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A tu per tu con il principale negoziatore commerciale svizzero

Henri Gétaz at his desk
Henri Gétazè alla testa dell'AELS dal 1° settembre. swissinfo.ch

Cosa significa essere un negoziatore commerciale di primo piano nell'epoca di Donald Trump e della Brexit? È un vantaggio il fatto di essere un diplomatico svizzero, abituato alla discrezione? Abbiamo incontrato Henri Gétaz, il "Mister Europa" svizzero diventato segretario generale dell'Associazione europea di libero scambio (AELS) il 1° settembre di quest'anno.

Gétaz, 54 anni, si alza per accoglierci, mentre entriamo nel suo spazioso ufficio a Ginevra, pieno di fiori. Elegante e ben educato, pesa le parole con l’attitudine del diplomatico. Ma ha un sorriso accattivante e senso dell’ironia. A una domanda sulla sua attività risponde per esempio che “un’ex segretario di Stato svizzero diceva di sé stesso di essere un diplocrate. È probabilmente quel che siamo: dei tecnocrati della diplomazia!”

Henri Gétaz è l’uomo che, nell’ambasciata svizzera di Washington, ha contribuito a negoziare un accordo tra la grande banca UBS e le autorità fiscali statunitensi, prima di essere nominato direttore degli affari europei presso il ministero svizzero degli affari esteri. Ha ricoperto quella funzione per otto anni, guidando in particolare i principali negoziati con l’Unione europea.

Ora Gétaz dice di rallegrarsi delle nuove “opportunità e sfide” che l’attendono all’AELSCollegamento esterno. Sebbene sia ancora in fase di “installazione”, ritiene che non ci vorrà molto per non sentirsi più estraneo. Aveva già frequentato gli uffici dell’AELS da stagista, all’età di 26 anni.

L’associazione europea di libero scambio è stata creata nel 1960 a fianco della Comunità economica europea, la futura Unione europea. Dei sette membri fondatori dell’AELS, compreso il Regno unito, cinque se ne sono andati per aderire all’Unione europea. Oggi l’associazione comprende solo l’Islanda, la Norvegia, il Liechtenstein e la Svizzera.

Ma l’AELS è ancora attuale nel mondo di oggi? “Siamo il nono maggior blocco commerciale del mondo per quel che riguarda i beni e il quinto per i servizi. Siamo dunque un partner importante, ragione per cui l’AELS è riuscita, nel corso degli ultimi decenni, ad allargare la sua rete di accordi di libero scambio nel mondo intero”, risponde Henri Gétaz. “Dunque sì, l’AELS è molto utile per i suoi membri e anche per gli altri partner commerciali.”

Tre dei quattro membri dell’AELS sono firmatari dell’accordo sullo Spazio economico europeo, che regola i rapporti con l’Unione europea. La Svizzera ne è rimasta fuori, in seguito a una memorabile votazione popolare nel 1992, e ha regolato i suoi rapporti con l’Ue attraverso degli accordi bilaterali.

Allora, come funziona un negoziato con l’UE?

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Quando gli chiediamo se crede che la Svizzera e l’Unione europea arriveranno a negoziare un accordo quadro entro la fine dell’anno, come speravano, Henri Gétaz dà prova di grande prudenza, dichiarando che c’è una volontà comune di arrivare a un risultato, ma senza pronunciarsi su una data.

Quando riportiamo il discorso al suo lavoro attuale, afferma che “l’Associazione europea di libero scambio, come indica il suo nome, difende innanzitutto i valori  delle relazioni commerciali internazionali, quali il primato del diritto e il principio del mercato libero”.

Ma il libero scambio attualmente non è minacciato per esempio dalle tariffe doganali del presidente statunitense Donald Trump e dal ritiro della Gran Bretagna dall’Unione europea?

“I tempi che corrono sono probabilmente difficili per questo genere di valori”, risponde Henri Gétaz. “E questo rende il nostro lavoro e quello dei paesi dell’AELS ancora più importante.”

Cultura del dialogo

Il diplomatico sottolinea anche la necessità di parlare con gli altri governi, in modo da evitare di far fronte a sorprese spiacevoli: “Abbiamo un dialogo permanente con gli Stati uniti. Penso che anche il dialogo faccia parte della nostra cultura.”

Per quel che riguarda la Brexit, Henri Gétaz ritiene poco probabile che la Gran Bretagna voglia rientrare nell’AELS dopo essere uscita dall’Ue: “Sia come sia, i legami commerciali tra l’AELS e il Regno Unito rimangono notevoli. Per noi è importante assicurare buone relazioni con il Regno Unito dopo che avrà abbandonato l’Ue. I contatti sono in corso da mesi”.

Traduzione di Leonardo Spagnoli

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