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Grande manifestazione a Berna per la pace in Medio oriente

I manifestanti hanno chiesto il ritiro delle forze israeliane dai territori palestinesi Keystone

Circa 10'000 persone hanno partecipato sabato pomeriggio a Berna ad una manifestazione contro la spirale di violenza tra israeliani e palestinesi.

La manifestazione «contro l’occupazione e la guerra in Palestina/Israele», indetta da una trentina di organizzazioni, si è svolta nella calma e senza incidenti di rilievo. L’unico momento di tensione si è registrato quando alcuni manifestanti palestinesi hanno cercato di salire sulla tribuna degli oratori per esprimere il loro malcontento sulla situazione in Medio oriente.

L’obbiettivo della manifestazione, una delle più imponenti degli ultimi decenni su questioni di politica internazionale, era di esprimere il sostegno alla resistenza del popolo palestinese, pur condannando gli attentati suicidi e le altre forme di violenza che si sono moltiplicate negli ultimi mesi. “La guerra aperta dell’esercito israeliano e l’uso di armi contro la popolazione civile palestinese suscita indignazione in tutto il mondo: non possiamo più continuare a tacere” si legge in un comunicato diffuso dagli stessi organizzatori.

Per un ritiro delle truppe israeliane

I partecipanti hanno chiesto al Consiglio Federale di sostenere tutti gli sforzi per la creazione di uno stato di Palestina e di promuovere la coabitazione dei due popoli sulla base di un’equità delle relazioni. “Il primo ministro israeliano, Ariel Sharon, deve rassegnare le sue dimissioni” ha chiesto il consigliere nazionale socialista Franco Cavalli, nel suo intervento sulla Piazza federale.

Cavalli e altri oratori hanno invitato lo Stato israeliano a ritirare le sue truppe dai territori palestinesi: solo in questo modo sarà possibile raggiungere una soluzione di pace. Aspre critiche sono state rivolte anche a quello che è stato definito “l’atteggiamento imperialista degli Stati uniti”.

Sospensione dei rapporti militari con Israele

La Consigliera nazionale dei verdi Anne-Catherine Menétrey ha sollecitato il Consiglio federale ha interrompere immediatamente gli scambi commerciali in ambito di tecnologia militare con Israele. A suo giudizio, la Svizzera ha la possibilità di fare pressione sulla comunità internazionale: “è giunto il momento di far ricorso a questa possibilità”.

Fra i vari promotori della manifestazione vi erano l’Associazione Svizzera-Palestina, il Partito socialista svizzero, i Verdi, il Partito del lavoro, Attac Svizzera e il Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSsE). Essi chiedono il ritiro dell’esercito israeliano da tutti i Territori occupati dopo il 1967 (risoluzione 242 dell’Onu), uno Stato palestinese con capitale Gerusalemme Est, lo smantellamento delle colonie ebraiche nei Territori e il ritorno di tutti i profughi palestinesi.

Manifestazioni in tutta Europa

Manifestazioni di protesta contro la violenza in Medio oriente si sono svolte sabato anche in diverse altre città europee. Diverse migliaia di persone sono sfilate a Parigi e Marsiglia, chiedendo un intervento più deciso da parte del presidente Chirac e del primo ministro Jospin. I manifestanti hanno voluto protestare anche contro gli episodi di violenza a sfondo antisemita avvenuti negli ultimi giorni in Francia.

Circa 5’000 persone hanno partecipato alle manifestazioni tenute in diverse città della Germania, mentre in Italia la più grande manifestazione, organizzata dalle forze politiche di sinistra, si è svolta a Roma. In Turchia migliaia di manifestanti sono scesi sulle strade di Istambul, Ankara e Trabzon, esprimendo la loro solidarietà al leader palestinese Arafat.

swissinfo e agenzie

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