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I rischi del mestiere

Nel 2000, un operaio su quattro ha subito un incidente nell'edilizia Keystone Archive

I lavoratori dell'edilizia chiedono l'abbassamento dell'età di pensione. Piccola compensazione per una professione che comporta molti rischi per la salute.

Operatori sanitari, sindacati e imprenditori sono d’accordo su un punto: i lavori nell’edilizia sono ad alto rischio. Per convincersi basta sfogliare le statistiche della Cassa nazionale svizzera d’assicurazione in caso d’infortunio (Suva).

Nel 2000 il settore edile – che occupa circa 125’000 persone – ha registrato 240 incidenti ogni 1000 lavoratori. La media svizzera è di 105 incidenti su 1000.

Sempre secondo la Suva, un quarto degli incidenti di lavoro dagli esiti mortali riguarda l’edilizia. “È vero”, ammette Roland Vettovaglia, responsabile del settore romando della Suva, “i lavoratori edili sono particolarmente a rischio. Ma non sono i soli: La selvicoltura, i macelli e la metallurgia sono altrettanto rischiosi.”

100 milioni di franchi d’indennità

Resta il fatto che questi ultimi settori impiegano meno personale. Gli incidenti sui cantieri edili sono poi i più costosi. L’anno scorso, la Suva ha sborsato 310 milioni di franchi, un terzo dei quali è andato ai lavoratori dell’edilizia.

“In effetti, è lì che i costi per incidente sono più elevati”, ammette Vettovaglia. A differenza di un impiegato d’ufficio, un lavoratore edile non può tornare sulle impalcature prima di essersi completamente ristabilito.”

Oltretutto, gli incidenti non sono l’unico problema del settore. I problemi di salute sono diffusissimi, fra gli operai edili. Ma su questo le statistiche federali rimangono mute.

Né l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali, né il Segretariato di Stato per l’economia (seco) hanno dei dati a proposito. Bisogna quindi far riferimento a studi che non riguardano in modo specifico il settore edilizio.

40% di invalidi prima della pensione

“Abbiamo analizzato 60’000 casi di cancro nei cantoni di lingua francese e tedesca”, dice Christine Bouchardy, responsabile del registro ginevrino dei tumori. “La ricerca conferma i legami fra professione, livello sociale e decorso della malattia. Le persone che si situano a livelli salariali bassi hanno il doppio di probabilità di sviluppare un tumore alla laringe o all’esofago. Un rischio che è collegato innanzitutto allo stile di vita.”

Uno studio ginevrino indica poi che il 40% dei lavoratori edili diventa invalido prima della pensione. Per gli architetti, il tasso è del 3,8%.

“Per 20 anni”, dice Massimo Usel, sociologo all’Ufficio cantonale per l’ispezione del lavoro di Ginevra, “abbiamo seguito un gruppo di salariati provenienti da 28 professioni diverse. Dall’indagine risulta chiaramente che l’edilizia è fra le professioni più a rischio per la salute.”

Secondo lo stesso studio, solo l’80% dei lavoratori edili arriva all’età della pensione. Meglio tuttavia dei manovratori nelle fabbriche: fra di essi, i morti prima dei 65 anni sono il 27%.

Vanda Janka

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