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Difficili sfide per il mondo contadino

Vacanze alla fattoria: uno dei tentativi di diversificazione dei contadini per conseguire nuovi introiti Keystone

Malgrado un 2004 definito soddisfacente, l'agricoltura svizzera continua ad essere preoccupata per le nuove sfide mondiali e la graduale apertura dei mercati.

Per affrontare i continui mutamenti nei prossimi anni, i contadini hanno elaborato nuove linee direttrici.

Nel 2004, il settore agricolo svizzero ha vissuto un anno “soddisfacente dal profilo economico”, ha dichiarato Hansjörg Walter, presidente dell’Unione svizzera dei contadini (USC), nel corso del tradizionale incontro con la stampa d’inizio anno, destinato a tracciare bilanci e analisi per il settore.

Secondo l’USC, l’anno scorso il reddito netto conseguito dai contadini è aumentato del 3% rispetto alla media registrata tra il 2001 e il 2003.

Un buon risultato dovuto soprattutto alle condizioni meteorologiche equilibrate che hanno favorito i raccolti. Per contro, il prezzo di vendita dei prodotti è di nuovo diminuito.

Nonostante quest’annata positiva, il reddito agricolo nominale sta facendo segnare una tendenza al ribasso dall’inizio degli anni ’90, rileva ancora l’organizzazione di categoria.

Riforme permanenti

Il mondo contadino esprime inoltre la sua preoccupazione per le nuove sfide lanciate al settore primario dai mutamenti in atto a livello internazionale e interno.

Questi mutamenti hanno un carattere rivoluzionario, ha dichiarato Hansjörg Walter, secondo il quale “i cambiamenti e le riforme sono ormai diventati uno stato permanente per l’agricoltura svizzera”.

La situazione di partenza per affrontare il 2005 è quindi complessa, ritengono i responsabili dell’USC.

Graduale apertura dei mercati

Quali principali sfide Walter è tornato a ricordare la pressione all’apertura dei mercati proveniente dall’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), la liberalizzazione del mercato del formaggio con l’Unione europea (Ue) entro giugno 2007, l’eliminazione graduale del contingentamento lattiero e i risparmi da parte della Confederazione.

Dal canto suo, il direttore dell’USC Jacques Bourgeois intravvede quattro ambiti in cui i contadini possono agire per affrontare i crescenti problemi: rafforzare la presenza sul mercato, ridurre i costi con una gestione maggiormente imprenditoriale, modificare le strutture in modo socialmente responsabile e integrare maggiormente la politica agricola nella società e nell’economia nazionale.

Questi aspetti saranno quindi al centro dell’attività dell’USC nel 2005, sulla base delle linee direttrici elaborate l’anno scorso per garantire un quadro di attività migliore.

Per favorire la “visibilità” dei generi alimentari svizzeri sul mercato, nel settembre scorso i contadini hanno inoltre lanciato il marchio Suisse Garantie, destinato a certificare la provenienza indigena dei prodotti agricoli.

swissinfo e agenzie

Il numero totale delle aziende agricolo è sceso da 79’479 nel 1996 a 47’126 nel 2003.
Il numero totale degli impieghi nell’agricoltura è passato da 313’895 nel 1980 a 196’936 nel 2002.

Per affrontare le sfide del futuro, l’USC si è fissata quattro priorità:

– rafforzare la presenza sul mercato,
– ridurre i costi con una gestione maggiormente imprenditoriale,
– modificare le strutture in modo socialmente responsabile,
– integrare maggiormente la politica agricola nella società e nell’economia.

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