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Il calcio elvetico si gioca ai rigori

Il campionato svizzero di football inizierà regolarmente all'inizio del prossimo mese di luglio con alcune novità, in attesa della nuova veste.

Restano dodici le “reginette” del calcio svizzero: nella sede dell’Associazione svizzera di football (ASF) di Muri, i presidenti dei club di Lega Nazionale non sono entrati neppure nel merito di una riduzione, in extremis, a dieci squadre. Intanto si conosce la data dell’inizio del campionato: mercoledì 3 luglio vi sarà un anticipo con San Gallo-Zurigo all’Espenmoos, questo per permettere ai sangallesi di Castella di partecipare alla Coppa Intertoto.

Basilea campione ad Aarau

I campioni svizzeri del Basilea – che attendono George Koumantarakis, il sudafricano eliminato ai Mondiali nippo-coreani – esordiranno al Brügglifeld di Aarau con lo “scudetto” cucito sulle maglie.

La prima giornata – anticipo a parte – si svolgerà nel fine settimana del 6-7 luglio con il seguente programma: Grasshopper-Wil, Xamax-Thun, Young Boys-Lucerna, Délemont-Servette e Aarau-Basilea.

Scoppiettante sarà la seconda giornata, anch’essa con un anticipo che sarà il succulento derby zurighese tra Grasshopper e Zurigo previsto per mercoledì 10 luglio.

Nel fine settimana del 13-14 spicca poi il derby bernese tra la “matricola” Thun e lo Young Boys di Chapuisat.

Resiste la formula Rumo

L’idea di ridurre a dieci le squadre di Lega Nazionale A è nata dopo che la Commissione per il rilascio delle licenze si era resa conto dei dissesti finanziari di Lugano, Sion e – seppur in parte minore – del Losanna.

Per comporre il lotto delle dodici “reginette” si è dovuto “ripescare” Aarau, Délemont e Lucerna (quinto, sesto e settimo del girone per la promozione). Da qui l’idea di proporre un torneo a ranghi ridotti: vi è però stata l’opposizione dei club romandi e non se n’è fatto nulla.

“Statuti da rispettare”

Si trattava di una proposta – ha detto a swissinfo il direttore della Lega Nazionale svizzera di calcio Edmond Isoz – ma è stata chiaramente bocciata recentemente anche dalla cosiddetta ‘entente’ romanda”.

“Vi sono degli statuti e dei termini da rispettare: – ha aggiunto Isoz – avremmo dovuto convocare un’assemblea generale dei presidenti e non vi sono i tempi tecnici.

Le dodici compagini iscritte al torneo di LNA sono: Grasshopper, San Gallo, Young Boys, Zurigo, Basilea, Wil, Aarau, Thun, Lucerna, Servette, Xamax e Délemont.

Nuovo look dal luglio 2003

Dalla formula Rumo a quella…Isoz. In mezzo quindici anni di calcio svizzero che si è dibattuto in playoff e playout, ma che alla fine ha scelto di cambiare la sua “formula magica”.

Da luglio 2003 niente più linea rossa che delimita le otto che lottano per il titolo e le quattro che si giocano – con le migliori quattro cadette – la permanenza nell’elite del calcio svizzero.

La famosa “barra” va in…fuorigioco. Si ritorna ad un torneo classico, con la soppressione del turno finale e la divisione dei punti. Il primo sarà dichiarato campione svizzero, tanto facile quanto semplice.

Complessivamente si porteranno i club da 24 (dodici in LNA e dodici in LNB) a 26, al fine di garantire una miglior copertura geografica. L’allargamento della base (sedici squadre) verrà effettuata a detrimento dell’élite, ridotta a dieci club.

Quale futuro per il Sion?

Sion nel destino delle squadre ticinesi di calcio. Due anni fa, nel canton Vallese svanirono le speranze del Bellinzona di agganciare la Lega Nazionale A; dodici mesi fa invece fu il Lugano di Morinini ad uscire sconfitto dal Tourbillon, consegnando il campionato nelle mani del Grasshopper.

Ora, a causa del dissesto finanziario del club vallesano, il Locarno potrebbe rientrare in Lega Nazionale B dalla… porta di servizio. Come? Negli scorsi giorni il presidente vallesano Kadji ha scritto alla Lega Nazionale, spiegando che attualmente il Sion è un cantiere aperto: mancano i soldi e vi sono parecchi giocatori sul piede di partenza.

Un appello a tutto il Vallese: o qualcuno investe nella società fondata nel 1909, che ha vinto due titoli svizzeri e nove volte la Coppa, oppure il nome della gloriosa squadra bianco-rossa sparirà dalla geografia del calcio svizzero. Ma come la pensano in Lega Nazionale? Quali ripercussioni avrebbe la rinuncia del Sion a disputare il torneo cadetto?

Il Locarno torna a sperare

La parola ancora ad Edmond Isoz: “Il Sion ci ha comunicato che attualmente in Vallese non ci sono le premesse per allestire una squadra. Il club calcistico vallesano ha chiesto ora aiuto alle autorità cantonali per cercare di sopravvivere. Ne prendiamo atto ma questo non è un segnale confortante: il Sion ha tempo fino a martedì 18 giugno per presentare le garanzie necessarie ad iniziare e terminare il torneo cadetto”.

Se i vallesani si auto-escludessero, tornerebbe in corsa anche il Locarno. “Certamente – conclude Isoz – anche perché i locarnesi hanno chiuso al settimo posto il torneo contro la relegazione in Prima Lega e quindi sarebbero ripescati. Non possiamo attendere il 6 luglio per poi venire a conoscenza che a Sion non vi sono le premesse per allestire una squadra di Lega Nazionale. Martedì 18 giugno il Locarno saprà se farà parte delle migliori 24 compagini svizzere” .

Filippo Frizzi

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