Prospettive svizzere in 10 lingue

I giovani, vittime della disoccupazione crescente

A formazione conclusa, un giovane su dieci finisce all'ufficio disoccupazione Keystone

Per la prima volta da inizio anno, in Svizzera il tasso di disoccupazione è leggermente aumentato. I giovani sono fra i più toccati.

La ripresa c’è, ma assorbe per il momento solo il lavoro a tempo ridotto.

«I nostri esperti dicono che la congiuntura è buona, ma gli effetti per l’occupazione tardano a farsi notare», ammette Rita Baldegger, portavoce del seco, il Segretariato dell’economia della Confederazione.

In agosto, per la prima volta dall’inizio dell’anno, il numero dei senza lavoro risale la china. In valori reali: 145’923 persone erano iscritte agli uffici disoccupazione, pari al 3,7% della popolazione attiva.

Anche se domanda riprende, i datori di lavoro non assumono ancora. Le ragioni sono da ricercare nei timori verso la stabilità dei mercati internazionali e, sul fronte interno, ai risparmi del settore pubblico che rallenta la congiuntura, soprattutto con i tagli alle grandi opere edili.

Riduzione del lavoro ridotto

Una notizia positiva c’è comunque: «Attualmente le ditte riducono considerevolmente il tempo di lavoro ridotto. Nell’agosto si è addirittura dimezzato», nota Rita Baldegger.

Si lavora dunque di più; anche se per il momento il miglioramento tocca solo chi un lavoro ce l’aveva già ed era in disoccupazione parziale. Il numero di aziende che negli ultimi anni ha introdotto il lavoro ridotto è sceso repentinamente. Attualmente, poco più di 200 datori di lavoro utilizzano questa misura per evitare i licenziamenti.

Problema giovani

I problemi più grossi rimangono nella disoccupazione giovanile. «Sono soprattutto i giovani che hanno terminato la formazione negli ultimi due mesi che si riversano sul mercato», afferma commentando le cifre Rita Baldegger.

Così nella fascia di età fra i 15 e i 24 anni, il tasso di disoccupazione è balzato dal 4,6% di luglio al 5,3%. Negli ultimi tre anni inoltre, la cifra è praticamente raddoppiata: attualmente sono 30’000 i giovani senza lavoro.

Secondo Nordmann, la situazione è insoddisfacente, anche se si constata che il mercato elvetico riesce, malgrado tutto, ad assorbire le nuove forze. Dei 60’000 che hanno terminato l’apprendistato o le scuole nell’anno corrente, 53’000 sono riusciti a trovare un impiego.

Ma i sindacati non vogliono banalizzare la situazione: «Questo sviluppo è sconvolgente», afferma senza mezzi termini Peter Siegerist, segretario responsabile della formazione presso l’Unione sindacale svizzera.

Speranze per il futuro

Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli sforzi per dare una prospettiva di lavoro ai nuovi arrivati sul mercato: «Si tratta di una situazione di passaggio sensibile», ricorda Rita Baldegger, che va affrontata con serietà e impegno.

Sono due le direzioni principali imboccate. Da una parte si favoriscono gli stage in un’azienda. A costi dell’assicurazione disoccupazione, i giovani possono acquisire esperienza e, se il rapporto di fiducia funziona e la congiuntura migliora, possono anche avere un lieto fine con l’assunzione definitiva.

Sull’altro fronte si propongono dei complementi formativi teorici e pratici. Gli strumenti sono dei corsi scolastici o l’attività in aziende-laboratorio dove si trasmettono conoscenze specifiche.

Da parte loro, i sindacati esigono ora un rafforzamento delle misure di riqualifica e un impegno concreto per i giovani da parte delle aziende. E, se non dovesse bastare, si intende chiedere allo Stato di intervenire con maggiore rigore «creando nuovi posti di formazione professionale e ulteriori corsi scolastici integrativi», aggiunge Peter Siegerist.

Ripresa nel 2005?

La situazione rimane dunque difficile. E le statistiche non contemplano chi non ha più diritto alle indennità. Ma anche questa cifra diminuisce: 3’261 persone hanno esaurito il loro diritto alla disoccupazione ad agosto. Questo vuol dire che in circa due anni non sono riuscite a trovare un posto di lavoro.

Ma agli occhi del Seco, la situazione complessiva non sembra troppo drammatica: «In genere notiamo un certo movimento sul mercato dell’impiego. Soprattutto i giovani rimangono normalmente per periodi brevi» a dipendenza delle strutture assistenziali dello Stato.

«Se la congiuntura manterrà questo ritmo, sarà possibile scendere ad un tasso di disoccupazione fra il 2,8% e il 3,2% nel 2005», afferma fiduciosa Rita Baldegger.

swissinfo

Disoccupazione ad agosto 2004: 3,8%
Disoccupazione a gennaio 2004: 4,3%
Disoccupazione giovanile (16-24 anni): 5,3%
Il 79,3% dei senza lavoro è disoccupato per meno di un anno

In gennaio il tasso di disoccupazione ha raggiunto un picco del 4,3% destando preoccupazione. Dopo un miglioramento, dovuto a fattori stagionali, la situazione torna a peggiorare.

Per questo gli esperti del seco hanno rivisto verso l’alto il tasso medio annuale. Nel 2002 era al 2,5%, nel 2004 si arriverà al 3,8%.

Grazie alla forte immigrazione con contratti a tempo determinato e alla particolare struttura del mercato del lavoro, la Svizzera ha un tasso medio di disoccupazione molto più basso dei paesi confinanti.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR