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Governo per un’agricoltura più competitiva

L'agricoltura di domani deve confrontarsi con il mercato Keystone

Il Consiglio federale vuole stimolare la competitività del settore primario: a grandi passi si affrontano le sfide poste dall'Organizzazione mondiale del commercio.

Le sovvenzioni calano di mezzo miliardo fino al 2011, e i contadini reagiscono stizziti all’annuncio.

Il governo ha deciso: i contadini svizzeri avranno meno contributi pubblici nel periodo fra il 2008 e il 2011. Il credito sarà infatti di 634 milioni inferiore a quello del periodo in corso; raggiungerà comunque i 13,5 miliardi di franchi. Una maggiore competitività del settore dovrebbe compensare la perdita di guadagno e ridisegnare il funzionamento dell’agricoltura nazionale.

Il consiglio federale ha concesso ancora meno di quanto il ministro competente, Joseph Deiss, aveva chiesto. Che l’agricoltura sia un tema controverso nella compagine di governo è dimostrato inoltre dal ritardo di due settimane avuto dal dossier.

Grandi linee politiche

Con il credito quadro, il governo ha finalmente presentato le grandi linee della politica agraria per il periodo fra il 2008 e il 2011. Certo manca ancora la consultazione degli interessati – prevista per ottobre – e il voto del parlamento, ma si delinea un cambiamento inesorabile nel rapporto fra contadini e Stato.

Al centro del programma c’è il rafforzamento dei sistemi di mercato in un settore tradizionalmente legato a contingenti e prezzi fissi. Con queste misure si vuole accelerare la trasformazione strutturale del settore. Parallelamente si allenteranno le disposizioni sul diritto fondiario e sugli affitti agricoli e si vogliono abbattere le procedure amministrative.

L’elemento centrale consiste nella riduzione dei fondi per il sostegno del mercato. Così il burro, per esempio, non verrà artificialmente reso più economico per i consumatori. L’intervento dello Stato nei meccanismi di domanda, offerta e concorrenza è uno dei problemi principali discussi a livello internazionale.

Il contributo statale alla vendita di prodotti scende a meno della metà. Con 300 milioni, contro i 700 del quadriennio precedente, il contributo si adatta alle future esigenze dell’Organizzazione mondiale del commercio.

Contributi diretti

Parallelamente si rafforza il sistema di pagamenti diretti. Così si premiano soprattutto i contadini di montagna che offrono un contributo importante alla salvaguardia e alla cura del territorio. E si aggirano le limitazioni protezionistiche applicate in precedenza.

Il reddito di base sostituisce la perdita di guadagno per i prodotti immessi sul mercato. Questo contributo inghiottirà anche in futuro la maggior parte delle sovvenzioni pubbliche, cioè ben 11,2 miliardi in quattro anni.

Reazioni sconcertate

Non è dunque un caso che l’Organizzazione nazionale dei contadini abbia reagito con sconcerto all’annuncio del governo: «La riduzione dei fondi non è comprensibile», si dice in un comunicato di martedì.

Inoltre il passaggio alla concorrenza è troppo veloce, temono i rappresentanti dei contadini. Questo metterà in gravi difficoltà numerose famiglie. Oggi in Svizzera si contano ancora circa 65’000 aziende. Almeno 2’000 scompariranno nei prossimi anni.

swissinfo e agenzie

Le nuove esigenze dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) colpiscono duramente i contadini svizzeri.

L’apertura al mercato costerà molto al settore che, viste le condizioni geografiche e sociali, non può competere con altri paesi.

Delle 65’000 aziende agricole attuali, si attende la morte nei prossimi anni di ulteriori 2’000.

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