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Il ciclismo va in letargo

Michele Bartoli vince il Giro di Lombardia. Secondo (a sin.), Davide Rebellin, terzo, lo svizzero Camenzind Keystone Archive

Con il Giro di Lombardia termina la stagione ciclistica. Vince Michele Bartoli. Terzo, lo svizzero Oskar Camenzind. A Paolo Bettini la Coppa del Mondo.

Per i corridori elvetici il bilancio è magro.

“Italbici” pigliatutto

E’ stato senza dubbio l’anno degli italiani: Mario Cipollini si è laureato campione del mondo a 35 anni e si è permesso di vincere una decina di tappe tra Giro d’Italia e Vuelta, oltre alla Milano-Sanremo.

Paolo Bettini (Mapei) è stato invece il vincitore della Coppa del Mondo, grazie ad una stagione sempre ad alti livelli e la vittoria di Liegi. Bettini ha fatto della regolarità la sua arma migliore.

Italiani che hanno festeggiato la maglia rosa di Paolo Salvodelli, vincitore del Giro d’Italia 2002 e addirittura sei vittorie (su dieci gare) in Coppa del Mondo con Bartoli (Amstel Gold Race e Lombardia), Bettini (Liegi), Tafi (Fiandre), Frigo (Zurigo) e Cipollini (Milano-Sanremo).

Zülle profeta in patria

Alex Zülle ha sempre avuto un rapporto di amore e odio con il Tour de Suisse. In passato il sangallese ha provato a vincere il Giro della Svizzera ma era occorso in brutte cadute. Quest’anno ci è riuscito, precedendo Wadecki, il francese Fritsch e Laurent Dufaux, quarto al traguardo.

Zülle si è imposto nel prologo mentre Alexandre Moos ha regalato alla Svizzera la seconda vittoria nella sesta frazione

Giugno è stato quindi il mese di Alex Zülle e del suo grande rientro: ci si attendeva un gran finale di stagione e invece lui non ha retto.

Bertogliati duca di Lussemburgo

7.7.2002: questa data, un tantino particolare per gli amanti della numerologia, rimarrà sempre impressa nella mente di Rubens Bertogliati, 23 anni di Lugano.

Il finale della prima tappa del Tour de France, con gli ultimi mille metri in salita, ha permesso il guizzo di Rubens, che è sgusciato fuori dal gruppo, con un colpo alla Tchmil che ha messo in ginocchio gente del calibro di Erik Zabel, Fabio Baldato e Stewart O’Gready…

Ci ha creduto soltanto quando il collega della Televisione della Svizzera italiana lo ha intervistato al traguardo. Emozionato e senza fiato, Bertogliati non si è reso conto dell’impresa.

La nuova generazione

Oskar Camenzind ha avuto un buon finale di stagione (secondo alla Milano-Torino, terzo al Giro di Lombardia) e quindi la Phonak può sperare in un 2003 con il ciclista di Gersau grande protagonista delle corse di un giorno.

Con lui si potrà puntare su Sven Montgomery, sempre che l’ex corridore della Française des Jeux si ristabilisca dall’infortunio che lo ha tenuto al palo quest’anno.

Occhio però anche ai progressi di Bertogliati, alla crescita di Fabian Cancellara, (21 anni, bernese) e alla verve di Jean Nüttli (28 anni), che prossimamente tenterà l’assalto al record dell’ora.

Gianetti in ammiraglia

Dopo il Lombardia, in Ticino vi è stato domenica il Gianetti-day, che è coinciso con l’ultima gara in sella per Mauro Gianetti, vice campione del mondo nel 1996 a Lugano.

Dopo 17 anni di carriera, con le vittorie mitiche dell’Amstel Gold Race e alla Liegi-Bastogne-Liegi del 1995 il trentottenne ciclista di Riazzino ha deciso di appendere la bici al fatidico chiodo.

Rimarrà nel mondo del ciclismo, ma salirà in ammiraglia. Quella della Tacconi Sport, che ha in Dario Frigo il suo capitano.

Filippo Frizzi

La stagione ciclistica internazionale è terminata. Grande successo per gli italiani, magro il bilancio per gli svizzeri: l’exploit di Rubens Bertogliati al Tour de France e la vittoria di Alex Zülle al Giro della Svizzera, i due unici “acuti”.

Rubens Bertogliati ha indossato la maglia gialla di leader al Tour de France il 7 e 8 luglio
Due le vittorie di tappa elvetiche al Tour de Suisse con Moos e Zülle

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