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I giovani si macchiano di reati leggeri

A condurre i giovani in tribunale sono soprattutto i furti Keystone

Nel 2002, bambini e adolescenti svizzeri sono comparsi davanti alla giustizia soprattutto per reati d’importanza minore, come il consumo di marijuana. 13'000 le sentenze.

Solo nell’11% dei casi giudicati, i minorenni hanno dovuto rispondere anche di atti violenti.

Giovani delinquenti tutto sommato innocui? No, certo, le infrazioni alla legge sono sempre infrazioni alla legge, ma la statistica della delinquenza giovanile in Svizzera fa notare che solo in un caso su dieci gli atti di cui si macchiano i minori sono collegati all’uso della violenza.

In Svizzera, bambini e adolescenti vengono condannati per lo più a causa di furti e consumo di droga, reati che da un punto di vista penale sono da considerare di poca entità. Quasi i due terzi dei minorenni condannati sono di nazionalità elvetica.

13’000 sentenze, ma reati non gravi

Stando ai dati dell’Ufficio federale di statistica (UFS), pubblicati lunedì, il numero di sentenze emesse dagli organi preposti alla giustizia minorile è aumentato leggermente rispetto al 1999. Nel 2002 sono stati circa 13’000 i reati passati in giudicato. Il 42% delle sentenze riguardava reati contro il patrimonio composti per due terzi da furti e per un terzo da danneggiamenti.

In seconda posizione, 40%, seguono le violazioni alla legge federale sugli stupefacenti. In nove casi su dieci si tratta di consumo, un fatto che in linea di principio non può essere iscritto nel casellario giudiziale. Ci sono poi infrazioni alla legge della circolazione stradale (guida senza patente, automobili prese senza permesso).

«Le nostre cifre dimostrano che la tendenza odierna a dire “i giovani d’oggi sono violenti” è fuori luogo», dichiara a swissinfo Daniel Fink, del’UFS. «Bambini e adolescenti vengono condannati per reati di secondaria importanza, come il fumare uno spinello. A relativizzare l’importanza di questi reati c’è anche la constatazione che vengono sanzionati in modo leggero, con ammonimenti, obblighi di prestare lavoro e multe».

La violenza non è in aumento

Solo l’11% delle sentenze emesse contro dei minorenni sanzionava anche dei comportamenti violenti. La percentuale è equivalente a quella registrata nel 1999. Nei due terzi dei casi si trattava di lesioni personali e in un quarto da minacce o coazioni.

Anche il numero di casi in cui un minorenne è sospettato di essere l’autore di un atto violento è rimasto stabile. A seconda del tipo di reato, solo da 30 a 70 casi su 100 segnalati alla polizia vengono perseguiti in giudizio.

L’opinione pubblica sembra considerare la situazione più grave di quanto in realtà non lo sia. Daniel Fink ritiene che questo sia dovuto ad una mancanza d’informazione. «La polizia rende noti solo dei singoli casi molto gravi e per molti media nell’ambito della criminalità una cattiva notizia è una buona notizia».

Riportare solo dei casi particolari può però alterare la percezione della realtà. «Sarebbe importante ad esempio che i media riuscissero a mantenere inalterate le proporzioni: i giovani sono molto più spesso vittime che autori di violenza», commenta Fink.

In effetti, nel 2002 i minorenni sono stati menzionati due volte di più come vittime di reati di violenza (5537 menzioni nella statistica dell’aiuto alle vittime) che come sospetti autori di tali atti.

Svizzeri e maschi

I quattro quinti delle sentenze emesse nel 2002 riguardavano giovani tra i 15 e i 18 anni. Solo un quinto prendeva in considerazione bambini tra i 7 e i 15 anni. I condannati erano in prevalenza di sesso maschile (80%).

I reati sono stati commessi da cittadini svizzeri nel 62% dei casi (una percentuale che scende al 54% tra gli adulti). Ai minorenni stranieri domiciliati in Svizzera sono state inflitte il 31% delle condanne. Il resto dei casi riguardava in uguale misura giovani richiedenti l’asilo e minorenni che non risiedono sul territorio della Confederazione.

Tuttavia, proporzionalmente, i minorenni di nazionalità straniera domiciliati in Svizzera sono comparsi davanti alla giustizia più spesso dei loro coetanei elvetici. Tra i giovani svizzeri, un ragazzo su cento ha avuto dei guai con la giustizia, tra i giovani stranieri sono due su cento. Il tasso totale di sentenze è dell’1,3% (13000 sentenze per un milione di minorenni).

swissinfo

13’000 circa il numero di sentenze emesse nel 2002 nei confronti di minorenni
Nel 42% dei casi si tratta di reati contro il patrimonio
40% di condanne per violazione alla legge sugli stupefacenti
11% di condanne per atti violenti
Nell’80% dei casi ad essere condannati sono maschi tra i 15 e i 18 anni

È in leggero aumento il numero di minorenni che compaiono davanti alla giustizia elvetica, a causa per lo più di reati non gravi. Rispetto al 1999, le condanne per atti di violenza non sono aumentate.

Tra le infrazioni più frequenti ci sono i furti e il consumo di stupefacenti. La maggior parte delle condanne consiste in ammonimenti e obblighi di prestare lavoro. In leggero aumento le multe senza condizionale.

La maggior parte dei condannati ha tra i 15 e i 18 anni ed è di sesso maschile. Quasi due terzi dei condannati sono svizzeri, tuttavia, proporzionalmente al loro numero, i giovani stranieri finiscono più spesso in tribunale.

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