo livello».

Dati a disposizione

Le informazioni certo non mancano: sia gli ospedali affiliati ad H+ che quelli appartenenti ad altre organizzazioni come Swiss-Noso partecipano regolarmente a studi ad esempio sulla mortalità o sulle infezioni.

Inoltre, dal 1998 gli ospedali consegnano all’Ufficio federale di statistica (UST) una scheda per ogni paziente e caso contenente 30 informazioni: in questo modo vengono registrati tutti i dettagli relativi a diagnosi, interventi e complicazioni. Nel 2005 ad esempio il 97,5% degli ospedali ha fornito informazioni relative a circa 1,4 milioni di casi stazionari.

«Si tratta di una quantità di dati enorme», che consentirebbe di esaminare in maniera dettagliata la qualità delle prestazioni, ha affermato Wegmüller. Purtroppo tali dati non sono finora stati utilizzati per un’indagine a livello nazionale. Sulla base dei 15 indicatori contemplati dal label «H+ qualité» sarà più semplice procedere a paragoni tra i vari ospedali e allo stesso tempo migliorare la qualità ed unificare le procedure terapeutiche.

A tal proposito, Dominique Sprumont ha dal canto suo sottolineato la mancanza di strumenti specifici per valutare con precisione il rapporto tra l’efficacia dei trattamenti e il costo degli stessi.

I responsabili di H+ hanno anche ricordato che la giornata nazionale degli ospedali 2007 – in programma l’8 settembre – sarà proprio dedicata alla tematica della qualità dei trattamenti ospedalieri, nonché all’importanza politico-economica del settore.

swissinfo e agenzie

Uno studio realizzato dall’Istituto BAK Basel Economics su incarico di H+ indica che il settore ospedaliero dà lavoro in Svizzera a 177’100 persone, vale a dire a circa il 4% della popolazione attiva in Svizzera.

Contribuendo alla formazione di circa 11’000 persone l’anno nelle professioni mediche e paramediche, gli ospedali hanno un ruolo molto importante nell’economia nazionale.

Ogni anno vengono versati circa 12 miliardi in salari. La creazione di valore aggiunto ammonta a circa 10 miliardi.

Gli ospedali acquistano merci e servizi per circa 6,8 miliardi l’anno, generando una creazione di valore di 3,8 miliardi di franchi presso i fornitori e contribuendo perciò al finanziamento di altri 32’000 posti di lavoro.

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