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I primi passi della Carta sanitaria

Una tessera che può salvare la vita Keystone

Introducendo questo strumento in via sperimentale a partire dall’8 novembre, il Ticino diventa il cantone pilota a livello svizzero.

Segue così l’esempio di vari paesi europei, di Stati Uniti, Canada e Giappone, dove la Carta sanitaria è già realtà.

Le autorità cantonali, in partenariato con i principali attori sanitari del Cantone (fornitori di prestazioni, pazienti, assicuratori malattia e Stato), hanno scelto l’area urbana di Lugano per valutare il grado di accettazione della Carta sanitaria elettronica ticinese.

Una sorta di carta d’identità della salute sulla quale vengono memorizzati alcuni dei dati sanitari dell’utente, quelli cioè registrati con la sua autorizzazione.

I dati registrati sulla scheda

La Carta sanitaria è fondamentalmente uno strumento per la gestione e lo scambio delle informazioni ad uso dei pazienti, dei medici, degli ospedali, delle farmacie e di tutte quelle strutture sanitarie che contribuiscono alla cura del paziente. Informazioni, vale la pena sottolinearlo, importantissime per gli operatori sanitari.

Vengono sostanzialmente registrati: i dati amministrativi dell’utente (dati anagrafici, cassa malati, ecc…); i dati sanitari d’urgenza (gruppo sanguigno, allergie, terapie in corso, malattie croniche); i dati storici, con l’anamnesi dei dati patologici e fisiologici delle persone e un elenco delle principali prestazioni ottenute in passato.

Da strutture separate alla rete sanitaria



Finora le informazioni sono ancora gestite in maniera frammentata dai singoli operatori sanitari (dal medico di famiglia, dal farmacista, ecc.). Con la Carta sanitaria diventerebbero, in un certo senso, patrimonio delle rete sanitaria il cui obiettivo resta e rimane la cura del paziente.

La rapidità di accesso ai dati, che in certi casi potrebbero anche rivelarsi addirittura vitali, rappresenta indubbiamente un vantaggio di primo piano.

Vantaggi, dunque, in casi di urgenza, ma non solo. Facilitando la consultazione, si possono anche evitare lungaggini, passaggi frammentati di informazioni, ritardi, ripetizioni nelle prestazioni che pesano, per finire, sui costi della salute.

Una ricetta elettronica evita inoltre i problemi di interpretazione tipici delle ricette classiche, quelle scritte a mano.

Un cambiamento di mentalità



Il dottor Marzio Della Santa, capo progetto, si rende perfettamente conto che l’introduzione della Carta sanitaria suscita qualche timore. “Siamo di fronte ad un grande cambiamento – spiega a swissinfo il capo progetto – quindi è normale che all’inizio ci siano delle esitazioni.

“Sulla base delle adesioni al progetto pilota, posso tuttavia affermare che i segnali sono molto positivi e che vanno nella direzione di un consenso sugli obiettivi e sullo strumento.”

Certo qualche preoccupazione c’è tra i medici, specialmente per quanto riguarda i tempi. Dopo l’introduzione del nuovo tariffario medico, che comporta un aggravio amministrativo, si teme che la carta sanitaria possa incidere ulteriormente sui tempi burocratici.

Ma, assicura Marzio Della Santa, questo timore svanirà quanto il personale sanitario avrà potuto rendersi conto dell’utilità della Carta sanitaria per la propria attività.

E la protezione dei dati?

I responsabili del progetto pilota – nato nel 1999 e approvato l’anno scorso dal Gran Consiglio – hanno valutato seriamente il problema. “Intanto va subito precisato – aggiunge il dottor Della Santa – che nella carta vengono inserite solo le informazioni autorizzate dal paziente: è lui che fornisce o non fornisce liberamente i suoi dati. Sono poi stati attentamente valutati sistemi di protezione e sistemi di accesso graduali”.

Tre i livelli di accesso previsti: il più basso consente una certa libertà di lettura, il secondo è riservato ad un numero limitato di professionisti autorizzati, il terzo è protetto da un codice conosciuto unicamente dal paziente.

Riflettori nazionali accesi



Ma che effetto fa avere gli occhi della Svizzera puntati addosso? “Le sollecitazioni e le attenzioni sul progetto pilota ticinese – commenta sorridendo Marzio Della Santa – in un certo senso ci onorano. Noi crediamo molto in quello che stiamo facendo e portiamo avanti questa sperimentazione con rigore e serietà”.

“Il nostro scopo è quello di capire bene il grado di accettazione della Carta sanitaria e l’uso che ne verrà fatto. La sfida non è tecnologica, come a prima vista si potrebbe credere, ma culturale”.

Avviare un cambiamento di mentalità richiede tempi lunghi, per cui le prime valutazioni sulla fase sperimentale sono attese per la Primavera del 2006.

swissinfo, Françoise Gehring, Lugano

Al progetto pilota prendono parte circa 2.500 persone della regione di Lugano
La fase sperimentale durerà 18 mesi
Partecipano circa 40 studi medici e farmacie, 7 ospedali pubblici e privati, 1 servizio di autoambulanze e di assistenza e cure a domicilio.

La Carta sanitaria elettronica, del formato di una carta di credito, è un documento di identità della salute.

Una tessera sulla quale vengono registrati alcuni dati sanitari, come gruppo sanguigno, allergie, patologie, trattamenti in corso.

La carta sanitaria ticinese adotta uno standard internazionale che le permetterà di essere utilizzata anche negli altri paesi dove è già in vigore, tra cui Italia, Francia e Germania.

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