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I dipendenti pubblici fanno sentire la loro voce

Numerosissimi i volantini distribuiti dai dipendenti pubblici ai cittadini Keystone

I lavoratori del servizio pubblico di ogni angolo della Svizzera sono scesi in piazza giovedì per protestare contro i tagli annunciati dal governo.

La protesta si svolge una settimana dopo la presentazione, da parte del consiglio federale, del piano di risparmio previsto per l’amministrazione.

La manifestazione di protesta, che ha riunito 17 sindacati e associazioni del personale, si è tenuta sotto il motto «Servizio pubblico: il fondamento della nostra società».

Numerose le persone che hanno abbandonato il posto di lavoro per scendere in strada e partecipare a tutta una serie di azioni coordinate.

Per gli organizzatori, l’evento rappresenta l’occasione per sensibilizzare la popolazione sull’importante contributo fornito da 330’000 lavoratori al settore pubblico, sia a livello federale che cantonale.

I sindacati e le associazioni che hanno manifestato puntano il dito contro l’ossessione manifestata da Berna e dai governi cantonali per le misure di risparmio. Le critiche si rivolgono inoltre all’eccessiva pressione, giudicata superflua, che è stata posta sul servizio pubblico e i suoi impieghi.

Politica federale

La settimana scorsa, il consiglio federale aveva presentato il suo piano d’azione per procedere alla riforma dell’amministrazione.

Il ministro delle finanze Hans-Rudolf Merz (del Partito liberale radicale, di centro-destra) aveva affermato che quello di riforma vuole essere un programma per ridurre i costi e non deve essere visto esclusivamente come un tentativo per cancellare impieghi.

Accanto a Merz, anche il collega di governo Christoph Blocher (dell’Unione democratica di centro, destra nazionalista) dirigerà il piano di ristrutturazione. In particolare, i due ministri si occuperanno delle questioni relative al personale.

Il consigliere federale socialista Moritz Leuenberger ha prontamente criticato il progetto, parlando di uno «smantellamento ossessivo».

Si può procedere a risparmi settoriali, ha detto il ministro elvetico dei trasporti, ma mi oppongo risolutamente a una visione che consiste ormai solo nel ridurre, tagliare, sgrassare e smantellare.

Necessità esagerate?

Colin Talbot, professore di politica pubblica all’Università britannica di Nottingham, concorda sul fatto che alcuni politici tendono a gonfiare le necessità di una riforma. Non nega tuttavia che ci sia un pizzico di verità nell’immagine di sovradimensionamento che viene abbinata al servizio pubblico.

«Non essendo sottoposti alle forze che si generano sul mercato, come invece avviene per il settore privato, tutti i servizi della sfera pubblica sviluppano, con il tempo, delle inefficienze», indica a swissinfo Talbot.

«Così, di tanto in tanto, i politici lanciano delle campagne per rendere il sistema più efficiente», aggiunge.

Il professore sottolinea ad ogni modo che «alcuni politici, spinti dal desiderio di mostrarsi i primi della classe nell’eliminazione del superfluo, trasformano la necessità in virtù».

Destra e sinistra uguali

La Svizzera non è l’unico Paese in Europa ad essere alle prese con riforme del settore pubblico.

All’inizio dell’anno ad esempio, i dipendenti pubblici francesi avevano incrociato le braccia per parecchi giorni, in protesta ai tagli salariali e alla riduzione di impieghi.

«Il problema di gestire un vasto settore e di renderlo il più efficiente possibile è condiviso un po’ ovunque in Europa. Lo smantellamento della sfera pubblica non è inoltre una prerogativa dei governi di destra; alcuni governi di sinistra hanno infatti agito nello stesso modo», osserva Colin Talbot.

«Il dibattito sulla riforma ha quindi più a vedere con considerazioni di tipo organizzativo e di gestione, che con ideologie politiche», conclude il professore.

swissinfo, Ramsey Zarifeh
(traduzione e adattamento: Luigi Jorio)

La giornata nazionale d’azione, che avviene un anno dopo una manifestazione simile, è stata organizzata da 17 sindacati e da associazioni del personale.

La protesta di giovedì ha coinvolto numerosi dipendenti pubblici in diverse città della Svizzera.

Gli organizzatori hanno distribuito un milione di volantini in 60 stazioni ferroviarie.

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