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Il campo rosso-verde si impone a Berna

I socialisti Barbara Egger-Jenzer e Andreas Rickenbacher hanno di che gioire Keystone

Grazie alla vittoria di domenica del campo rosso-verde, che conquista quattro seggi su sette, l'esecutivo del canton Berna si sposta decisamente a sinistra.

Questo contenuto è stato pubblicato il 10 aprile 2006

La destra perde la maggioranza assoluta anche in parlamento (Gran Consiglio), dove registrano invece un ottimo risultato i Verdi.

Alle elezioni cantonali di Berna per il rinnovo del Consiglio di Stato non si è verificato lo scossone politico auspicato dall'UDC (Unione democratica di centro, partito di destra nazionalista), che sperava di aggiudicarsi 4 dei 7 seggi disponibili.

Al contrario, è stata la coalizione rosso-verde a registrare una grande vittoria, riuscendo a guadagnare due seggi supplementari: uno a scapito dell'UDC e uno a danno dei radicali (PRD).

Uno spostamento a sinistra del baricentro dell'esecutivo deciso in particolare dal voto della città di Berna.

Destra troppo pretenziosa

L'attuale formula magica in vigore dal 1990 (3 democentristi, 2 radicali e 2 socialisti) è quindi cambiata: il canton Berna sarà in futuro diretto da 3 socialisti, 1 verde, 2 UDC e 1 radicale.

Per il campo rosso-verde, il cambiamento della maggioranza in governo dimostra che i partiti borghesi sono stati troppo pretenziosi.

«L'agglomerazione bernese non ha apprezzato la nostra strategia», ha ammesso Hermann Weyeneth, a capo della sezione bernese dell'UDC, riconoscendo che l'obiettivo di ottenere quattro mandati era eccessivamente ambizioso.

«Il voto è andato bene nelle regioni di campagna e di montagna. La differenza l'ha però fatta la città di Berna, la cui agglomerazione ha rovesciato una situazione che sembrava acquisita», ha sottolineato.

Un seggio agli ecologisti

In testa alle preferenze si è piazzata la socialista uscente Barbara Egger-Jenzer - direttrice dei lavori pubblici - con 97'444 voti. Dietro di lei, i due rappresentanti uscenti dell'UDC, Urs Gasche (94'917) e Werner Luginbühl (91'568).

«Mai, prima d'ora, un candidato socialista era giunto primo», ha affermato Egger-Jenzer.

A grande sorpresa, con 85'299 preferenze, entra a far parte del governo l'ecologista Bernhard Pulver, che contribuisce così alla vittoria del campo rosso-verde.

Al quinto posto giunge il socialista Andreas Rickenbacher con 84'745 voti, seguito dall'unico radicale, Hans-Jürg Käser (80'793).

Giura bernese

Infine, per la regione francofona del Giura bernese - che ha diritto a un ministro secondo la costituzione cantonale - è stato scelto il socialista Philippe Perrenoud (79'251).

Considerando esclusivamente i voti ottenuti nei tre distretti del Giura bernese, la vittoria è però andata a Maxime Zuber, del Partito socialista autonomo.

Per Zuber, sindaco di Moutier, si tratta di un risultato storico: è infatti la prima volta che un candidato autonomista supera un anti-separatista.

I quattro membri del governo – i radicali Dora Andres e Mario Annoni, l'UDC Elisabeth Zölch-Balmer e il socialista Samuel Bhend – non si sono ripresentati.

Rimpasto in parlamento

UDC e radicali hanno subito una sconfitta di portata storica anche per quel che concerne il rinnovo del legislativo: per la prima volta dall'introduzione del proporzionale nel 1922 i due principali partiti di destra hanno perso la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento, ottenendo solo 73 mandati. La sinistra conquista invece 61 seggi.

Per formare maggioranze i due schieramenti devono quindi contare sulle formazioni minori, che possono mettere in campo 26 parlamentari.

Il Gran consiglio - che rispetto al 2002 ha ridotto i seggi da 200 a 160 - risulta così composto: UDC 47 (-20), socialisti 42 (-16), radicali 26 (-10), Verdi 19 (+4), evangelici 13 (+2), Unione democrativa federale (UDF) 6 (+2), diversi 7 (-2).

A livello percentuale hanno perso i grandi partiti: l'UDC è scesa al 31,8% (-4,4%), i socialisti al 27,4% (-2,4%) e i radicali al 16,4% (-1,1%).

Grandi vincitori sono i Verdi, saliti al 12,9% (+3,7%) e gli evangelici, che rappresentano ora il 7,3% dell'elettorato (+1,3%). Altri partiti sopra l'1% sono l'UDF (4,8%), i Democratici svizzeri (2,2%) e i popolar democratici (1,8%).

L'estrema destra del PNOS (Partei National Orientierter Schweizer) ha invece mancato l'obiettivo di entrare in parlamento.

Ritorno della sinistra in Appenzello

Domenica si è pure votato nel semi cantone di Appenzello esterno: al secondo turno delle elezioni suppletive per il Consiglio di Stato, la sinistra si è ripresa il seggio perso nel 2003 a vantaggio dell'UDC. In quella occasione, la sinistra era stata esclusa dal governo dopo oltre 90 anni di permanenza.

Al termine della consultazione, l'ha spuntata il rappresentante del partito socialista Matthias Weishaupt con 7571 voti. Il bibliotecario 45enne era giunto in testa anche al primo turno, ma non aveva ottenuto la maggioranza assoluta.

Weishaupt prenderà il posto della liberale radicale (PLR) Alice Scherrer-Baumann, la quale ha già annunciato le sue dimissioni per fine maggio. Al secondo posto si è piazzata l'indipendente Edith Heuscher-Beeler (sostenuta dall'UDC) con 5179 preferenze.

Esecutivo dominato dal PLR

La vittoria di oggi del PS va a danno proprio del PLR, che perde un seggio nell'esecutivo passando da cinque a quattro rappresentanti.

L'UDC mantiene i suoi due seggi e il PS ne guadagna uno.

La partecipazione al voto è stata del 36,7%.

swissinfo e agenzie

Fatti e cifre

Il parlamento bernese, passato da 200 a 160 seggi, sarà formato da:

47 UDC (democentristi)
42 PS (socialisti)
26 PRD (radicali)
19 Verdi
13 PEV (evangelici)
6 UDF (Unione democratica federale)
4 separatisti
3 diversi

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In breve

Il governo del canton Berna sarà costituito da:

- Barbara Egger-Jenzer, socialista (97'444 voti).
- Urs Gasche, UDC (94'917).
- Werner Luginbühl, UDC (91'568).
- Bernhard Pulver, verde (85'299).
- Andreas Rickenbacher, socialista (84'745)
- Hans-Jürg Käser, radicale (80'793).
- Philippe Perrenoud, socialista rappresentante del Giura bernese (79'251).

La partecipazione è stata del 29,7%.

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