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Gli svizzeri vogliono meno aiuto sociale

L'aiuto sociale dovrebbe essere tagliato, secondo la maggioranza dei partecipanti al sondaggio Keystone

Secondo un sondaggio, la maggioranza degli svizzeri sembra insoddisfatta dell'attuale politica famigliare e vuole più controlli nell'aiuto sociale.

L’inchiesta, nominata “Prospettiva Svizzera”, è stata voluta da un’ampia piattaforma politica. I risultati sono però contestati da un esperto.

La maggioranza degli svizzeri (61%) non sembra soddisfatta della politica famigliare attuale e vorrebbe un maggior sostegno da parte dello Stato. Quasi tutti pretendono controlli più severi per i beneficiari dell’aiuto sociale.

Sono più di 30 i progetti di riforma di «Prospettiva Svizzera», l’inchiesta online sul futuro della Svizzera, cui hanno risposto 16’800 persone, votando su Internet. L’inchiesta è stata condotta tra ottobre e dicembre 2005.

I risultati dovrebbero servire ad elaborare idee di sviluppo per il Paese e progetti di riforma concreti che rispecchino i bisogni della popolazione.

L’80% di coloro che hanno risposto volontariamente al questionario vorrebbe un controllo più severo dell’aiuto sociale e il 68% ed è in favore di un servizio civile per i disoccupati.

Quasi tre quarti vorrebbero un assegno famigliare che sia uguale in tutti i cantoni e il 50% preferirebbe che i premi delle casse malati fossero proporzionali al reddito. La maggioranza si esprime per un congedo paternità di quattro settimane, ma a richiederlo sono soprattutto le donne.

Proteggere l’ambiente

Il sondaggio comprendeva anche temi economici ed ambientali. Alla domanda se si debba potenziare la crescita economica o piuttosto proteggere l’ambiente nei prossimi due anni, il 55% ha preferito l’ecologia.

La maggioranza dei partecipanti ritiene che la Confederazione dovrebbe inoltre sostenere idee innovative mettendo a disposizione delle nuove imprese capitali a rischio.

Se i partecipanti potessero decidere come spendere i soldi della Confederazione, investirebbero soprattutto nell’educazione, seguita dalla previdenza sociale e pensionistica.

Dal sondaggio emerge che il 51% delle donne si sente discriminato, ma il 58% di chi ha risposto è contrario alla presenza di almeno tre donne in Consiglio federale.

Non rappresentativo secondo l’esperto

Intervistato da swissinfo, Oliver Bieri, sociologo ed esperto di sondaggi presso l’istituto di studi politici di Lucerna «Interface», esprime però scetticismo su questo tipo di sondaggi online.

«Le esperienze mostrano che alle inchieste su Internet risponde una stragrande maggioranza di giovani di sesso maschile. Manca dunque una struttura coerente nel profilo dei partecipanti».

In quanto ai risultati, sempre secondo l’esperto, rispecchiano in modo abbastanza chiaro un sentimento diffuso soprattutto dalla destra (UDC), attraverso le sue campagne contro i presunti abusi di benefici sociali, condotte negli anni scorsi. Nulla di nuovo sotto il sole insomma.

Secondo l’esperto mancano infine nell’inchiesta alcune domande importanti, che dovrebbero trovarsi su di un questionario del genere, e che riguardano i doveri dei cittadini: «Far parte della società non significa solo pretendere dei diritti, ma anche dare in cambio qualcosa», dice Bieri.

swissinfo

Prospettiva Svizzera è un’inchiesta online sul futuro della Svizzera.

La popolazione era invitata a valutare la situazione attuale e a prendere posizione su proposte di riforma concrete rispondendo a 45 domande.

Il patronato dell’inchiesta, che si definisce neutrale, comprende tutti i partiti di governo, più Mister prezzi.

Prospettiva Svizzera ha raccolto 16’800 risposte.

Il 96% dei partecipanti vorrebbe ridurre le prestazioni sociali.

Il 68% favorisce il servizio civile per i disoccupati.

Il 61% pensa che le famiglie non siano sostenute a sufficienza dallo Stato.

Il 55% dice che la protezione dell’ambiente è più importante della crescita economica.

Il 51% delle donne si sente discriminato.

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