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I diritti umani in scena al Monte Verità

Tra i punti forti del convegno al Monte Verità vi sarà pure la testimonianza di due monaci buddisti birmani in esilio (nella foto dei monaci a Yangon) Keystone

Il Monte Verità di Ascona accoglie dal 7 al 9 dicembre la seconda edizione di "VeriDiritti", la più importante manifestazione sulla difesa dei diritti umani nel mondo mai organizzata nella Svizzera italiana.

Oltre a proporre numerose testimonianze, gli organizzatori del convegno lanceranno un’operazione per sostenere gli operatori umanitari che lavorano in condizioni a rischio.

“L’unico modo per difendere i propri diritti è quello di difendere i diritti di tutti”: è questa la convinzione del gruppo di volontari, in maggioranza giornalisti, promotori del progetto “VeriDiritti”.

La manifestazione, giunta alla seconda edizione, si terrà al Monte Verità di Ascona da venerdì 7 a domenica 9 dicembre.

Il programma del forum è ambizioso, con protagonisti della difesa della libertà provenienti da ben quattro continenti.

Dopo il successo della prima edizione, interamente dedicata alla condizione femminile nel mondo, quest’anno vengono proposte testimonianze su specifiche situazioni in paesi diversi, anche se tutte riconducibili all’esperienza di chi, giorno dopo giorno, è personalmente impegnato nella difesa delle libertà individuali.

Obiettivo degli organizzatori, e del Ministero svizzero degli Esteri, il partner più importante fra i sostenitori del progetto, è la “protezione dei difensori”, che spesso mettono a repentaglio anche la propria vita.

Monaci birmani

Significativa l’apertura del convegno, con un omaggio al popolo della ex Birmania. La tragica situazione del paese è ritornata in primo piano proprio negli scorsi mesi dalla feroce repressione militare del movimento democratico.

Un’immagine ha simboleggiato la richiesta di libertà e dignità di un popolo da decenni vittima della dittatura: quella dei monaci che hanno pacificamente sfidato il regime, sfilando nelle città del Myanmar, nuovo nome imposto alla nazione dalla giunta militare, che oltretutto da lungo tempo tiene agli arresti domiciliari Aung San Suu Kyi, la “donna coraggio” dell’ex Birmania, leader della Lega Nazionale per la Democrazia e Premio Nobel per la Pace.

Al Monte Verità saranno proprio due monaci provenienti dall’ex Birmania, e oggi costretti all’esilio, ad illustrare la situazione nel loro paese. Con loro, Cecilia Brighi, autrice dell’unico libro italiano dedicato al dramma del Myanmar (“Il Pavone e i generali”, ed. Baldini e Castoldi).

A loro, come a tutti gli altri ospiti del convegno, il pubblico potrà rivolgersi direttamente, esprimendo le proprie osservazioni e ponendo domande.

Cina

Sarà poi la volta della Cina, il “gigante” che si appresta ad accogliere i Giochi Olimpici ma in cui il rispetto dei diritti umani è ben lungi dall’essere soddisfacente, tanto che tra gli intellettuali e i politici si è aperto un vivace confronto sull’ipotesi di un boicottaggio delle Olimpiadi come forma di denuncia e di pressione sul governo di Pechino.

Sarà interessante conoscere in proposito l’opinione dei due ospiti cinesi, entrambi ex protagonisti della storica manifestazione sulla piazza Tien An Men: ed in particolare quella di Dongfang Han, fondatore del primo sindacato libero cinese, che ha pagato col carcere il suo dissenso, e che arriverà in Ticino da Hong Kong.

Colui che è stato definito “il Walesa cinese” arriva in Svizzera preceduto dalle parole che ne sintetizzano la battaglia per i diritti civili nel suo paese: “Spero – dice – che i paesi europei comincino a guardare l’Asia e la Cina non solo come mercati economici da sfruttare o con cui fare affari, ma anche come luoghi in cui la gente soffre”.

“Proteggiamo i difensori”

Uno dei momenti forti del convegno sarà quello dedicato, sabato mattina, all’operazione “Proteggiamo i Difensori”.

Un’esigenza sempre più sentita da parte delle organizzazioni umanitarie è infatti quella di non lasciare isolati ed esposti a molteplici rischi (limitazioni della libertà, intimidazioni, arresti, uccisioni) coloro che si battono in situazioni sempre più difficili e che possono diventare i primi bersagli di regimi illiberali e dittatoriali.

Nell’ambito di “VeriDiritti” verrà perciò lanciata (grazie a una specifica iniziativa della Sezione politica dei diritti umani del Ministero degli esteri svizzero, diretta da Ralf Heckner, e in collaborazione con l’Organizzazione mondiale contro la tortura) l’operazione padrinato-madrinato.

In concreto, alcune personalità del mondo economico, politico, culturale svizzero adotteranno un operatore umanitario che opera in condizioni a rischio, e si impegneranno a seguirne l’attività, denunciando pubblicamente atti di repressione e intimidazione nei loro confronti.

Un modo nuovo per incoraggiare, sostenere e soccorrere chi, spesso nel più assoluto anonimato internazionale, e lontano dai riflettori della grande stampa, ha deciso di dedicare la propria esistenza ad un impegno sempre più necessario, in un mondo in cui il rispetto dei diritti democratici è purtroppo ancora riservato a una minoranza dell’umanità. Con conseguenze che in definitiva possono poi toccare, direttamente o indirettamente, anche il nostro paese.

swissinfo e Aldo Sofia, VeriDiritti

La manifestazione in programma al Monte Verità cade quest’anno proprio alla vigilia della giornata mondiale dei diritti umani.

Nei numerosi dibattiti previsti, verranno toccate diverse tematiche: la lotta non vinta contro la fame nel mondo, le donne vittime della violenza politica e “machista” in alcuni paesi dell’America latina, nonché il mancato rispetto dei diritti umani nelle regioni di guerra.

La manifestazione quest’anno si è gemellata con il Festival internazionale del Film sui diritti umani di Ginevra. Nel corso delle tre giornate, il pubblico potrà assistere alla proiezione di alcune pellicole, tra cui il documentario “La città che uccide le donne”, che presenta la realtà di Ciudad Juarèz, in Messico, dove dal 1993 sono state assassinate 400 donne, e del docu-fiction “Angeli distratti”, nato da un’idea di Simona Torretta, l’operatrice umanitaria che per diversi mesi fu ostaggio in Iraq.

La storia del Monte Verità di Ascona inizia nel 1900, quando arrivò dalla Germania un gruppo guidato dalla coppia Henri Oedenkoven e Ida Hofmann, alla ricerca di un terreno fertile dove impiantare una cooperativa individualistica vegetariana.

Per decenni considerato una sorta di collina delle utopie, il Monte Verità è diventato da qualche tempo anche un punto di riferimento per i diritti umani. L’11 settembre 2003 gli attentati alle Torri Gemelle sono stati ricordati con un grande concerto per la pace, con musicisti provenienti dai cinque continenti.

Un’iniziativa che l’UNESCO ha ricompensato attribuendo al Monte Verità il palo della pace, come simbolo di un luogo aperto alla promozione dei dialogo fra i popoli.

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