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Gli svizzeri si sentono sicuri

La maggioranza degli svizzeri continuano a sentirsi ben protetti e osservano con ottimismo gli orizzonti della Svizzera Keystone

Oltre quattro svizzeri su cinque affermano di sentirsi al sicuro e due su tre guardano con ottimismo al futuro del Paese.

È quanto emerge dal rapporto sulla sicurezza 2003, che esamina i sentimenti della popolazione riguardo alla situazione internazionale.

Il senso di sicurezza degli svizzeri non sembra essere stato generalmente turbato neanche quest’anno. E neppure dalla guerra in Iraq.

Non divergono infatti molto rispetto agli altri anni i dati contenuti nel rapporto “Sicurezza 2003”, pubblicato lunedì e realizzato congiuntamente dal Centro di ricerche sulla sicurezza e dall’Accademia militare del Politecnico federale di Zurigo.

Secondo un sondaggio condotto dai due istitituti tra gennaio e febbraio scorsi su un campione di oltre 1000 persone, l’82 % dei cittadini si sentono molto (31%) o piuttosto sicuri (51%).

Il 16 % manifesta invece un atteggiamento improntato piuttosto all’insicurezza e il 2 % si sente addirittura totalmente insicuro.

Percezione solo leggermente modificata

“Rispetto agli anni scorsi, non si registrano cambiamenti di grande rilievo nella percezione di sicurezza della popolazione” sottolinea il professor Karl Haltiner, uno degli autori dello studio.

Anche nel 2002, ad esempio, l’82% degli svizzeri si sentiva molto sicuro o piuttosto sicuro.

Da notare che, in febbraio di quest’anno, gli svizzeri non si sono lasciati impressionare neppure dalle minacce legate all’imminente inizio dell’intervento anglo-americano in Iraq.

Rinnovato in aprile, per tastare il polso della popolazione a conflitto ormai quasi risolto, il sondaggio ha evidentemente fornito un quadro migliore, ma solo leggermente diverso: l’88 % degli interrogati si sentivano molto o piuttosto sicuri.

Senso di paura aumenta

Dal sondaggio emergono tuttavia due dati che sembrano contradditori.

Da un lato, infatti, il 51% delle persone intervistate ritiene che sia aumentato il clima di paura nella sua sfera personale. Rispetto al 2001, questa quota è cresciuta di ben l’11%.

In secondo luogo, il 22 % di coloro che hanno partecipato all’inchiesta reputano che la loro sicurezza personale è più minacciata dopo gli attentati che hanno scosso il mondo l’11 settembre 2001.

Anche in questo caso si registra un aumento dell’11% rispetto all’anno precedente. Il rapporto non fornisce tuttavia argomentazioni per spiegare questo divario.

Futuro positivo per la Svizzera

La maggioranza della popolazione (68%) continua a guardare con ottimismo al futuro della Svizzera. Il 5% si dichiara molto ottimista su quanto avverrà nei prossimi 5 anni e il 63% alquanto ottimista.

Coloro che sono piuttosto pessimisti costituiscono il 28% delle persone interrogate, mentre il futuro sarà veramente nero solo per il 2%.

Anche in quest’ambito non emergono dal sondaggio differenze di rilievo rispetto agli ultimi anni.

Verso un mondo migliore?

Un miglioramento sensibile traspare invece dai sentimenti espressi tra febbraio e aprile in merito alle prospettive mondiali.

In base al secondo sondaggio condotto quest’anno, per il 16% degli svizzeri (+8%) la situazione mondiale è destinata a migliorare e ad essere meno tesa nei prossimi 5 anni. Per il 34% resterà più o meno uguale e per il 46% bisogna attendersi un peggioramento ed un aumento delle tensioni.

Nel primo sondaggio era il 55 % della popolazione ad attendersi un peggioramento della situazione mondiale.

Priorità di sicurezza

Interrogati sulle loro priorità in materia di sicurezza, il 41 % degli svizzeri rispondono la criminalità. Per il 40% la protezione più importante riguarda il posto di lavoro e per una percentuale identica il terrorismo.

La sicurezza sociale viene privilegiata dal 39% della popolazione, mentre la sicurezza militare è considerata particolarmente importante soltanto dal 16%.

Istituzioni ancora più importanti

Per quanto riguarda i rapporti con l’estero, gli svizzeri continuano a puntare sulla neutralità: per 9 cittadini su 10 la Confederazione deve salvaguardare la sua neutralità.

Perdono colpi i fautori di un avvicinamento alla NATO (27%) o di un’adesione (16%). Anche l’Unione Europea attira sempre meno gli svizzeri rispetto agli anni scorsi: solo il 48% auspica un avvicinamento e il 33% un’adesione.

Raccolgono invece sempre più favori le principali istituzioni svizzere. In particolare sembra aumentato il grado di fiducia della popolazione nei confronti di governo e parlamento.

“Gli svizzeri tendono a rivalutare le loro istituzioni in caso di minacce esterne o di incertezze economiche” spiega il professor Karl Haltiner, uno degli autori del rapporto.

swissinfo, Armando Mombelli

L’82% degli svizzeri si sentono molto o piuttosto sicuri.
Il 68% della popolazione considera con ottimismo il futuro della Svizzera.
Per il 16% la situazione mondiale sarà migliore, per il 36% uguale e per il 46% peggiore.

Il rapporto “Sicurezza 2003” è stato pubblicato dal Centro di ricerche sulla sicurezza e dall’Accademia militare del Politecnico federale di Zurigo.

Quest’anno sono stati realizzati due sondaggi: prima e dopo la guerra in Irak.

Il primo sondaggio è stato condotto tra l’11 gennaio e il 5 febbraio su un campione di 1200 persone. Il secondo tra il 7 e il 14 aprile interrogando 1002 persone.

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