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Gli svizzeri di nuovo ottimisti

Gli svizzeri guardano al futuro con un ritrovato ottimismo Keystone

La popolazione svizzera ritrova una fiducia accantonata per anni, rileva il Barometro delle aspettative 2007. La disoccupazione continua ciononostante a impensierire diverse persone.

Accanto alla situazione sul mercato del lavoro e alla previdenza per la vecchiaia, ad inquietare maggiormente è pure l’evoluzione ambientale.

Dal cambio di millennio la popolazione svizzera non si era mai pronunciata in toni tanto positivi su se stessa e sul proprio paese.

Il buon andamento congiunturale – si legge in comunicato del Credit Suisse, promotore del barometro – ha iniettato una chiara dose di fiducia negli svizzeri, sia per quanto concerne il presente che le prospettive future.

Il 59% degli intervistati reputa in effetti «ottima» o «molto buona» la propria situazione economica. La percentuale nel 2006 era del 54%. Quasi tre persone su dieci si attendono inoltre un ulteriore miglioramento per il prossimo anno (10% nel 2006).

Tra le preoccupazioni maggiori figurano come in passato la disoccupazione (soprattutto tra i ticinesi), la previdenza per la vecchiaia e la sanità. Rispetto all’anno precedente, sono invece aumentate le inquietudini legate all’ambiente e alla sicurezza personale.

Preoccupati del proprio impiego

Nonostante il tasso di disoccupazione medio al momento dell’inchiesta (agosto) era del 2,6%, oltre la metà della popolazione (57%) si è detta preoccupata del proprio posto di lavoro o ritiene che la disoccupazione minacci la coesione sociale (66% nel 2006).

«Il fatto che la perdita del posto di lavoro impensierisca ancora è probabilmente legato alla tipica cautela degli svizzeri», osserva Gerold Bührer, presidente della federazione delle imprese svizzere economiesuisse, commentando i risultati del barometro.

L’Istituto gfs.berna, che ha condotto l’indagine, rileva notevoli differenze regionali. Nella Svizzera italiana la disoccupazione è stata citata come principale inquietudine da sette persone su dieci. La percentuale scende al 50% in Romandia e nella Svizzera tedesca.

Sebbene con valori in flessione rispetto ad un anno fa, la previdenza per la vecchiaia e la sanità continuano a comparire tra i fantasmi degli svizzeri, con rispettivamente una percentuale del 45% (51% nel 2006) e del 38% (55%). Il tema della salute è particolarmente sentito nella Svizzera romanda, nelle grandi agglomerazioni e presso la fascia di età dei 60-69enni.

Entrambi i settori beneficiano dell’effetto calmierante della ripresa economica, sottolineano i ricercatori, a cui si aggiunge la fiducia derivante dal freno all’esplosione dei costi della salute.

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Più sensibili all’ambiente

Fra le apprensioni più menzionate figurano anche le problematiche riassunte con i termini «stranieri» (35%) e «rifugiati» (26%). L’Istituto gfs.berna ha poi ravvisato un’impennata delle preoccupazioni legate alla sicurezza personale (in aumento dal 13% al 30%) e alla protezione dell’ambiente (dal 7% al 25%).

L’interesse dei cittadini per l’ambiente – indica la nota del Credit Suisse – è stato risvegliato dal rapporto dell’ONU sul clima e dagli sforzi profusi da economia, politica e media.

Nonostante la tutela ambientale sia considerata da molti una tematica importante, la propensione ad adottare misure concrete o a modificare il proprio comportamento non è tuttavia aumentata in maniera marcata. Il 45% degli intervistati rifiuta ad esempio di rinunciare all’uso, anche se spesso superfluo, dell’automobile.

Temi come il consumo di droghe o il terrorismo sono al contrario calati di popolarità.

Tribunale federale molto apprezzato

L’Istituto gfs.berna fa infine notare che rispetto al 2006 la gran parte delle istituzioni pubbliche hanno guadagnato terreno.

Il terzetto di punta è composto dal Tribunale federale (la più alta istanza giuridica del paese), con il 66% dei consensi, dalla polizia (63%) e dalle banche (60%). Un interpellato su dieci in media guarda invece con occhio critico l’Unione europea, i media e i partiti politici.

Tra i motivi di fierezza nazionale vengono citati soprattutto la neutralità (93%), l’indipendenza (91%), i diritti popolari (88%), la convivenza dei diversi gruppi linguistici (86%) e la Costituzione federale (84%).

Sul piano economico sono apprezzati l’industria orologiera, la reputazione internazionale legata alla qualità, i marchi svizzeri, le piccole e medie imprese di successo e l’industria metalmeccanica.

swissinfo e agenzie

Dal 1976 il Credit Suisse, seconda banca in Svizzera, promuove un sondaggio demoscopico presso la popolazione elvetica avente diritto di voto.

L’indagine è condotta dall’Istituto di ricerca gfs.berna su un campione rappresentativo di oltre 1’000 persone.

Disoccupazione: 57% degli intervistati

Previdenza per la vecchiaia: 45%

Salute: 38%

Stranieri: 35%

Sicurezza personale: 30%

Rifugiati: 26%

Protezione dell’ambiente: 25%

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