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I medici strizzano l’occhio alla cassa malati unica

Molti medici sostengono la cassa malati unica nella speranza tra l'altro di ridurre le pratiche amministrative Keystone

I medici svizzeri ne hanno abbastanza dell'attuale sistema delle casse malati e si schierano in maggioranza a favore della cassa malati unica, sottoposta l'11 marzo a votazione federale.

Più che di una vera convinzione nella possibilità di ricominciare tutto daccapo, il consenso raccolto tra le fila dei medici soprattutto in Svizzera occidentale è una reazione di dissenso contro il sistema odierno.

Stando a diversi sondaggi condotti in seno alle associazioni di categoria, con ogni probabilità il prossimo 11 marzo la maggior parte dei medici di famiglia voterà per la cassa malati unica.

A caldeggiare il cambiamento di sistema sono soprattutto i medici romandi. Nel Canton Vaud, ad esempio, il 60% degli interpellati si è espresso in favore del sì, nel Cantone di Ginevra il 75% e nel Canton Vallese addirittura l’88%.

Un sondaggio svolto su scala nazionale dalla Società Svizzera di Medicina Generale (SSMG) indica che la cassa malati unica raccoglie il 55% dei favori, anche se a far pendere definitivamente l’ago della bilancia sono per l’appunto le intenzioni di voto espresse dai medici svizzero-francesi.

“Questo risultato è indicativo del malcontento per la situazione attuale, per il proliferare delle casse malati e per l’oneroso fardello amministrativo a carico dei nostri affiliati” spiega il presidente della SSMG Hansueli Späth intervistato da swissinfo.

“Non è escluso che questa percentuale racchiuda anche una componente protestataria”, dichiara il medico zurighese. “D’altronde, la diffidenza delle casse malati nei confronti delle nostre cure è palpabile.”

Casse malfidenti soprattutto in Romandia

Probabilmente in Svizzera francese questo clima di sfiducia è più accentuato che altrove, afferma Späth riferendosi all’elevata percentuale di sì rilevata in questa parte del Paese.

“Posso immaginare che i medici romandi siano più di altri vittime dell’arbitrio delle casse.”

In tal caso, per i medici svizzero-francesi appoggiare la cassa malati unica significherebbe, molto più che per i loro colleghi svizzero-tedeschi, lanciare un segnale di insoddisfazione per la posizione in cui si trovano”.

In diverse pubblicazioni edite da associazioni di categoria romande, i medici hanno denunciato la crescente mole di formalità burocratiche, la mancanza di collaborazione e le promesse infrante da parte delle casse malati. Il senso di frustrazione per il sistema odierno è grande.

I medici rivendicano una voce in capitolo

Con il passaggio alla cassa malati unica i medici confidano da un lato in una riduzione dei compiti amministrativi e, dall’altro, nel riconoscimento a tutte le parti interessate – dai pazienti, ai dottori senza dimenticare i Cantoni – del diritto a partecipare alla gestione della nuova cassa”, puntualizza Späth.

Il presidente della SSMG, inoltre, ritiene che questo diritto non intralcerà il regolare svolgimento delle trattative tariffarie. “Quando la faccenda è fondamentalmente di natura medica, è più che legittimo che i medici possano dire la loro.”

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Una via pericolosa, ammonisce santésuisse

Ma per santésuisse, l’associazione mantello degli assicuratori malattia, proprio questo punto è visto come fumo negli occhi, dichiara il suo addetto stampa Paul Rhyn a swissinfo.

“Sarebbe davvero inaudito se, per principio, coloro che vengono retribuiti per le proprie prestazioni potessero anche condeterminare un aumento del proprio compenso.”

Una situazione che, secondo santésuisse, “rischia di disincentivare un comportamento attento ai costi a livello di determinazione del prezzo”.

Chiesti maggiori controlli

Ciò che i medici definiscono arbitrio delle casse e clima di sfiducia, per l’associazione mantello significa rafforzamento dei controlli della classe medica. “Verifichiamo attraverso raffronti se un medico lavora a prezzi vantaggiosi oppure se causa costi nettamente superiori alla media”, spiega Rhyn.

Per molti medici si tratta di un boccone difficile da digerire. Nella Svizzera romanda, poi, questa avversione ai controlli è più evidente che altrove. È un segno del cambiamento innescato dalla nuova legge sull’assicurazione malattia, sottolinea Rhyn.

“Un tempo ci si limitava a saldare il conto; oggi invece a fronte dell’inarrestabile caro-salute lo si studia con occhio critico.”

“Proprio per evitare che questa spirale dei costi continui a crescere” è importante che anche nella relazione d’affari medico-cassa malati vengano applicati determinati meccanismi.

La lobby dei medici intende fare pressioni

In realtà, neppure la Federazione dei medici svizzeri (FMH) crede che la cassa malati unica garantisca una riduzione dei costi. Ciò nonostante si è astenuta dal formulare una raccomandazione di voto ai propri affiliati.

Con questa rinuncia a schierarsi, la federazione intende fare pressioni sulle casse malati affinché agiscano in modo più trasparente e democratico.

Un no dell’FMH alla cassa malati unica, infatti, potrebbe venire interpretato dall’opinione pubblica come un sì all’attuale sistema, uno scenario questo che la maggioranza dei medici vuole assolutamente scongiurare.

swissinfo, Christian Raaflaub
(traduzione e adattamento di Sandra Verzasconi Catalano)

Il 55% degli oltre 1’200 medici di famiglia svizzeri che hanno partecipato al sondaggio condotto dalla loro associazione di categoria, appoggiano la cassa malati unica. Nella Svizzera tedesca i due fronti sono sostanzialmente in parità.

Altre associazioni di categoria favorevoli alla cassa malati unica: Associazione svizzera infermiere e infermieri (ASI), Federazione svizzera del personale dei servizi pubblici (VPOD), Associazione svizzera dei medici assistenti e capiclinica (ASMAC), Vereinigung unabhängiger Ärztinnen und Ärzte (VUA).

Già a dicembre, la Federazione dei medici svizzeri (FMH) ha annunciato di lasciare assoluta libertà di volto ai propri affiliati.

Diverso il parere dei dentisti svizzeri: la Società Svizzera di Odontologia e Stomatologia (SSO), infatti, respinge l’iniziativa popolare.

L’iniziativa popolare “Per una cassa malati unica e sociale” chiede l’istituzione di una cassa malati unica per l’assicurazione di base.

L’iniziativa esige inoltre che i premi dell’assicurazione di base vengano fissati in base alla capacità economica dell’assicurato.

Conformemente alla Legge sull’assicurazione malattie (LAMal) entrata in vigore nel 1996, l’assicurazione delle cure medico-sanitarie è obbligatoria per tutte le persone domiciliate in Svizzera.

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