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Gli svizzeri si dimostrano sensibili alla situazione dei bambini di strada

Un'immagine classica dei bambini di strada costretti ad effettuare lavori marginali per guadagnare qualche spicciolo e poter sopravvivere Keystone

Successo in Svizzera della azione organizzata lunedì da Terre des Hommes per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla situazione dei bambini di strada. La manifestazione si è svolta in concomitanza con la Giornata mondiale dei diritti dei bambini.

Alla manifestazione “Ragazzi di strada per un giorno” hanno preso parte oltre 4.500 ragazzi che, per l’intera mattinata di lunedì si sono presentati nelle principali città svizzere a gruppi di tre o quattro, sotto la supervisione di un adulto, all’esterno di grandi magazzini e nei maggiori punti di incontro. “Il loro compito -come ha spiegato in esclusiva a swissinfo Marisa Rathey, presidente del Gruppo di lavoro Ticino di Terre des Hommes (la cui intervista integrale segue in calce all’articolo) è stato quello di attirare l’attenzione degli adulti svizzeri sulla situazione dei ragazzi di strada e sensibilizzarli ad essere solidali. L’importanza di questa iniziativa -continua la presidente del Gruppo di lavoro Ticino di Terre des Hommes- è dimostrata dal fatto che la nostra fondazione ha deciso di puntare molto su questa manifestazione anche nei prossimi anni, istituzionalizzando questo appuntamento del 20 novembre”.

Per il terzo anno consecutivo centinaia di giovani svizzeri si sono trasformati in ragazzi di strada, svolgendo quei lavori che questi ultimi fanno quotidianamente per sopravvivere, come lustrascarpe, lavare i vetri delle automobili, offrire caffé, thé, pasticcini e vendere giornali. Servizi per i quali gli oltre 4.500 ragazzi svizzeri non hanno chiesto alcun compenso monetario, affidandosi al buon cuore degli adulti. Le somme raccolte con quest’azione verranno impiegate da Terre des Hommes, la fondazione internazionale per la protezione dell’infanzia sfavorita fondata il 22 luglio 1960 da Edmond Kaiser, per finanziare i progetti in corso.

Oltre all’azione Ragazzi di strada in Svizzera, in occasione della Giornata internazionale dei diritti dei bambini, è stato inaugurato il primo sito Internet per l’infanzia, che si trova all’indirizzo www.horizons.org In occasione dell’inaugurazione è stata organizzata una chat, alla quale, oltre ai ragazzi tra i dieci ed i quindici anni, hanno preso parte la consigliera federale Ruth Dreifuss e Ursula Wyss, la più giovane consigliera nazionale presente nel Parlamento elvetico. Tema centrale della discussione telematica, il diritto alla partecipazione.

Questo nuovo sito Internet si prefigge di indurre i giovani svizzeri a conoscere meglio ed a riflettere sulla Convenzione dei diritti dell’infanzia, carta fondamentale dei bambini adottata il 20 novembre del 1989 a Nuova York e ratificata da tutti i Paesi del mondo tranne Stati Uniti e Somalia. Benché teoricamente il 96 percento dei bambini di tutto il mondo vivano in nazioni legalmente obbligate a tutelare i loro diritti, la situazione reale è però tragicamente diversa.

Oggigiorno nel mondo muoiono ancora, per cause evitabili, oltre 11 milioni di bambini ogni anno, il che significa oltre 30 mila bambini morti ogni giorno. Milioni di bambini sono poi resi invisibili dalla miseria, non registrati alla nascita, costretti a fare lavori degradanti per la loro salute, rapiti per essere poi usati come soldati o guerriglieri, sfruttati sessualmente.

Le cifre denunciate dall’Unicef, la Fondazione delle Nazioni Unite per l’infanzia, sono impressionanti: 200 milioni di bambini sono affetti da rachitismo, mentre altri 170 milioni sono sottopeso. I bambini poveri con meno di 5 anni sono 600 milioni e rappresentano la metà di tutti i poveri del pianeta. Inoltre 110 milioni di bambini nei Paesi in via di sviluppo non frequentano la scuola ed altri 250 milioni, fra i 5 ed i 14 anni d’età, sono costretti a lavorare. Di costoro tra i 50 ed i 60 milioni vengono poi sfruttati in modo intollerabile.

La giornata di lunedì in Svizzera ha rappresentato quindi l’occasione per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla problematica dell’infanzia abbandonata, maltrattata, sfruttata. E questo perché, parafrasando uno degli obiettivi di Terre des Hommes, il modo migliore per difendere i diritti dell’infanzia è l’azione diretta sul terreno, al servizio dell’infanzia stessa.

In Svizzera, oltre a Terre des Hommes, altre associazioni, come Pro Juventute, si occupano di questa delicata tematica. Proprio per far conoscere i diritti dell’infanzia e, soprattutto, farli applicare, Terre des Hommes e Pro Juventute gestiscono il numero telefonico 147 (143 nel Canton Ticino), una linea di aiuto per i bambini ed i giovani, in funzione 24 ore su 24. Un’offerta molto importante per prevenire gli abusi e la violenza nei confronti dell’infanzia.

swissinfo

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